Si gioca la prima di campionato di serie B girone B tra Imolese e Marcon. E' passato da poco il 55' e l'Imolese ha appena accorciato le distante. Il Marcon è in vantaggio per 3 a 1 e sta soffrendo l'offensiva delle emiliane quando, sugli sviluppi di un'azione di contrattacco, l'attaccante Jenny Camilli entra in area in dribbling, il difensore allunga la gamba senza sfiorare l'attaccante arancionero che cade. L'arbitro fischia il calcio di rigore. La Camilli si alza e si dirige verso il direttore di gara per fargli presente che il rigore non c'è! il difensore non mi ha minimamente sfiorata - spiega Jenny - all'arbitro, il rigore non c'è!

Il gioco riprende e il calcio femminile continua a raccontare storie di lealtà sportiva, storie che fanno parte della normalità (nel calcio femminile) fondate sui veri principi della sportività e rispetto dell'avversario, sulla competizione corretta che deve premiare il più forte e non il più furbo. Storie che il calcio, se non al femminile, si è dimenticato da tempo e che non insegna più.  Storie che si raccontano perchè delusi da quel gioco basato sull'inganno, sulla simulazione... che non si appartiene. 
Grande Jenny, forse non te ne rendi conto ma questo è il più bel gesto che un'attaccante possa raccontare allo sport.

La notizia data su facebook dal sottoscritto ha raccolto molti consensi da parte di chi vorrebbe uno sport migliore, prendendo magari esempio da una giovane calciatrice: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210776735317038&set=a.1097237313710.16936.1309946453&type=3&theater

Walter Pettinati