FIGC: agenti sportivi solo per i calciatori professionisti
- Walter Pettinati
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L'effetto mondiale ha attirato l'arrivo di Agenti e Agenzia di calciomercato anche nel calcio femminile. Alcuni arrivano con la giusta esperienza e professionalità, altri si sono buttati con improvvisazione in cerca di una fonte di reddito. Non sta a me classificare i protagonisti di questa nuova opportunità. Cercherò di approfondire l'aspetto normativo che regola gli agenti sportivi, facendo chiarezza su alcuni punti fondamentali, grazie alla consulenza dell'Avvocato Matteo Sperduti, esperto in diritto sportivo e alla collaborazione del nostro nuovo collaboratore Silvio Bogliari, avvocato praticante presso uno Studio di Città di Castello.
Gli Agenti FIFA non esistono più, almeno fino al 2020!
Nel 2015 la FIFA, attraverso la circolare 1417, ha abolito l’esame da agente FIFA e il relativo albo degli agenti. Ha altresì attribuire la facoltà alle federazioni nazionali di stabilire o meno un esame per diventare agente nazionale.
"Clubs e giocatrici e le famiglie per le minori - dice Silvio Bogliari - devono partire dal presupposto che oggi, dopo quattro anni dalla riforma, se qualcuno si presenta come agente FIFA vuol dire che è rimasto molto indietro con la legislazione e che fino al 2020, forse, non si potrà tornare a parlare di agenti FIFA."
La normativa FIGC per il calcio dilettantistico
L'Art.5.6 della delibera del C.U. 137A del 10/06/2019, recita:
"Gli effetti del mandato sottoscritto tra un calciatore non professionista e un Agente sportivo cessano automaticamente qualora entro gli otto (8) mesi successivi alla sottoscrizione del mandato medesimo, il calciatore non acquisisca lo status di professionista. Altrettanto e nei medesimi termini si verifica nel caso in cui il calciatore perda lo status di professionista."
Nel calcio dilettantistico italiano non è riconosciuta la figura dell'agente/procuratore
Agli effetti di cui sopra, possiamo dire che gli agenti/procuratori non potrebbero, giuridicamente e fiscalmente, esercitare la loro professione in ambito dilettantistico e rappresentare le calciatrici. Quali siano però i reati che club, calciatrici e agenti consumano ce lo spiega l'Avvocato Matteo Sperduti, esperto in diritto sportivo:
"Partiamo da una premessa fondamentale, il nuovo Regolamento degli Agenti sportivi, come lo era anche prima, attribuisce potere di rappresentanza esclusivamente nei confronti dei calciatori professionisti o che diventeranno professionisti, appunto, entro almeno 8 mesi dalla sottoscrizione del mandato. Quindi, tutte le altre categorie ovvero calciatori e calciatrici dilettanti non sono ricomprese in questa regolamentazione e vi è un categorico divieto per questi atleti di farsi assistere nella propria attività da un procuratore sportivo.
C'è una consuetudine che ormai è diventata una (cattiva) abitudine nelle categorie dilettantistiche nonchè nel mondo del calcio femminile di far sottoscrivere una scrittura privata a calciatori/calciatrici e/o genitori attraverso la quale questi ultimi attribuiscono potere (mandato) di rappresentanza ad un agente in cambio, ovviamente, di una somma di denaro. Questa circostanza è ampiamente vietata dalla normativa federale e sono previste delle sanzioni molto rigide sull'argomento appena trattato sia verso calciatori/calciatrici che verso gli agenti ma anche verso le società che trattano con queste figure non riconosciute a livello federale.
Dal punto di vista giuridico la scrittura privata sopra indicata sicuramente ha una valenza che obbliga le parti a rispettare gli adempimenti in essa prevista però, come detto, non essendo prevista a livello federale non è possibile, in caso di inadempimento di una dei due soggetti coinvolti, procedere ad adire la giustizia sportiva per farsi riconoscere quanto spettante. Fermo restando che molto spesso questi accordi portano anche ad un giro di denaro non fiscalizzato e con tutte le conseguenze del caso.
Fino a quando, parlando del mondo del calcio femminile, questo rimarrà ancorato al dilettantismo sarà difficile che la Federazione riconosca valenza agli accordi tra procuratori e le calciatrici perchè, in primis, la normativa non lo prevede ma anche in quanto non avendo contratti veri e propri le stesse possono provvedere a far gestire la loro immagine autonomamente e privatamente ma non direttamente collegando la stessa allo sport praticato.
Il problema non è che la Federazione non consenta nei dilettanti gli accordi con un procuratore sportivo bensì che la stessa dovrebbe modificare lo status della calciatrici per poter consentire anche a loro di gestire contratti e diritti di immagine, ma anche ogni altro aspetto collegato alla attività calcistica svolta, attraverso la figura di un professionista del mestiere."
Walter Pettinati