LA GRIFO VUOLE ASSOLUTAMENTE COMPLETARE L’OPERA

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Roscini ScapicchiAcquisito il diritto di giocarsi i play-out in casa, con una giornata d'anticipo, la squadra femminile biancorossa punta a prepararsi al meglio per l'ultimo decisivo passo. Presidente Roscini: "Restare in serie A sarebbe un altro avvenimento storico". Scapicchi: "Siamo arrivati a Roma e non possiamo non vedere il Papa"
Ad inizio stagione, quando le difficoltà di approccio con la nuova categoria erano tante e le sconfitte arrivavano una dietro l'altra, in pochi avrebbero pronostico un finale così avvincente per la Grifo Perugia. La squadra di Scapicchi ha avuto il merito di stringere i denti al momento opportuno ed ora si ritrova ad un passo dall'obiettivo più importante: la salvezza. Il pareggio interno contro il Mozzanica e la contemporanea sconfitta del Fiammamonza contro il Torino, hanno consegnato alle grifone la certezza dell'appendice stagionale in casa. Resta da stabile l'avversario (Fiammamonza o Lazio), ma il 18 maggio la Grifo si giocherà a San Sisto una delle partite più importanti della sua storia. "Mantenere questa categoria – ci tiene a precisare la Presidente Valentina Roscini –sarebbe un grandissimo risultato, che darebbe seguito a quello altrettanto importante che abbiamo ottenuto lo scorso anno. Non solo saremmo la prima squadra umbra femminile ad aver giocato in serie A, ma anche quella che ci è rimasta quantomeno per due anni di seguito. I play-out sono sempre stati il nostro obiettivo e il fatto di averli raggiunti con una giornata di anticipo è motivo di grande orgoglio. Certo, con un pizzico di fortuna in più oggi avremmo potuto puntare anche sulla salvezza diretta. Purtroppo abbiamo pagato lo scotto iniziale, ma da un paio di mesi a questa parte è venuta fuori la vera Grifo. Adesso c'è gioco e voglia di sudare: gli ingredienti giusti per sperare di fare nostra anche l'appendice finale, ma guai a rilassarsi". Soddisfatto dell'andamento delle sue ragazze anche il tecnico Michele Scapicchi. "Aver raggiunto i play-out è un bel traguardo, anche se non è quello che conta. Non dobbiamo fare come chi è andato a Roma e non ha visto il Papa. Stiamo attraversando un buon momento di forma e dobbiamo continuare a lavorare. Ci giocheremo una stagione in novanta minuti e per questo dovremo arrivare preparati soprattutto mentalmente. La gestione delle tensioni della vigilia e della gara sarà fondamentale". Nel frattempo c'è ancora da sbrigare la pratica Torino: l'ultima, lunga, trasferta ma anche l'occasione per dare continuità a quanto di buono è stato fatto fino ad ora. Come a dire: vincere aiuta a vincere.

Andrea Sonaglia