Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il Valpo come famiglia e Verona come città.

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tombola-ireneÈ questa la scelta fatta da Irene Tombola, centrocampista del Fimauto, una delle artefici della promozione in serie A che da quest'anno, oltre al salto di categoria, ha deciso di provare un'esperienza nuova, lasciando Padova e stabilendosi nella nostra città. Per Irene il calcio è sempre stato qualcosa di speciale fin dal primo giorno quando chiese ai genitori un solo regalo per i suoi otto anni: giocare a calcio. "Seguivo sempre mio papà e mio fratello - ricorda - e mi innamorai subito di questo sport. Non fu semplice all'inizio perché praticavo ginnastica con buoni risultati al punto che mi si prospettava anche una carriera. Ma io volevo giocare a calcio e, grazie ai miei genitori, iniziai con i piccoli". Complice il fatto che suo padre Carlo allenava il Gordige, Irene si trasferì in quella società dove, a 14 anni, esordì in serie D. Poi il passaggio nel Venezia dove vi militò per ben nove anni e dove, ricorda, "realizzai il gol più bello ed importante che ci permise di battere la Lazio e salvarci". Un gol purtroppo inutile perché il Venezia fallì, obbligando Irene a cambiare società. "Sentivo già un po' il bisogno di cambiare e, il fallimento della società, mi permise di decidere dove trasferirmi". La scelta cadde sul Valpo dal momento che altre sue compagne di squadra scelsero di approdare in Valpolicella. "All'inizio ero un po' titubante - ammette - perché non sapevo che ambiente avrei trovato. Invece fu una splendida sorpresa per l'accoglienza ricevuta che mi diede la sensazione di essere in questa squadra da una vita." Con il Fimauto, Irene ritorna a giocare in serie A, un'emozione forte vissuta domenica contro la Roma. "È stata una battaglia ma, soprattutto, è stato emozionante esordire con le compagne sostenute da una tifoseria - e qui l'emozione nei suoi occhi è ancora più evidente - della quale si deve essere solo che orgogliosi. " E poi, particolare non da poco, Irene da quest'anno gioca con il suo idolo, Valentina Boni. "Quando l'ho vista la prima volta sono stata contentissima e le ho ceduto senza pensarci un attimo il numero dieci che di solito indossavo io. Per me è un esempio come calciatrice e come persona." La stagione è appena iniziata ma i propositi di Irene sono ben chiari. "Spero che il Fimauto possa essere la sorpresa del campionato. Mister Formisano ci sta trasmettendo tutta la sua passione e la squadra sta crescendo ogni giorno. Riguardo a me spero di stare bene e fare bene qui. Non voglio pensare al passato, quello che è stato e quello che poteva essere. Personalmente non ho un obiettivo personale anche se il sogno nel cassetto di ogni calciatrice è quello di vestire almeno una volta l'azzurro, e la serie A è una vetrina per tutte. Non voglio che sia un pensiero fisso però nulla mi vieta di farlo". E chissà che non si realizzi davvero.

Marco Hrabar

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
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