Valeriano Bragantini: "Ringrazio le ragazze. E da adesso? Lavorare e migliorare ancora"

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Valeriano Bragantini, alla sua prima stagione da dirigente della prima squadra, si esprime sugli ottimi risultati conseguiti dalla Fortitudo nel 2018/19 e sul lavoro da fare per far sì che la crescita futura sia costante. Una Fortitudo che ha gareggiato alla pari con club sulla carta favoriti e meglio attrezzati. Si sarebbe aspettato di chiudere il campionato al quarto posto e di andare così tanto oltre alla salvezza, cioè il vero obbiettivo?

 

«Onestamente no, non me lo sarei aspettato. Sapevamo a inizio stagione che la squadra era di buon livello, ma non conoscendo il reale valore delle squadre avversarie era difficile ipotizzare che sarebbe finita così. Sono molto felice delle ragazze e dal lavoro svolto per giungere a questo traguardo».

Che lavoro dovrà svolgere la società per far sì che la prossima stagione la squadra sia competitiva?

«Bisognerà analizzare dove e come migliorare la squadra. Abbiamo visto che siamo all’altezza per fare un buon campionato e vorremmo ripeterci. Ovviamente bisogna lavorare su più fronti, bisognerà fare una campagna acquisti mirata e migliorare la qualità del lavoro dello staff tecnico, lavoro che ha già dato ottimi risultati e che è si è rivelato ottimo. L’obbiettivo sarà sempre la salvezza e sarebbe bello ripetere il risultato di quest’anno almeno. Non è una cosa facile perché il calcio femminile si evolve e le squadre migliorano, ma abbiamo le carte in regola per giocarcela».

Pensa che il salto di livello del campionato sia stato accompagnato da un salto mentale della squadra che ha permesso di essere nella parte alta della classifica?

«Il livello si è indubbiamente alzato e, avendo giocatrici di un certo calibro, abbiamo potuto fare una stagione così. L’evoluzione vista in questo anno ha portato con sé gioie e dolori, nel senso che le ragazze sono consapevoli dell’evoluzione professionistica che sta subendo il calcio femminile e quindi sanno che ci sono scelte da fare per forza. Alcune hanno dovuto capire alcune dinamiche sulla propria pelle, come ad esempio la panchina o la tribuna. Questi momenti, talvolta di crisi, le hanno fatte crescere e io le ringrazio perché sono ragazze intelligenti e hanno capito che a volte è necessario prendere queste decisioni».

Il nuovo incarico di dirigente della prima squadra l’ha entusiasmata come quando il suo ruolo era quello di responsabile del settore giovanile?

«Sì, perché mi piacciono le sfide e mi piace avere obbiettivi sempre maggiori. Per alcune cose era meglio il settore giovanile, perché vi era più semplicità, mentre in prima squadra, essendo che si da massima importanza al risultato, le cose sono più delicate talvolta. Il nuovo incarico mi ha permesso di conoscere più persone e di crescere a livello personale. Spero di aver dato un buon contributo per la crescita della società».

Dato che era responsabile delle giovanili, parliamo di un cambiamento visto quest’anno: la Fortitudo ha sempre puntato tanto sulla Primavera, ma quest’anno la serie B ha imposto novità. Bisogna, pensando al futuro, far sì che il settore giovanile cresca per poter essere un serbatoio per la prima squadra?

«Sicuramente è così. È una cosa che dico e che vogliamo tutti. Per crescere davvero bisogna lavorare con le giovani e incrementare la loro qualità. L’obbiettivo, per i prossimi due – tre anni, è far diminuire il gap tra Primavera e prima squadra. Abbiamo il dovere di lavorare lì, in quello che deve essere il nostro bacino. Ci sono state critiche durante questa stagione perché poche giovani hanno giocato, ma per stare a certi livelli bisogna fare delle scelte e non si può attendere se si vuole fare un campionato importante. La società sta lavorando affinché il settore giovanile cresca. Non è facile perché le ragazzine che fanno calcio non sono tante e abbiamo, inoltre, concorrenti con nomi blasonati come l’Hellas, ma noi non siamo da meno».

Riccardo Cannavaro
Foto: Graziano Zanetti Photographer
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