Le dichiarazioni della calciatrice australiana Lisa De Vanna hanno fatto scalpore e hanno portato alla luce situazioni che non dovrebbero accadere nel calcio e sulle quali mi ero già espresso in passato e che sono in linea con quanto dichiarato dal sindacato australiano: "È fondamentale che lo sport offra un posto di lavoro sicuro e inclusivo...".
Riprendo un articolo pubblicato dalla testata giornalistica si.com che ci spiega in maniera semplice e diretta i motivi per i quali la calciatrice De Vanna ha svelato cose che si sanno ma che non si possono dire.
Lisa De Vanna, attaccante australiana con 150 partite giocate in Nazionale e seconda marcatrice di tutti i tempi della nazionale femminile australiana con 47 gol, ha dichiarato di aver subito molestie, abusi e bullismo nel 2001 durante la sua presenza nella squadra nazionale femminile under 17 anni. “Ho visto cose che mi hanno messo in forte disagio”.
La Federcalcio australiana ha aperto un’indagine, confermando “tolleranza zero su questo tipo di condotta”. Nel 2023 l’Australia ospiterà i Mondiali di calcio femminile.
De Vanna ha rilasciato la sua testimonianza al Sydney Daily Telegraph, che riporta:
“Pensavano che fosse divertente. Ero solo una ragazzina di Perth, non sapevo niente di diverso. Volevo... prenderle a pugni", ha detto De Vanna. "Da giovane e da giocatrice non sapevo come affrontare questo problema... ma sta ancora accadendo a tutti i livelli ed è ora di parlare".
De Vanna ha reso pubbliche le sue accuse sulla scia dello scandalo negli Stati Uniti, dove la National Women's Soccer League ha sospeso le partite del fine settimana per le accuse di molestie al Tecnico Riley.
Riley è stato immediatamente licenziato dal Courage. La FIFA e la US Soccer hanno aperto indagini sul motivo per cui ha continuato ad allenare anche dopo che le calciatrici hanno raccontato le loro preoccupazioni alla lega. Riley ha detto a The Athletic che le accuse erano "completamente false".
De Vanna inizialmente ha reagito sui social media a un tweet della grande calciatrice statunitense Megan Rapinoe, che ha pubblicato il messaggio "Uomini che proteggono gli uomini, che abusano delle donne" in risposta allo scandalo NWSL.
De Vanna ha pubblicato che era d'accordo con Rapinoe, ma aveva anche assistito a "donne che proteggono le donne che abusano delle donne" e "giocatrici che proteggono le giocatrici senior che abusano delle calciatrici più giovani" e organizzazioni che proteggono "allenatrici/giocatrici" che abusano delle giocatrici.
“L'abuso è abuso. Un comportamento scorretto e scadente su tutti i fronti!”
De Vanna si è ritirata dal calcio professionistico il mese scorso dopo aver giocato per club in Australia, Stati Uniti, Inghilterra, Svezia e Italia.
Il sindacato Professional Footballers Australia ha dichiarato in una nota: "È fondamentale che lo sport offra un posto di lavoro sicuro e inclusivo e, soprattutto, che le giocatrici siano supportate per farsi avanti".
Fonte: si.com
Lisa De Vanna ha avuto il coraggio di esporre un problema che tutte le Federazioni e sindacati di categoria dovrebbero approfondire per trovare le definitive soluzioni a sostegno di tutte le calciatrici e di un ambiente che in Italia sta dirigendosi verso il professionismo. "Al campo si va per giocare a calcio"
Walter Pettinati