Giovedì, 18 Aprile 2024
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MARTINA ANGELINI, TRE GIORNI A MONTECARLO OSPITE DELLA UEFA

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MERCOLEDI 27 AGOSTO: Arrivo al Novotel di Montecarlo nel pomeriggio. La città è ovviamente bellissima e ovunque ci sono manifesti dei due sorteggi (Champion's e Europa League). In albergo mi accolgono gli incaricati della Uefa, che mi registrano e mi regalano una busta pesantissima con dei gadget, qualche libro e i badge per partecipare ai vari eventi. La mia camera è grande come un appartamento: camera da letto, salotto, terrazzo e due bagni. Forse un po' troppo!
La sera siamo tutti riuniti per la cena a bordo piscina, più di 50 giurati provenienti da paesi diversi. Si sentono tantissime lingue, ma alla fine l'argomento è uno solo: il calcio. I giurati per il premio del calcio femminile sono solo 12, di cui tre donne. Proprio noi tre formiamo da subito un bel gruppetto: io insieme a Jennifer O'Neill, inglese di Southampton e direttrice dell'unica rivista britannica dedicata al calcio femminile (She Kicks) e Laura Montgomery, ex giocatrice scozzese e ora manager del Glasgow femminile. Ci confrontiamo tutta la sera sullo stato del calcio femminile, io ovviamente rido quando Jennifer si lamenta della situazione inglese. La sua rivista arriva a vendere fino a 8.000 copie, una cifra che a me sembra stratosferica.

Entrambe le mie nuove amiche sono informatissime sulla Nazionale italiana, mi chiedono come faccia Patrizia Panico ad essere ancora così in forma! Scherzo con Laura del fatto che la Scozia potrebbe essere una delle avversarie delle azzurre agli spareggi per i Mondiali, lei mi dice che non vorrebbe incontrarci ma anch'io eviterei volentieri la squadra scozzese, che già lo scorso anno ci ha battuto al torneo di Cipro.

GIOVEDI 28 AGOSTO: La mattina ci accompagnano in pullman alla conferenza stampa di Michel Platini. Ogni giurato ha un badge con il nome e la nazionalità. Nella hall dell'albergo che ospita la conferenza vedo da lontano Antonello Valentini, Direttore Generale della FIGC. L'occasione è troppo ghiotta per non coglierla al volo. Mi presento e ovviamente inizio a tempestarlo di domande e osservazioni. Gli dico che siamo davvero il terzo mondo del calcio femminile (come disse Sara Gama in un suo intervento in Consiglio Federale) e lui, con mia sorpresa, mi da ragione. Mi chiede secondo me cosa avrebbe potuto fare in passato la FIGC, gli rispondo che nessuno di loro ha mai pubblicizzato la vittoria dell'Under 19 a Euro 2008, che un'altra Federazione avrebbe comprato una pagina intera di un quotidiano sportivo e avrebbe sfruttato l'evento per rilanciare il movimento. Mi ascolta in silenzio e di nuovo mi dice che è vero, che è stata una loro mancanza ma che in futuro faranno di più anche se occorre farlo a piccoli passi. Ovviamente gli rispondo che mentre noi facciamo piccoli passi gli altri corrono. Credo che ad un certo punto avrebbe preferito essere da un'altra parte. In ogni caso è molto disponibile e mi dice che secondo lui Tavecchio è la persona giusta. Lo ascolto senza commentare, solo il tempo e i fatti diranno se ha ragione.

Durante la conferenza stampa ho come sempre la netta sensazione che il calcio italiano (quello maschile, perché è di quello che si parla) venga un po' trattato come una barzelletta. Un giornalista della BBC fa a Platini questa domanda: “il prossimo anno la Conferenza della UEFA contro il razzismo sarà a Roma. Credete che ci saranno problemi o che la scelta sia fuori luogo dato che il nuovo Presidente della Federcalcio italiana è indagato per frasi razziste?”. Confesso che un po' mi vergogno, sono in piedi in fondo alla sala e vorrei togliermi il badge con scritto “Italia”. Platini sorride, risponde tagliando corto che la conferenza è stata organizzata da tempo e che in nessun modo l'inchiesta ne comprometterà la riuscita.

Torniamo in albergo, il tempo di pranzare di riposare un po' e siamo di nuovo sul pullman, verso il Grimaldi Forum. Prima di entrare si avvicina a me e alle mie due colleghe (ormai siamo inseparabili!) un giornalista danese. Ci racconta che ha 4 figlie femminine di cui tre giocano a calcio, si lamenta del fatto che alle partite della massima serie danese ci sono “solo” 1000 spettatori a partita. Gli chiedo i numeri del movimento, mi risponde che il calcio è lo sport più praticato fra le bambine e ragazze danesi: hanno 70.000 praticanti su 5 milioni e mezzo di abitanti. Io rido, gli dico che l'Italia ha 60 milioni di abitanti e circa 20.000 calciatrici. Sgrana gli occhi e mi chiede di ripeterlo un'altra volta, crede di non avere capito bene, invece ha capito benissimo. Per non sentirmi troppo inferiore sorrido e gli dico che, nonostante tutto, un anno fa agli Europei l'Italia ha battuto la Danimarca! Questo rende l'idea di dove potremmo arrivare se chi comanda investisse davvero sul calcio femminile.

Poi entriamo nella sala del sorteggio, dove ci spiegano il meccanismo per la votazione.
Ad un certo punto vedo Michel Platini da solo: non posso non cogliere l'occasione! Mi avvicino, mi presento, per prima cosa lo ringrazio per tutto quello che la Uefa fa per il calcio femminile, poi gli dico che la situazione italiana è complicata e gli chiedo se la Uefa ha in mente di fare qualcosa per convincere (o obbligare) l'Italia a investire sulle donne. Lui sorride e mi risponde “E' un problema vostro”. Sbrigativo e non troppo simpatico, ma del resto ha ragione: la Uefa può spingere e incentivare ma fino a un certo punto.
Piano piano vediamo entrare tutti i protagonisti, ovviamente il più fotografato è Cristiano Ronaldo, molto disponibile e gentile con chi gli chiede una foto o l'autografo.
Quando la cerimonia inizia è strano assistere dal vivo a qualcosa che hai sempre visto in tv.
Al momento di votare non ho dubbi: Nadine Kessler è stata la più continua della stagione scorsa, una leader che nei momenti difficili ha saputo guidare il Wolfsburg alla vittoria della seconda Champion's consecutiva. Quasi tutti i giurati la pensano così, dato che Kessler stravince con 9 voti su 12.
Finita la cerimonia ci spostiamo alla conferenza stampa con i vincitori, organizzata solo per i giurati. Ronaldo mi stupisce, è simpatico, fa battute e ringrazia i giurati per averlo votato (“Bravi! Grande scelta!”, dice alzando i pollici). E' ovviamente più abituato a situazioni del genere, 60 giornalisti, fotografi, telecamere... Al termine della conferenza tutti lo fermano per foto e complimenti, ma noi 12 giurati del femminile circondiamo Nadine perché per noi è lei il personaggio più importante della manifestazione e vogliamo dimostrarglielo.
Dal Grimaldi Forum ci spostiamo allo Sporting Club Montecarlo per la cena di gala, dove continuiamo a commentare la giornata e a confrontarci sul calcio femminile mondiale.

VENERDI 29 AGOSTO: In partenza da Montecarlo ringrazio di cuore i responsabili della Uefa, che per due giorni ci hanno seguito passo per passo, l'organizzazione è stata perfetta e ovviamente la cosa che più mi ha colpito è stata l'importanza data al femminile. Come avevo già notato durante la finale di Champion's a Lisbona la Uefa tratta gli eventi che riguardano le donne esattamente allo stesso modo dei grandi eventi maschili.
Saluto i giurati e le mie nuove amiche britanniche mi chiedono il nome di qualche giocatrice disposta a giocare in Inghilterra. Ci penserò ma ovviamente accetto suggerimenti!
E' difficile commentare l'esperienza e fare un bilancio. La sensazione più forte è l'orgoglio per avere fatto parte di un evento unico, ma torno da Montecarlo consapevole che per l'Italia la strada da fare è ancora tantissima.

Martina Angelini

 

Alcune foto della serata: http://www.calciodonne.it/fun-zone/photo-gallery/59-best-womens-player-in-europe-2014

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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