Le nuove disposizioni della FIFA per il calcio femminile
- Silvio Bogliari
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Il Consiglio Generale della FIFA, con la sessione celebrata il 4 dicembre 2020, ha approvato delle importanti modifiche al “Regulation on the Status and Transfer of Players” (d’ora in avanti RSTP) che riguardano da vicino il calcio femminile: queste nuove disposizioni entreranno in vigore dal prossimo 1 gennaio 2021.
A tal fine, sono state introdotte norme specifiche in materia di lavoro per le calciatrici professioniste, relative alle condizioni di protezione durante la gravidanza e durante il congedo di maternità.
L’associazione privata con sede a Zurigo, ha deciso di introdurre dei criteri minimi applicabili in tutto il mondo che consentiranno alle federazioni membro della FIFA di offrire una maggiore tutela alle giocatrici, nelle rispettive normative nazionali.
Per la prima volta dal 1904, anno di costituzione della FIFA, verrà inserita una definizione esplicita di congedo di maternità nel RSTP, in linea con le raccomandazioni contenute nella “Convezione sulla protezione della maternità” dell’Organizzazione Internazionale del lavoro .
Il nuova comma 7 dell’art.18 RSTP, prevedrà che, in assenza di condizioni più favorevoli stabilite dalla legislazione nazionale o da contratti collettivi di categoria, accordi che nel calcio femminile non rappresentano ancora la normalità, una giocatrice avrà diritto ad un congedo di maternità retribuito di minimo quattordici settimane, di cui almeno otto settimane dopo il parto, durante la vigenza del contratto.
Altresì, la giocatrice, durante il congedo, percepirà una cifra pari ai due terzi dello stipendio previsto dal contratto.
Allo stesso modo dal prossimo 1 gennaio, verrà introdotto il nuovo articolo 18 quater dedicato esclusivamente al calcio femminile: una giocatrice sarà tutelata interamente per poter tornare all’attività calcistica dopo il congedo di maternità.
Inoltre, le nuove disposizioni della FIFA prevedono che le società saranno obbligate a reinserire la giocatrice nel proprio organico e dovranno fornirle un continuo supporto medico permettendone anche l’allattamento.
Parimenti, la giocatrice che rimane incinta, durante la vigenza del contratto, potrà liberamente scegliere se continuare ad allenarsi e giocare nel club di appartenenza, a condizione che sia il medico responsabile della società sia un medico indipendente, confermino che l’attività fisica non comporti rischi per la gravidanza.
In tali circostanze, le società dovranno rispettare la decisione della giocatrice ed elaborare un programma per garantire la sicura partecipazione della giocatrice all’attività sportiva: con queste nuove norme, la FIFA cercherà pertanto di evitare che le giocatrici vengano licenziate a causa della gravidanza come successo in passato.
Le nuove disposizioni introdurranno delle novità anche per ciò che concerne i tesseramenti delle giocatrici: le società infatti potranno tesserare, temporaneamente, una giocatrice al di fuori dei periodi di tesseramento stabiliti, per sostituire la giocatrice che si trova in congedo di maternità.
Salvo diverso accordo tra le parti, la durata di questo tesseramento di sostituzione decorrerà dalla data di registrazione del contratto fino al giorno precedente l’inizio del primo periodo di registrazione successivo al ritorno della giocatrice che ha interrotto la pratica sportiva per la maternità.
Infine, per quanto riguarda gli aspetti contrattuali, non verranno più ammesse risoluzioni unilaterali di contratti a causa della gravidanza: se accadrà, tale risoluzione verrà considerata sempre come una risoluzione senza giusta causa.
Inoltre, tale risoluzione sarà valutata per dipiù come una circostanza aggravante e comporterà, non solo l’obbligo di risarcimento danni a favore della giocatrice, ma anche l’imposizione di sanzioni sportive alle società, come il blocco dei tesseramenti, più un ammenda.
Bisogna ricordare però che tali disposizioni non hanno valore vincolante nell’immediato, infatti le federazioni nazionali hanno sei mesi di tempo per poter adeguare i propri regolamenti con quanto stabilito in Svizzera, e, nel caso delle NOIF, non sempre sono state aggiornate celermente con quanto stabilito dalla FIFA.
Silvio Bogliari