In un pomeriggio da copertina e cioccolata calda, Verona e Como si affrontano su un campo sintetico reso viscido dalla pioggia per la quarta giornata del Campionato di Serie A.
Dovrebbe essere un turno abbastanza facile sulla carta per le veronesi, ma la partita si rivela tutt’altro che semplice.
Nel primo tempo ci sono poche occasioni nitide e le gialloblu controllano quasi sempre il gioco ma non riescono a sfondare.
Al 11’ Giugliano calcia fuori da buonissima posizione dopo l’assist di Piemonte che ha approfittato di un pasticcio della difesa del Como.

Al 20’ dopo un rimpallo favorevole, Rodella va vicino al gol ma la palla esce di poco sul secondo palo.
Ancora un’altra occasione del Verona al 24’ con Piemonte che però liscia da pochi metri l’assist di Giugliano.
Il Como, anche grazie alle molte imprecisioni nel fraseggio delle avversarie, si chiude per poi sfruttare qualche ripartenza in velocità e al 25’ sfiora il vantaggio: cross di Cascarano dalla sinistra, più in alto di tutte stacca Ferrario che gira sul secondo palo; palla fuori di un soffio.
Al 38’ Previtali sfiora l’eurogol con un tiro da lontano che finisce di poco sopra la traversa e al 43’ ancora il Como ha una clamorosa occasione con Cambiaghi: contropiede, filtrante di Ambrosetti per la n.9 che approfitta di un errore di Rodella ma a tu per tu con Thalmann calcia a lato.

Il secondo tempo per fortuna si fa più vivace, ma la trama del gioco rimane la stessa.
Il Verona non morde e allora il Como ne approfitta e inaspettatamente passa in vantaggio al 53’: punizione da sinistra, la palla viene spizzata al centro dell’area dove come un rapace si avventa Postiglione. 0-1.

Subìto il colpo, le veronesi si lanciano all’attacco per recuperare e al 57’ Gabbiadini potrebbe già pareggiare ma il gol viene annullato per un dubbio fuorigioco. L’appuntamento però è solo rimandato un minuto dopo, sempre con la n.8 del Verona che pareggia: approfittando del malposizionamento della difesa del Como, Giugliano batte velocemente un calcio di punizione dalla destra e trova dall’altra parte Gabbiadini che stoppa e calcia battendo Ventura in uscita. 1-1.

A questo punto le gialloblu ci credono ancora di più e continuano a spingere e hanno due occasioni clamorose: al 62’ Carro colpisce di testa servendo Galli che sottoporta colpisce la traversa e poi al 68’ Bruinenberg arriva a botta sicura da due passi ma Ventura compie un intervento strepitoso e Previtali spazza e il Como si salva. Al 70’ però deve capitolare ancora: Boattin crossa, la palla carambola sul corpo di un difensore, Gabbiadini ne approfitta e insacca al volo il 2-1.

Completata la rimonta, il Verona non rallenta anzi: dopo aver rischiato il gol del pareggio di Ferrario che calcia da dentro l’area ma il tiro viene deviato in angolo, va vicino al tris con Galli che da fuori calcia ma con una deviazione di un difensore vola di poco sopra la traversa.

Ultimo brivido della partita al 44’: calcio di punizione per il Como, mischia in area e Thalmann salva i tre punti sull’assalto disperato avversario.

Il Verona porta a casa la vittoria, vince meritatamente ma per il gioco espresso è una bocciatura. Sicuramente le 3 partite in 8 giorni non aiutano, ma contro una squadra più forte forse Gabbiadini non sarebbe bastata.
Applausi invece per il Como che riesce a contenere bene le avversarie nettamente più forti nella carta e a trovare il vantaggio. Peccato per i due gol arrivati in due episodi sfortunati perché nonostante il catenaccio, non demeritava.

TABELLINO

Verona – Como 2-1

Verona (4-3-3):
Thalmann; Rodella, Carro, Di Criscio, Dolstra (54’ Boattin); Galli, Bruinenberg, Williams; Gabbiadini (C), Piemonte (60’ Soffia), Giugliano (65’ Pasini)
All. Longega Renato

Como (3-4-1-2):
Ventura; Previtali, Oliviero, Panzeri (83’ Gritti); Cascarano (C), Brambilla, Postiglione, Merigo (65’ Stefanazzi); Ambrosetti; Cambiaghi, Ferrario
All. Gerosa Giuseppe

Arbitro: Dellasanta Matteo (Trieste)
Assistenti: Farina Alessandro (Vicenza), Mangano Girolamo Massimo (Verona)

Gol: 53’ Postiglione (C), 58’, 70’ Gabbiadini (V)

Ammonite: nessuna

Recupero: 1’; 3’

Marcon Bedin

Foto Federico Fenzi