Venerdì, 29 Marzo 2024
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MONDIALE: LE RAGIONI PER CREDERCI PIU’ DI PRIMA

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padovandi Giancarlo Padovan
Presidente Divisione Calcio Femminile e Capo Delegazione Nazionale A

Il giorno dopo la sconfitta interna con la Francia (pensate, l'Italia delle donne non perdeva da un anno, quando fu battuta di misura, all'Europeo di Finlandia, dalla Germania campione d'Europa: forse queste ragazze ci avevano abituato troppo bene), ho avvertito impulsi positivi direttamente dal cuore del nostro movimento: le società. Le ragioni non mancano. Mi permetto di riassumerle. 

PRIMO. La qualificazione a Germania 2011 è ancora possibile. Sia in base al regolamento, sia inbase alle nostre possibilità tecniche. L'Italia infatti va al play-off di riparazione con altre tre nazionali: Ucraina (nostro prossimo avversario il 2-3 ottobre in trasferta e il 6-7 in casa), Svizzera e Danimarca. Superando il primo barrage (l'Ucraina, appunto), si va al secondo (vincente di Svizzera e Danimarca). Superando il secondo, ci si scontra con la terza del gruppo CONCACAF. Altre sei gare, tre incontri di andata e ritorno. Questo lo garantisce il regolamento. Dal punto di vista tecnico, invece, l'Italia non era mai stata così vicina, da dodici anni a questa parte, alla qualificazione diretta. Basti pensare che, già mercoledì a Gubbio, alla fine del primo tempo e in vantaggio di 1-0, le azzurre erano virtualmente in Germania.

Cosa significa tutto questo? Significa che, a riprova dell'Europeo di un anno fa, l'Italia è stabilmente fra le prime otto del Vecchio Continente, sempre più vicina al quinto posto che all'ottavo. La gara di andata (0-0 a Besançon) e il primo tempo con la Francia (1-0) lo hanno confermato. Serve un altro piccolo, grande sforzo. Però le ragazze non possono farlo da sole.

SECONDO. Tutti hanno visto come la nazionale femminile stia suscitando l'interesse del calcio e dello sport italiano. A Gubbio, infatti, erano presenti contemporaneamente il presidente del Coni, Gianni Petrucci; il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete; il vice presidente vicario e presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio; il vice presidente, Demetrio Alberini, presidente del Club Italia; il direttore generale della Figc, Antonello Valentini. Con loro il presidente del Comitato Regionale della Figc, Luigi Rapace, eccellente organizzatore dell'evento e delizioso padrone di casa. Ciascuno di loro ha scelto di esserci per far sentire la vicinanza delle istituzioni alle nostre calciatrici, a chi le allena (lo staff tecnico guidato da Pietro Ghedin), a chi le prepara e istruisce nei club. Una mobilitazione dei vertici che aiuta a percepire il calcio femminile e a valorizzarlo in maniera finalmente completa. La diretta tv su Raisport 1 e la premiazione di Patrizia Panico, nuovo primatista italiano (tra maschi e femmine) di presenze in Nazionale (155), attualmente ancora impegnata nel campionato professionistico americano, hanno reso la giornata ancor più suggestiva sul piano della comunicazione e della diffusione della nostra disciplina. A proposito di televisione e di Rai, voglio ricordare che mai (dico mai) erano state offerte dirette o differite di gare di qualificazione giocate in trasferta, dunque all'estero. Al contrario, nelle ultime due partite – dalla Finlandia e dalla Francia – la Rai ha proposto una diretta e una differita. Nel caso di Francia-Italia, la differita nella serata di domenica era stata decisa per dare giustamente la precedenza alla finale di pallanuoto dell'Europeo maschile, tra Italia e Croazia. Anticipo già che sarà difficile godere della reciprocità in Ucraina (anche se Federcalcio, attraverso l'apposito ufficio, ci proverà), mentre è certa la diretta sia della gara di ritorno, sia dell'eventuale successiva trasferta (Danimarca o Svizzera).

TERZO. Giovedì mattina ho ricevuto molte telefonate da presidenti e dirigenti delle nostre società. Hanno capito il momento e vogliono cogliere l'opportunità, segno che stiamo tutti dalla stessa parte. Ci hanno incoraggiato per organizzare al meglio la sfida di ritorno con l'Ucraina, ci spingono a fare qualcosa di più, visto che si può. Elisabetta Cortani, presidente della Lazio, come suo costume, è stata la più intraprendente e generosa, proponendo una serie di iniziative per riempire lo stadio, creare eventi, scatenare l'entusiasmo intorno alle ragazze. Se la sede, come tutti auspichiamo, sarà Roma, lo stadio potrebbe essere il Flaminio. Fare battage a Roma è più facile che altrove, sarà possibile sensibilizzare anche il mondo delle istituzioni politiche e coinvolgere studenti delle scuole medie, superiori e dell'Università. Nella settimana che va da lunedì 4 a sabato 10 ottobre la serie A maschile non gioca, non ci sono le Coppe Europee e la Nazionale di Prandelli sarà impegnata nella trasferta d'Irlanda solo venerdì 8. L'attenzione calcistica nazionale sarà totalmente incentrata sulle nostre azzurre. C'è bisogno di un'enorme energia positiva, c'è bisogno di tutto per centrare una storica impresa. Essere ancora in corsa è già fantastico. Non si può buttare un'occasione così grande.

QUARTO. Abbiamo una Nazionale competitiva che negli ultimi due anni ha dimostrato di poter giocare alla pari con tutti. Una sua affermazione, come è stato l'anno scorso con la qualificazione ai quarti per l'Europeo e come potrebbe essere con il Mondiale di Germania, farebbe da traino all'intero movimento. Abbiamo la vicinanza delle istituzioni calcistiche e sportive, l'attenzione dei media è in crescita costante, fra una settimana partirà un campionato a quattordici squadre che allargherà il bacino di utenza, sono aumentate le squadre Primavera, nel prossimo maggio l'Italia organizzerà la fase finale del Campionato Europeo Under 19 (anche questa è una primizia). Le condizioni per diventare grandi ci sono. Ma se non siamo tutti una squadra unita potrebbero essere ancora una volta frustrate. Nel frattempo voglio ringraziare i nostri club e le ragazze che fanno parte delle rappresentative azzurre. Senza le società non ci sarebbe il calcio femminile, ma senza le Nazionali (A, Under 19 e Under 17) non avremmo arricchimento tecnico e conoscenza internazionale omogenea.

P.S.: Giovedì mattina è mancata la madre di Elide Martini, Team manager della Nazionale maggiore. Elide è una delle poche donne, tra le molte che ho conosciuto nell'ambiente, ad aver interamente dedicato la sua vita al calcio femminile. Perciò tutti la amiamo. Sappia che da questo momento le vogliamo più bene di prima.

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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