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Come procede il calcio femminile europeo: nasce il forum spagnolo “Donne e calcio”

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Nasce in Spagna l’iniziativa volta interamente alla crescita del calcio femminile: l’associazione dei calciatori spagnoli (Asociación de Futbolistas Españoles, AFE), e in particolare il comitato del calcio femminile, ha creato uno spazio web dedicato esclusivamente alla discussione sulla situazione delle donne in questo sport.
L’obiettivo di questo forum è specificatamente quello di incoraggiare la discussione, al fine di portare sempre più in voga il calcio femminile, e di stimolare il più possibile il suo sviluppo. La stessa presidentessa del comitato del calcio femminile, Fe Robles, ha dichiarato che “abbiamo bisogno di uno spazio di dialogo entro cui si parli esclusivamente di calcio femminile, delle sue particolarità e del suo futuro”, mettendo a chiare lettere l’obiettivo della piattaforma.

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Buon anniversario, calcio femminile!

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Inghilterra, 1922: periodo post-prima guerra mondiale. In quegli anni, per sopperire alle assenze degli uomini impegnati al fronte, molte donne inglesi venivano impiegate in attività come lavorare nelle numerose fabbriche distribuite sul territorio. Una di queste fabbriche era la “Dick Kerr”, stabilimento che produceva munizioni, nella città di Preston.
É proprio all’interno di tale fabbrica che nacque la squadra di calcio femminile delle “Signore Kerr”: molte donne occupate nel lavoro operaio passavano il tempo durante le pause pranzo giocando a calcio, finendo così per sviluppare una passione e un’abilità tale da inaugurare le sorti di uno sport che, tra alti e bassi, lotta tutt’oggi per affermarsi nel panorama mondiale.

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Al Watford la nuova sfida di Giulia Ferrandi

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Ha giocato la prima partita ufficiale con la sua nuova squadra restando in campo per un'ora di fronte a più di seicento spettatori nella cornice tutta spettacolare del Vicarage Road di Watford. La nuova avventura inglese di Giulia Ferrandi (nella foto tratta dal profilo Twitter del Watford) è iniziata lunedì sera con la maglia giallonera della squadra allenata da Katie Rowson, che attualmente occupa l'ultima posizione della Seconda Divisione della Women's Super League e che è uscita sconfitta per 0-5 nella sfida contro le arancionere del London Bees.

Sarà dunque un'avventura - l'ennesima - all'insegna del duro lavoro quella di Giulia, ma la chiamata del Watford è allo stesso tempo la conferma di quanto l'attaccante italiana si sia fatta apprezzare oltremanica in meno di un anno.

Arrivata al West Ham United la scorsa estate assieme a Romina Pinna (ora in forza al Bari, nda) ed Erika Campesi, Giulia si era trasferita a stagione in corso al Brighton & Hove Albion, squadra che poi ha vinto la FA Southern Division (le ragazze del West Ham, invece, sono giunte terzultime).

L'avventura al Watford oltre a permettere a Giulia di avvicinarsi a casa (Brighton dista parecchi chilometri da Londra) le consentirà anche di continuare a giocare ed allenarsi, in quanto il campionato si svolge proprio nel periodo estivo per non sovrapporsi a quello maschile.

Il nuovo salto in avanti e l'arrivo in WSL2 permetterà anche a Giulia Ferrandi di giocare nell'anticamera della massima serie calcistica femminile inglese, dove sono le aziende a mettersi in fila per aggiudicarsi come testimonial le calciatrici dell'élite del calcio di Sua Maestà e dove la finale di FA Cup della scorsa settimana a Wembley ha portato sugli spalti quasi trentatremila spettatori.

Arrivarci è il sogno di tutte quelle ragazze che in Inghilterra ogni giorno corrono dietro a un pallone e, c'è da scommetterci, anche di Giulia che con il suo "devo lavorare molto" sembra voler lanciare l'ennesima sfida a se stessa. Una sfida da provare a vincere, ovviamente, come tutte quelle affrontate finora.

 

Daniele Pompignoli

Twitter: @dpompignoli

In trentatremila per la finale di FA Cup

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Con una rete di Danielle Carter l'Arsenal ieri ha vinto la sua quattordicesima Fa Cup femminile nel campionato inglese battendo di misura il Chelsea detentrice del titolo (le azzurre lo scorso anno avevano battuto il Nott's County).

Giocata nella splendida cornice di Wembley, la squadra biancorossa è riuscita ad aggiudicarsi la sfida contro le avversarie del Chelsea dimostrando maggior cinismo sotto porta con cinque tiri nello specchio contro l'unico delle avversarie.

È il terzo titolo nelle ultime quattro edizioni del trofeo per l'Arsenal, che nelle proprie bacheche ha una vera e propria collezione di quattordici di queste coppe. La seconda in ordine di numeri è il Southampton con otto.

La notizia che deve far riflettere, però, non è tanto quella del record di trofei dell'Arsenal, ma quello di pubblico che ha regalato questa finale, che ha visto il massimo storico di spettatori ottenuto lo scorso anno di 30.710 letteralmente stracciato di ben due mila unità.

L'immagine a corredo di questo articolo è eloquente: sugli spalti di Wembley ad assistere alla sfida tra le ragazze di Arsenal e Chelsea erano presenti 32.912 spettatori. Una crescita esponenziale se si pensa che l'edizione 2014 (giocata all'MK Stadium) fece registrare poco più di quindicimila presenze e quella del 2013 poco meno di cinquemila.

 

Daniele Pompignoli

Twitter: @dpompignoli

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