Venerdì, 19 Aprile 2024
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Le protagoniste del terzo tricolore: Marika Graziosi e Chiara Pienzi

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Sono entrambe giovani, ma nel momento in cui sono state chiamate in causa hanno sempre dimostrato il loro valore: Chiara Pienzi, centrocampista centrale molto brava sia in fase di interdizione che di costruzione, Marika Graziosi, terzino molto brava negli anticipi e nelle ripartenze, hanno contribuito alla conquista del terzo tricolore della Res Roma. A distanza di pochi giorni, raccontano come hanno vissuto il “giorno piu’ bello”. Terzo scudetto per la Res Roma. Questo anno hai iniziato ad assaporare le gioie del campionato Primavera e hai dato il tuo contributo quando 6 stata chiamata in causa.

Quali sono le sensazioni a qualche giorno di distanza?
M.: I giorni prima della finalissima sembravano infiniti perché c'era tanta tensione ma nello stesso tempo ero fiduciosa perché sapevo che il nostro è un gruppo molto forte e unito.
C.: rovo ancora emozione e soddisfazione per il risultato ottenuto. Siamo un gruppo forte con ragazze esperte e tante giovani in crescita. Vincere lo scudetto è stato il coronamento di tanto lavoro e di programmazione da parte della società. Sono orgogliosa di quanto ho fatto, ho molto da imparare e mi impegnerò per migliorare.

Come hai vissuto i giorni prima della finalissima?
M.: Le mie sensazioni sono tutte positive, sono felice di aver dato il mio contributo quando c'è stato bisogno e di aver avuto la possibilità di giocare con compagne di squadra più esperte e grandi di me.
C.: Aspettavo la finale con un po' di paura, stavo recuperando da un leggero infortunio e ho lavorato sodo per essere disponibile e utile al gruppo. Però al tempo stesso ero determinata e pronta per entrare in campo se fosse stato necessario. Nei minuti finali avete rischiato di compromettere tutto.

Come hai vissuto quei momenti?
M.: Gli ultimi minuti li ho vissuti male, perché vedevo le mie compagne stanche e avevo paura che potesse andare tutto all'aria, ma ho creduto nella squadra fino all'ultimo.
C.: Ero molto preoccupata: stavo effettuando il riscaldamento per entrare ma per qualche minuto ho smesso per seguire e sostenere le mie compagne in campo. Per fortuna condividevo la mia ansia con Marika, che si stava riscaldando con me!

Al momento del rigore di Camilla cosa hai pensato e fatto?
M.: In quel momento non ho pensato a nulla mi sono fatta trasportare dalla gioia e dalla felicità e sono corsa ad abbracciarla con tutte le mie compagne.
C.: Ho pensato al peso che avrebbe avuto quel rigore segnato e incitavo Camilla nella mente. Non ho parlato per quei pochi secondi, ho stretto forte le mie compagne, ero in lacrime.

A chi dedichi questo terzo tricolore?
M.: Questo terzo tricolore lo dedico a tutto lo staff tecnico e a tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto, soprattutto mia mamma che ha sempre creduto in me e mi ha supportato in qualsiasi mia scelta.
C.: Lo dedico sicuramente alla mia famiglia: mio padre, che è il mio sostenitore e maestro numero 1, mia madre, che dopo tanto tempo ha accettato il fatto che io giocassi a calcio e ha capito i veri valori del calcio femminile, mio fratello, a cui sto cercando di trasmettere la mia passione per il calcio, e mio nonno, che non ho mai conosciuto, ma so che sarebbe fiero di me.

calciodonne252

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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