Mentre il Governo Draghi destituisce il Ministero dello Sport e l’ex Ministro Spadafora fa presente che la definitiva approvazione (Manca solo il parere delle Commissioni Cultura di Camera e Senato) della sua “Riforma dello Sport” scadrà il 28 febbraio, la FIGC rilancia il suo piano di sviluppo del calcio femminile e del professionismo.
Una situazione grottesca che fa profondamente riflettere.
La costituzione del Governo Draghi ha messo in ginocchio e in apprensione, per il momento, l’intero comparto sportivo italiano. La bella “Riforma dello Sport” presentata dall’ex ministro Vincenzo Spadafora che rischia di finire nel cestino della politica.
“La RIFORMA DELLO SPORT scade il 28 febbraio. – dichiara Vincenzo Spadafora sul suo profilo facebook - Mancano solo 12 giorni. Come sapete l’abbiamo già approvata in Consiglio dei Ministri e ottenuto l’Intesa dalle Regioni. Manca solo il parere delle Commissioni Cultura di Camera e Senato che, anche a causa della crisi di governo, non si sono espresse. Faccio appello ai miei colleghi Simone Valente, Manuel Tuzi, Andrea Rossi, Felice Mariani, Patrizia Prestipino, Luciano Nobili, Nicola Stumpo, Nicola Provenza che, insieme a tanti altri, hanno lavorato con me per più di anno al testo della Riforma.
Far scadere la delega significherebbe non risolvere il tema del lavoro sportivo, di abbandonare il professionismo femminile, di vietare l’ingresso dei paralimpici nei gruppi militari sportivi e tante altre cose. Approvare i decreti, invece, consente poi di migliorarli con eventuali decreti correttivi ma non dover ricominciare da zero!”
“Il MINISTERO DELLO SPORT non esiste più. – continua Spadafora - 17 mesi fa, fui io a chiederne la costituzione. Evidentemente con questa nuova maggioranza, non si è ritenuto di confermarlo. Ora la delega è nelle mani del Presidente Draghi che, nei prossimi giorni, può decidere di affidarla ad un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio o tenerla per sé. “
Termina promettendo la sua disponibilità a sostegno dello Sport e accende una luce sul delicato tema del RISTORI: “ovviamente dovrà occuparsene il nuovo delegato. Deve essere chiaro a tutti, sin d’ora, che nulla sarà più come prima sia perché bisogna ancora capire quale sia la politica di aiuti del nuovo Governo sia perché, non essendovi più un Ministro che sieda in Consiglio dei Ministri, bisognerà lottare dall’esterno.”
Non comprendo i motivi dell’esclusione del Ministero dello Sport e del bravo Spadafora dal nuovo Governo ma non credo che questa scelta sia di buon auspicio. Sembra quasi che tra i tagli da fare, lo sport sia stata la prima vittima di una lunga serie. Vedremo quali saranno le decisioni del presidente Draghi a tal proposito.
In questa situazione di incertezze e delusione il presidente FIGC Gabriele Gravina presenta il suo piano di sviluppo con invidiabile positività (forse costruito prima della crisi di Governo e in vista del rinnovo delle cariche per il prossimo quadriennio) e promette grandi sviluppi per il calcio femminile tra i quali brilla il professionismo della serie A, il maggiore coinvolgimento del pubblico negli stadi, l’aumento del numero delle giovani, migliorare la competitività Internazionale delle nostre squadre Azzurre e tante altri punti fondamentali che potete approfondire cliccando sul seguenti link: clicca qui
La Federcalcio, come tutte le federazioni sportive, ha piena autonomia e può decidere sulle proprie attività. Tuttavia, la politica dovrebbe salvaguardare l'autonomia dello sport. la crescita del movimento calcio femminile, a mio avviso, andrebbe vista e organizzata con un’ottica più ampia che comprenda anche lo sviluppo del calcio dilettantistico a tutti i livelli.
La riforma dello sport Spadafora è fondamentale che venga definitivamente approvata, per il presente e per il futuro di tutto lo sport.
Walter Pettinati