Quando il gioco si fa duro .... John Belusci in un leggendario film anni 60 coniava la famosa frase: " Quando il gioco si fa duro ... i duri cominciano a giocare", ed era questo che ci si aspettava dalla trasferta di Venezia, confortati dallo spirito che aveva permesso di fare punti a Sassari. Ed invece l'approccio alla partita è stato molle, la voglia di conquistare la palla e buttarla dentro non si è vista, per lunghi tratti della partita il Venezia ha condotto la gara, comandando il gioco a centrocampo e rilanciando le due velocissime punte lagunari. Per dire il vero il risultato è stato acquisito grazie a due perle dei centrocampisti neroverdi Carpino, abile a sfruttare un rinvio della difesa, e Ranzolin, millimetrica nell'infilare la palla dove nessuno poteva arrivarci, ma non registriamo altri tiri pericolosi verso la porta di Caravilla per il resto della partita. Il Chiasiellis ha prodotto altrettando poco, la sola Paroni ha cercato in più di qualche occasione l'uno contro uno sfruttando la sua forza fisica e la tecnica di cui è dotata, ma nella maggior parte dei casi ci si è affidati a rilanci dalla difesa che non sortivano altro effetto che perdere il possesso palla. Subìto lo svantaggio, la squadra non ha saputo aver la pazienza dei forti e cercare di risollevare la partita affatto compromessa, ma l'atteggiamento iniziale e il crollo psicologico hanno messo in mostra il più brutto Chiasiellis della stagione. Non ci sono più scuse, nè giustificazioni alla sconfitta di sabato, non esiste la iella, nè il direttore di gara, nè gli assenti e non ci sentiamo neanche di mettere la croce addosso al reparto offensivo sterile (possono segnare anche i centrocampisti, Venezia docet), oggi il team di Grizzo deve fare un mea culpa generale ed avere la forza di risollevarsi da un momento psicologico negativo. Noi crediamo che sia possibile, ma la carta si fa scrivere, devono crederci le ragazze e dimostrarlo, è ora che i duri non scappino, ma comincino a giocare!. Anna Dazzan