Giovedì, 25 Aprile 2024
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Elena Bruno: “La Libertas femminile diventerà il punto di riferimento del calcio femminile a Lucca e dintorni”

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libertas lucchese
Quando un sogno si realizza occorre un pizzico di fortuna, ma anche (e soprattutto) tanta caparbietà e tante qualità: e caparbietà e qualità non mancano ad Elena Bruno, allenatrice e fondatrice della Libertas Lucchese, che ha realizzato il suo sogno dando vita alla Lla nuova realtà di calcio femminile, che in sinergia con lo storico team maschile, darà la possibilità a tante bambine e ragazze di Lucca e dintorni, di giocare a calcio, seguendo gli insegnamenti di una ragazza che è stata un’ottima calciatrice ed è già, nonostante la giovane età, una delle allenatrici italiane emergenti più quotate nel settore.
In questa intervista Elena ci racconta come e perché è nata la Libertas, quali progetti sono in cantiere e traccia il punto sulla situazione del calcio femminile italiano.

Ciao Elena, Come è perché nasce la Libertas Femminile?
La Libertas femminile nasce a luglio del 2016 con l'obiettivo di avvicinare le bambine di tutto il territorio lucchese al calcio femminile. Nasce con un gruppo di ragazze che in seguito a disguidi societarie si sono allontanate dal progetto di un'altra realtà calcistica della lucchesia, e con le famiglie, abbiamo deciso di fondare questa nuova società. In seguito abbiamo avuto l'occasione di condividere il progetto con l'AS Lucchese Libertas. Inutile dire che il gruppo è aumentato a dismisura in poco tempo.
Libertas come la squadra maschile, perché volete diventare il simbolo del calcio femminile a Lucca e dintorni?
La nostra intenzione è quella di diventare il punto di riferimento per ogni ragazza appassionata a questo sport. Lucca ha bisogno di progetti sportivi importanti, e proviamo a fare de nostro meglio per dare le giuste opportunità sportive alle giovani lucchesi e non solo. Tra le nostre atlete abbiamo ragazze dalla Garfagnana, dalla Versilia, dal Pistoiese e da Firenze, da Pisa e Livorno, e stiamo lavorando per poter avere con noi anche una ragazza di Grosseto!
Dove e quando vi allenate?
Ci alleniamo due volte a settimana. Il martedì al campo sportivo si San Vito dalle 17.30 alle 19.00 con tutto il settore giovanile (scuola calcio, giovanissime, juniores); dalle 19.00 alle 20.30 con la prima squadra. Il giovedì presso il circolo El Nino alla Santissima Annunziata, campo in erba sintetica, dalle 16.30 alle 18.00 con il settore giovanile e dalle 18.00 alle 19.30 con la prima squadra.
Obiettivi a medio e lungo termine?
Beh, sicuramente puntiamo in alto sia con la prima squadra che con le juniores. Cercheremo di arrivare tra le prime posizioni in serie D e, perché no, magari provare anche l'impresa di vincere il campionato da neonata. Con la squadra juniores speriamo di arrivare a giocarci le fasi nazionali. L'obiettivo più importante resta sempre quello di aumentare le tesserate nel settore giovanile e continuare a costruire al meglio la società curando i minimi dettagli.
Hai una grande esperienza alle spalle, cosa credi di poter trasmettere alle tue ragazze?
Spero di riuscire a trasmettere sani valori e sani principi. Cercherò di raccontare di me, di come il sacrificio porta sempre grandi soddisfazioni e vorrei far capire quanto è importante in uno sport di squadra il gruppo e l'amalgamala tra le compagne, sia dentro che fuori dal campo. L'umiltà, il rispetto di se stesse, delle compagne e dell'avversario saranno i primi passi fondamentali per poter crescere sempre di più.
Si parte dalla scuola calcio e si arriva fino alla prima squadra... la Libertas apre le porte a tutte le fasce d'età: perché una bambina dovrebbe giocare a calcio?
In Italia la domanda è al contrario ovvero: "perché una bambina non dovrebbe giocare a calcio?!" È uno sport come tutti gli altri. Ci sono bambine a cui piace danzare, nuotare o andare in bicicletta. Poi ci sono bambine a cui piace giocare con la palla, con le mani, rimbalzandola a terra per poi andare a canestro. Altre lo alzano e lo schiacciano aldilà di una rete. Ad altre ancora piace giocarci con i piedi, calciandolo verso una compagna fino ad arrivare a tirare in porta ed esultare per il gol. Io sinceramente tra queste bambine tante differenze non le vedo, se non la passione per sport diversi. Noi siamo pronti ad accoglierle ed esultare insieme a loro per ogni gol ed ogni conquista personale in ambito sportivo.
Cosa serve al calcio femminile italiano per emergere com'è successo nelle altre nazioni?
La Federazione sta provando dare nuovi spunti e a mettere nuove regole. Speriamo mettano in atto anche i giusti controlli perché queste direttive vengano rispettate. Servono allenatori qualificati prima di tutto. Magari anche più allenatrici! Poi sicuramente più qualità, dai dirigenti agli allenatori, fino alle calciatrici. Non siamo professionisti ma abbiamo il dovere morale di essere professionali!
Oltre a ciò che dovrebbe arrivare di vertici federali, tante responsabilità sono anche all'interno del mondo calcio femminile: troppa incompetenza tra i dirigenti...
Credo che tra 6-7 anni non avremo più questi problemi. La normativa parla chiaro, il futuro saranno le società professionistiche. Quindi la gestione delle realtà femminili finalmente dovrebbe cambiare.
Quali sono le allenatrici ( o allenatori ) a cui ti ispiri e quali sono le società femminili che prenderai come modello per la Libertas?
A livello internazionale Silvia Neid e Pia Sundhage. In Italia Milena Bertolini e Manuela Tesse. Carisma all'ennesima potenza nella guida di gruppi fantastici, oltre che competenza assoluta a livello tecnico-tattico. È bellissimo vedere le ragazze del Brescia star bene insieme, trasmettono positività e ovviamente il modello Brescia cercheremo di portarlo anche a Lucca. Ogni cosa a suo tempo e sempre un passo davanti all'altro senza mai esagerare!

calciodonne252

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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