La “pendolare” Chiara Carpino vuole far correre la sua Riozzese

Stampa
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 
Dopo quasi un mese di assenza per un guaio fisico, sabato scorso nella partita di Coppa Italia contro l’Atalanta (terminata con la vittoria bergamasca per 4-1) ha fatto il suo rientro Chiara Carpino, la prima giocatrice della Riozzese a essere stata chiamata in Nazionale A da Pietro Ghedin, due anni fa. Fisico statuario, grande potenza atletica supportata da un’ottima tecnica, Carpino (nella foto) in questa prima parte di stagione, dopo un avvio brillante, non è riuscita a esprimersi costantemente sui livelli che l’avevano proiettata nel giro azzurro, anche a causa di vari problemi fisici. Adesso la 22enne di Casalpusterlengo ha voglia di trovare la giusta condizione in vista di un periodo decisivo della stagione rosanero, nonostante l’amarezza per la brutta sconfitta al suo rientro con l’Atalanta: «Abbiamo giocato molto male - ammette Carpino -, a parte Jessica Mantuano che a soli 17 anni sta dimostrando grandi doti. Anche per me è stata una giornata particolarmente difficile perché rientravo dopo circa un mese e la migliore condizione fisica è ancora lontana». La centrocampista rosanero analizza con lucidità il momento un po’ particolare della sua squadra: «Dopo un buon inizio non vorrei che ci fosse una sorta di crollo mentale a frenarci, perché effettivamente non ci stiamo esprimendo al meglio. Anche per me vale lo stesso discorso, perché dopo una serie di problemi fisici devo recuperare anche dal punto di vista psicologico». Quindi la prima pesante sconfitta della stagione, che non pregiudica nulla in vista del passaggio agli ottavi di Coppa Italia, potrà in un certo senso far bene alla causa riozzese: «Io penso che questa scoppola - continua Carpino - ci possa spronare a reagire e tornare quelle che abbiamo dimostrato di essere in questi anni». Comunque sia, dopo 5 giornate di campionato la Riozzese si trova al quarto posto nella massima serie e ciò ha sorpreso la calciatrice di Casalpusterlengo: «Non pensavo di essere così avanti, lo confesso, ma l’obbiettivo deve restare quello di fare esperienza e rimanere in Serie A». A livello personale un pensiero alla maglia azzurra Chiara Carpino non se lo nega: «La speranza c’è, come negarlo, però devo fare bene prima con la Riozzese». Nel frattempo lei continua il suo personale “pendolo” tra Venezia, dove vive e lavora oltre ad allenarsi con la locale squadra che milita in A2, e Riozzo, dove si presenta regolarmente per le partite: «Non mi pesa affatto - sostiene Carpino - perché mi alleno bene per tutta la settimana e poi mi riposo viaggiando in treno...». Andrea Grassani da "Il Cittadino" di Lodi