Venerdì, 29 Marzo 2024
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Giancarlo Padovan: siamo tornati per dirvi tutta la verita

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In genere chi esce dal calcio femminile, dopo un’esperienza breve o lunga che sia, non solo tende a non rientrarvi, ma spesso preferisce rimuovere quel che è stato, annegandolo nel rancore o nel rimpianto.
Purtroppo questo mondo non si vuole ancora abbastanza bene e si impedisce di tramandare anche il poco che conquista. Ogni giorno sembra sempre di stare in una terra di mezzo, ogni anno è lungo quanto un’eterna promessa.
Per questo, forse, molto si perde tra una generazione e l’altra, tra piccoli progressi e significative avanzate, tra battaglie sacrosante e atteggiamenti di retroguardia.

Io sono sempre stato un giornalista. E da giornalista mi sono avvicinato all’ambiente cercando di capirlo prima e di cambiarlo poi. Quando ho deciso di entrarci - era il 2000 - non mi sono sentito mai a mezzo servizio. Ho fatto l’allenatore in serie C e in serie A (mi manca la B, ma prima o poi capiterà), ho fatto il presidente della Divisione (fino a quando c’è stata) e il capodelegazione della Nazionale. Nel calcio femminile ho investito molti dei miei risparmi e mi sono scontrato con tante persone. Alcune le ho convinte e mi hanno sostenuto, altre mi hanno dichiarato guerra e l’hanno combattuta fino alla fine. Ho vissuto molte amarezze, ma due fatti mi hanno consolato.


Il primo. Cinque anni dopo il mio addio, due presidenti di società mi hanno offerto la guida del loro club. Mi hanno fatto capire che ero stato l’uomo giusto nel posto sbagliato.
Il secondo. Grazie a trent’anni di lavoro nei giornali, in radio e in televisione, evidentemente ben spesi, ho avuto la possibilità di tornare a fare quel che forse mi riesce meglio: scrivere e parlare per dire il mio pensiero.

Nemmeno io, come altri, pensavo più di rientrare nel calcio femminile. Solo ogni tanto mi coglieva (e mi coglie) l’insana voglia di allenare (io sono un giornalista, ma anche un allenatore: è il mio vanto) e mi lasciavo andare agli anni matti e felici del Torino, quando forse avrei fatto meglio a schierare la difesa a tre (avevo le giocatrici adatte) piuttosto che a quattro (sul modulo ero intransigente). L’attenzione e l’informazione sull’attività degli ultimissimi anni non è mai mancata, ma era la scintilla a non scoccare più.

A riuscirci è stato Walter Pettinati, fondatore, anima, cuore, cervello e sangue di calciodonne.it, che mi ha offerto la direzione di questo sito. Il primo, storicamente parlando, del settore. All’inizio ho tergiversato, ho detto che se voleva propormi come allenatore da qualche parte ci sarei stato, ma che da direttore avevo già dato. Era una bugia. A fare il direttore ci tengo quanto a fare l’allenatore. I due lavori sono simili, in entrambi i casi hai una squadra da guidare e a cui insegnare qualcosa che già non sappia. Così, dopo aver fatto un po’ di melina e, soprattutto, dopo aver vinto un po’ di pigrizia mentale, ho accettato.

L’entusiasmo, quello, mi sta venendo adesso che è tempo di partire e vorremmo proporvi un’offerta informativa più ampia e più stimolante. Si tratta di aspettare una settimana, ma cominceremo confermando quello che già c’era e aggiungendo quel che, pensiamo, vi piacerà.
In uno slogan: più visibilità e attenzione alle calciatrici e agli allenatori. Con tanto di votazione e pagelle esplicative. Una novità che farà discutere.
Da questo nascerà altro. Per esempio l’integrazione tra la nostra testata e una web radio in grado di sviluppare una sorta di “Tutto il calcio minuto per minuto”, poi un Fantacalcio solo al femminile e il ritorno in grande stile della serata del Golden Girl, la premiazione delle migliori del campionato.

Non basta: vogliamo sviluppare una sana competizione anche tra quelli che scriveranno per noi, proponendo al migliore uno stage di un mese in una redazione giornalistica di livello nazionale.


Un premio e anche un’opportunità.
Quanto a Walter e me saremo vigili, come sempre, su tutto quel che ci e vi riguarda. Non abbiamo interessi, solo una passione a due teste, in tutto molto simile alla vostra: per il calcio e per la verità.

 

Giancarlo Padovan

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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