CALCIODONNE.IT LANCIA LA PETIZIONE "DIRITTI TV AL CALCIO FEMMINILE"

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Dopo 20 anni di calcio femminile passato sui campi e alla direzione di calciodonne.it con una breve esperienza in una commissione della DCF e la campagna elettorale a fianco di Giancarlo Padovan posso affermare che di promesse, da parte dei vertici federali, ne ho sentite così tante da portarmi a sferrare un nuovo contro attacco. Dopo tante battaglie ed esperienze ho capito che il problema non era nella Divisione della presidente Levati o nel Governo Padovan ma nel sistema che gestisce il calcio, FIGC e LND, da sempre disinteressato allo sviluppo del femminile.

Anche il fresco progetto del presidente Tavecchio sull'apparentamento e sullo sviluppo del calcio femminile nelle società di calcio professionistiche, seppur dignitoso, è tutto da valutare e non considera le società dilettantistiche.

Poco più di un anno fa proposi 12 manifestazioni in contemporanea contro la violenza sulle donne, le discriminazioni e per costituire una lega femminile indipendente.

 

Ci fu chi, pensando ai propri ristretti interessi, riuscì a bloccare 8 manifestazioni giustificando la sua decisione con un semplice... "non è il momento" di manifestare. Quattro manifestazioni furono realizzate: Napoli con il sindaco De Magistris in prima fila, grazie al Napoli calcio femminile del DG Italo Palmieri e del presidente Lello Carlino, Milano (piazza Duomo) con l'assessora allo sport sotto l'organizzazione della Bocconi Milano del presidente Francesco Bulleri, Pescara con l'Associazione Nazionale "Onlus D.i.R.E – Donne in Rete contro la violenza" e la collaboratrice Ylenia Gargano e Udine con la neo nata Udinese calcio femminile di Camilla Di Benedetto con il patrocinio dell'amministrazione comunale. 4 grandi manifestazione di successo, di condivisione e promozione per tutto il movimento.

 

Domani, calciodonne.it, nella persona del suo editore, presenterà una petizione per sensibilizzare il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Ministro della Pari Opportunità e il Presidente del CONI a riconoscere il 10% dei diritti tv (Legge Melandri) destinati alla LND e permettere di costituire una Lega Nazionale Femminile, direttamente sotto la FIGC in modo che la stessa neo nata Lega possa attingere ai finanziamenti UEFA e FIFA per progetti presentati dal femminile.

 

Le donne partecipano al 100% a generare i profitti dei diritti Tv (Legge Melandri): sono presenti allo stadio con gruppi organizzati e non violenti; pagano gli abbonamenti alle pay tv per vedere il calcio nelle loro case; partecipano attivamente alla vita dei mariti, compagni e fidanzati calciatori, parlano di calcio in TV e le relative trasmissioni non potrebbero farne a meno per i loro punti di vista diversi quanto originali, allenano le squadre giovanili dilettantistiche dove preparano i futuri campioni a generare redditi per le società prof.
Presiedono club dilettantistici e professionistici come, in passato, la A.S. ROMA di Rosella Sensi.
Sono a pieno titolo facenti parte del mondo calcistico italiano. Se conoscete qualcuno che non se n'è accorto, fategli leggere questo umile articolo.

Pertanto, mi scuso con tutte le donne per averle declassificate al 10% dei maschi dilettanti ma purtroppo in Italia, per adesso, funziona cosi e bisogna, tutti insieme, attivarsi per cambiare queste maledette abitudini.

I club e le donne del calcio femminile meritano di avere le solite opportunità che i Governi Europei concedono alle loro avversarie.

Domani mattina presenterò la Petizione che va sostenuta, promossa e pubblicizzarla e soprattutto votata.
Invito tutti i siti di calcio femminile, le squadre e le singole ragazze ad aderire ignorando chi contrasta, per interessi propri, questa missione.
E se la petizione-sensibilizzazione non bastasse? nessun problema, scenderemo tutti in piazza a raccogliere le firme per un referendum, per i vostri diritti di donne e sportive e vedremo come reagiranno le donne delle parti sociali e della politica.

 

"Non scoraggiatevi. E ‘spesso l’ultima chiave quella che apre la serratura “(Paulo Coelho)

 

Walter Pettinati