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VUOI CONSERVARE LA TUA POSIZIONE LAVORATIVA? Prima cosa: DIMENTICATI DI AVERE UNA FAMIGLIA.

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donna manager<<Il caso mi avvolse ancora una volta afferrandomi per la gola, e fu così che invece di spingermi verso il basso, prosegui verso l'alto. Non mi rilassai aspettando che il niente mi inghiottisse, ma mi posai in quella finta tranquillità di cui mi nutrivo ansiosamente, ignorando i dubbi che la vita mi offriva ingenuamente in quei momenti. Il silenzio e la quiete erano i soli ad accompagnarmi lungo quel profilo statico, di cui io stessa, mi sentivo schiava. Non avevo bisogno di maledire né il mio mondo, né il mio giovane ego, ma solo il mio destino, essere dalle mille facce, in grado di rendere un sogno, il mio incubo più grande. Trovare un lavoro per vivere e sentirmi importante >>

UNA DONNA PIENA DI VITA, ARRIVA AL SUO OBBIETTIVO, IL LAVORO CHE HA SEMPRE VOLUTO, DOPO ANNI DI STUDIO, E ORE DI DURO LAVORO.

<<Non erano certezze le mie, ma un insieme di incognite, che col tempo accrescevano, a causa di risposte mancanti e speranze totalmente infrante. Un viso pallido, due occhi tristi ma nessuna lacrima. Il vuoto, il nulla più assoluto e ancora il niente. E finalmente la vittoria, il lavoro che tanto avevo cercato, per cui avevo lottato, e sperato! >>

SI FA SPAZIO, TRA LE PERSONE ARRIVATE PRIMA DI LEI, SI DISTUNGUE, CONFERMA LA SUA ESPERIENZA, E INGRANA LA MARCIA, ALZANDOSI DI LIVELLO.

<<Un segno di abbandono e di lento cedimento, colpirono il mio corpo senza alcun senso.

La ragione lasciò in bianco le ultime pagine del mio incessante lamento, senza mai fermarsi, con l'unico pensiero fisso di colpire con le parole, tutto ciò che il dolore non avrebbe potuto scalfire a gesti, ma solo a ritmo di  indescrivibili istanti.>>

UN GIORNO IN PIENA SODDISFAZIONE, QUALCOSA LA BLOCCO', LA PAURA DI PERDERE TUTTO.

<<La debolezza si trasformava sempre più in rabbia e la paura in un evitabile non curanza, da non riuscire più a tenere il controllo, colpevolizzando me stessa delle giornate senza sole, degli alberi senza piante, dell'infinito senza una fine. >>

EBBE UN FIGLIO, MA VOLLE PROSEGUIRE LA SUA PROFESSIONE

<<Le solite motivazioni non raggiunsero a mio malgrado il livello sperato, precipitando nuovamente verso il basso, insabbiandosi tra quelli che non erano altro, che spicchi di vita gettati via una seconda volta, ripercorrendo quel ciclo di cui ero vittima. Una madre senza il suo lavoro.>>

E AL SUO RIENTRO, TUTTO QUELLO CHE AVEVA FATTO, ERA SVANITO NEL NULLA, UN ALTRO PRESE IL SUO POSTO..

<< Lasciai che un uragano mi avvolgesse, prelevandomi da quello stato di totale indifferenza, da trasportarmi dalla madre di tutte le malinconie interiori, quella maledetta assenza, portatrice di tristezza e paure, le stesse che senza colpa si innescarono in me per ritornare nuovamente alla situazione iniziale. >>

E COMPRESE CHE PER QUANTO LA VITA FOSSE INGIUSTA, LOTTARE LE SAREBBE SERVITO COMUNQUE.

Non smisi mai di fermarmi, inseguita da quel falso amico destino, che puntandomi il dito contro mi chiamava esultando e affermando, che quello era il mio momento. Mi alzai senza pensarci un attimo e lo guardai dritto in faccia, annui al suo volere e prosegui con la sola certezza, che il ciclo avrebbe ripreso a scorrere le sue lancette, e io le mie, e che il basso e l'alto di ogni evento mi avrebbero afferrata nuovamente con insistenza, la stessa insistenza che mi avrebbe tenuta in vita.

LASCIO' COSTRUIRE AGLI ALTRI CASTELLI DI SABBIA, MENTRE LEI CONSOLIDO' L'ANIMA, LA SUA E QUELLA DELLA SUA FAMIGLIA.

E niente...

Stefania Cirimelli

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