Il difensore centrale della Grifo segna la strada per il futuro. "Confermarsi sarà dura, ma dobbiamo dimostrare di non essere solo di passaggio. Sciurpa? Hai mezzi per fare bene e lo spogliatoio lo dovrà aiutare"
Con i suoi undici anni di militanza, Carlotta Saravalle può essere considerata a tutti gli effetti un pilastro della Grifo Perugia. Difensore centrale dal fisico imponente, la "Totta", come la chiamano le compagne di squadra, saluta con un pizzico di dispiacere l'addio del "maestro" Scapicchi e accoglie a braccia aperte il giovane Sciurpa, tecnico al quale tende la mano in vista di un'altra stagione importante.
Saravalle, è dispiaciuta per l'addio di Scapicchi?
"Chiaramente sì, anche se dopo questi anni bellissimi e intensi insieme era la scelta più giusta sia per lui che per noi. Quando l'ultima sera, in occasione della festa organizzata dalla società, ha parlato dicendo che lasciava, le sue parole hanno aumentato ancor di più la mia stima nei suoi confronti, così come durante tutto l'anno, in cui è stato capace di guadagnarsi l'attenzione e il rispetto dello spogliatoio".
Sciurpa è la scelta migliore?
"Penso che bisogna dargli fiducia, in primis noi giocatrici, che dobbiamo aiutarlo, ascoltandolo e spianargli la strada per farlo lavorare bene. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte e cercare di migliorarci a vicenda. Ha fatto molto bene in questi anni alla guida della Primavera, ci sono tutti i presupposti. I dubbi e le incertezze le lasciamo agli altri, alla fine tireremo le somme".
Che futuro aspetta la Grifo?
"Dobbiamo sicuramente ripartire da dove abbiamo finito, rimanendo umili, perché il risultato ottenuto lo scorso anno è solo un punto di partenza e non di arrivo".
Stagione nuova, serie A nuova: niente play-out e sei retrocessioni dirette. Sarà più dura salvarsi?
"I margini d'errore in questo modo diminuiscono, bisogna stare sempre sul pezzo e partire col piede giusto. Nemmeno nella partite cosidette 'impossibili' possiamo permetterci il privilegio di non provarci. Sarà difficile ma è una motivazione in più per dimostrare che questa categoria non ci sta affatto larga, ma al contrario è alla nostra portata."
Andrea Sonaglia