E la Graphistudio Pordenone vola in A. Ve lo raccontiamo così...

Stampa

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva
 

degrassi07BRESSANONE. Degrassi, virtuale e simbolico esempio tra passato e presente del calcio femminile, l'anima di una squadra che non si dispera mai, ma che con molta umiltà dà sempre sempre sempre tutto. Queste sono le caratteristiche della vittoria della Graphistudio sul Brixen arrivata grazie alla rete della triestina che all'83' porta tutti in serie A.
La squadra di Tosolini ritorna da Bressanone con la certa promozione grazie alla concomitanza di risultati vantaggiosi di ieri, vittoria della Graphistudio e del Valpo Pedemonte sulla seconda SudTirol, lasciando alla matematica decretare la vincente. Ma la partita della festa promozione allo Stadio Bottecchia, per la cronaca, ci sarà questa domenica 20 maggio alle 15. Torniamo alla partita, 90' di cui 83' di sofferenza, è proprio ad arrivare la rete vittoria: una roba eccezionale!

TERRORE PRIMO TEMPO — Si parte con lo stadio di Bressanone preso d'assalto dai tifosi nero verdi arrivati in giornata per seguire la squadra. Bello. Le giocatrici in bianco blu e quelle in nero verde entrano in campo, prima del fischio d'inizio con espressioni tese e concentrate, le prime devono far punti per evitare i play-out mentre le seconde per vincere il campionato. Bello. Le squadre salutano entrambe le panchine. La partita inizia. Iniziano i brividi. Passano meno di dieci minuti e Stabile Cavalini confezionano una ghiotta azione per Trifunjagic. Dalla panchina si trattiene il fiato, dagli spalti anche. Palla fuori. C'è un silenzio che fa impressione. Ma è solo un attimo, poi i decibel da discoteca ricominciano a pompare. Come le ragazze di Tosolini. Si prova a sfondare lateralmente, ma a concludere si arriva sempre o troppo lunghe o troppo corte o semplicemente non si arriva. Sale la paura. Il ricordo di San Zaccaria è fresco (0-0 dopo una gara passata nella metà campo avversaria). A centrocampo Stabile a terra si tiene la spalla, poi si rialza. Applausi. In area di difesa Schiavo si tiene la gamba e non molla. Applausi. Bortolus viene contrastata con poco amore, lo stesso trattamento è riservato a Sedonati. Ma d'altronde non siamo ballerine.
In panchina Paroni è seduta infortunata, rosica e urla: "Forza raga!". Paoletti con occhio clinico segnala ogni infrazione non fischiata e urla: "Fischia!". L'arbitro? Poteva far meglio. Ma non importa. Non si smette un attimo di giocare, di cercare fameliche la porta. Partono di continuo gli applausi dagli spalti accompagnati da rumori riconducibili a pentole e trombette varie. Qualche tifoso (uomo) guarda la partita con le mani tra le gambe. Ricominciano le urla di incitamento da destra e da sinistra. Tosolini grida anche lui, nell'area tecnica macina chilometri. È tutto un incitare a squarciagola. Le prime a farlo sono proprio loro, le undici scese in campo: Fagotto, Piazza, Bortolus, Schiavo, Urbani, Sedonati, Degrassi, Stabile, Trifunjagic, De Val e Cavallini. La squadra carbura: pallone delizioso di Degrassi per De Val ma la numero uno del Brixen arriva prima. Poi gli angoli a favore. Puntuale gol sfiorato. Ci fermiamo qui per adesso, ma la storia della Graphistudio in questa penultima giornata di Campionato la riprendiamo, tra poco. Intervallo fischiato senza alcun minuto di recupero.

SPOGLIATOIO — Nel frattempo nello spogliatoio non si parla. Ricurve sulle ginocchia. C'è chi si massaggia da sola i polpacci chi si fa aiutare dalla compagna a lato, chi beve e beve. La temperatura è alta e il vento si è abbassato. Non si conosco i risultati dagli altri campi. Tutte lì, con la testa lì con il corpo lì. Tosolini, giusto qualche parola. Non c'è molto da dire. Poi il colpo sulla spalla ad ognuna, la battuta di mani tra ognuna e via, nell'arena.

SECONDO TEMPO —Si scaldano Paroni, Paoletti, Toppan e Cimarosti. Gobbo è vicino al dirigente Crovatto, si muove come la coda tagliata a una lucertola. Aliquò cerca di non dire cavolate. Ci prova, e quando non riesce ci pensa Tosolini. Si soffre in panchina. Ed è proprio la panchina a notare movimenti sospetti sugli spalti. Ma... . La Graphistudio attacca. Trifunjagic è diventata la seconda punta e De Val si aperta sulla fascia. A centrocampo si lotta e in difesa si è attenti e pronti ad impostare. Continua lo strano movimento in tribuna. La domanda è d'obbligo: "Sta perdendo il Sudtirol?". Entra Paoletti per Urbani. Entra Paroni per Trifunjagic. Non si contano più le occasioni. Si stringono i denti. Sono passati più di 30'. Non si capisce come, ma il cronometro non mente. Dalla tribuna si sente forte: "Stanno perdendo, forza ragazze". Silenzio. Uno. Due. Tre secondi e poi: "Daiiiiiii raga daiiiiiii raga", urla Degrassi. Da pelle d'oca. Siamo al 37'. Neanche il vento soffia più. Stabile crossa, Sedonati sfiora. Cavallini sfiora. Degrassi segna di testa! È il 38' e lo stadio viene giù. È l'1-0. Urlo polifonico di liberazione e tutte giù per terra. Tutte ad abbracciarsi. Unite. Arriva gente anche dalla panchina, salgono in scatto anche Bortolus e Piazza e Fagotto. L'arbitro invita a ricomporsi.

CONTO ALLA ROVESCIA - L'arbitro fischia la ripresa del gioco. Dagli spalti, "Un altro un altro". Si contano i secondi come le nuvole in cielo, si guarda il cielo. Non esce più tanta voce dalla gola. Gola secca. È bello crederci. Mancano tre minuti, è il recupero che Bertelli indica alla panchina del Brixen. Fischio. Fischio. Fischio. Abbracci, lacrime, lacrime, corse impazzite. Lacrime e applausi. Si mandano baci a destra e a sinistra, si alza il dito in alto. Poi l'unica lettere che si riesce a pronunciare "A!". Indimenticabile per ognuna/o cha ha sudato e dato l'anima per questa vittoria. Grazie!

Per il resto? Lascio alla visione degli scatti di Gianfreda e delle stesse ragazze il compito di farvi immaginare quel che poi è accaduto... basta andare sul profilo facebook della ACFD Graphistudio Pordenone.