Giovedì, 28 Marzo 2024
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INGHILTERRA REGINA DELLE FEDERAZIONI CON OLTRE 14 MILIONI DI EURO INVESTITI PER LA PROMOZIONE DEL CALCIO FEMMINILE. E L'ITALIA?

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Alcuni mesi fa la UEFA ha pubblicato una sua relazione sul calcio femminile nelle 54 Federazioni Europee per la stagione 2013-2014, mettendo in evidenza la crescita e l’aumento della popolarità del nostro movimento in molte Federazioni. Il documento UEFA, tradotto per noi in italiano dalla signora Sara Cerroni, è diviso in 16 capitoli e tratta i vari aspetti del calcio femminile che riassumiamo come segue: 1 - Calciatrici tesserate; 2 - La crescita del calcio femminile; 3 - Calciatrici professioniste; 4 - Federazioni Nazionali e Società; 5 - Calcio femminile e giovanile; 6 - Squadre femminili nazionali; 7 - Arbitri femminili; 8 - Allenatori nel calcio femminile; 9 - Altri fattori; 10 - Finanze; 11 - Donne e Governance; 12 - Donne e comitati; 13 - Social media; 14 - Marketing e sostegno; 15 - Comunicazione e pubblicazioni; 16 - Televisione e media digitali.
In questo primo articolo mi voglio soffermare su un argomento che è di interesse attuale e comune ed è, a mio avviso, la chiave del successo per tutte quelle federazioni che hanno sviluppato il progetto calcio femminile con grande successo e soddisfazione a differenza che nel nostro paese. Mi riferisco alle risorse investite dalle federazioni a sostegno del movimento (capitolo 10 – Finanza).

Il grafico mostra le 5 federazioni più emancipate: Inghilterra, Germania, Svezia, Norvegia e Francia che hanno dichiarato un budget dai 4 ai 14 milioni di euro per lo sviluppo del calcio femminile. Tra queste “Regine sociali” brilla la federazione inglese con oltre 14 MILIONI di EURO, per merito della strategia ''Game changer'' che cerca (con successo) di far aumentare gli investimenti e attrarre più fondi per il calcio femminile. Il budget più basso per le Federazioni nazionali è dell'Ucraina con 63.900 euro. Gli investimenti fatti nella stagione 2012-2013 risultano essere 28.000.000 € mentre nella stagione 2013-2014 ammontano a 80.679.700 €. Curiosa è la dichiarazione di budget della nostra federazione inserita nella fascia da 1 a 4 milioni di euro e altrettanto curiosa è la mancata distribuzione dello stesso budget (Chissà perché!).
Alcuni mesi fa la UEFA ha pubblicato una sua relazione sul calcio femminile nelle 54 Federazioni Europee per la stagione 2013-2014, mettendo in evidenza la crescita e l’aumento della popolarità del nostro movimento in molte Federazioni. Il documento UEFA, tradotto per noi in italiano dalla signora Sara Cerroni, è diviso in 16 capitoli e tratta i vari aspetti del calcio femminile che riassumiamo come segue: 1 - Calciatrici tesserate; 2 - La crescita del calcio femminile; 3 - Calciatrici professioniste; 4 - Federazioni Nazionali e Società; 5 - Calcio femminile e giovanile; 6 - Squadre femminili nazionali; 7 - Arbitri femminili; 8 - Allenatori nel calcio femminile; 9 - Altri fattori; 10 - Finanze; 11 - Donne e Governance; 12 - Donne e comitati; 13 - Social media; 14 - Marketing e sostegno; 15 - Comunicazione e pubblicazioni; 16 - Televisione e media digitali.
In questo primo articolo mi voglio soffermare su un argomento che è di interesse attuale e comune ed è, a mio avviso, la chiave del successo per tutte quelle federazioni che hanno sviluppato il progetto calcio femminile con grande successo e soddisfazione a differenza che nel nostro paese. Mi riferisco alle risorse investite dalle federazioni (trattati nel capitolo 10 – 22Finanza) nel movimento. Il grafico mostra le 5 federazioni più emancipate: Inghilterra, Germania, Svezia, Norvegia e Francia che hanno dichiarato un budget dai 4 ai 14 milioni di euro per lo sviluppo del calcio femminile. Tra queste “Regine sociali” brilla la federazione inglese con oltre 14 MILIONI di EURO, per merito della strategia ''Game changer'' che cerca (con successo) di far aumentare gli investimenti e attrarre più fondi per il calcio femminile. Il budget più basso per le Federazioni nazionali è dell'Ucraina con 63.900 euro. Gli investimenti fatti nella stagione 2012-2013 risultano essere 28.000.000 mentre nella stagione 2013-2014 ammontano a 80.679.700 €. Curiosa è la dichiarazione di budget della nostra federazione inserita nella fascia da 1 a 4 milioni di euro e altrettanto curiosa è la mancata distribuzione dello stesso budget (Chissà perché!). Non avendo a disposizione il bilancio, esclusi i finanziamenti UEFA (corso allenatori, stage di Norcia etc etc), si presume che i soldi a budget siano destinati alle attività delle Nazionali e di tutti gli impiegati (FIGC e LND) che vi girano intorno, visto che i costi dei campionati di calcio sono ampiamente coperti dalle società, la promozione del movimento latita e se togliamo le dirette di Rai Sport (mai pubblicizzate sui media), che vengono sostenute dalle società, gli investimenti verso il calcio in rosa, se ci sono, sono veramente irrisori oppure sono invisibili a chi segue da un ventennio il nostro movimento. Non sto facendo demagogia, è la nuda e cruda realtà: basti pensare al campionato europeo Under 19, organizzato dalla nostra FIGC con i contributi UEFA (si parla di 1.000.000.000 € + il contributi per organizzare il corso allenatori) in Romagna nel 2011, poco pubblicizzato (quasi nascosto) per capire il disinteresse della federazione verso la crescita del nostro movimento. Oppure il silenzio assordante post titolo Europeo conquistato dall’Under 19 nel 2008 e dal terzo posto Mondiale della Nazionale Under 17 di Sbardella in Costa Rica, entrambi passati inosservati dai programmi sportivi della nostra TV di Stato e dai quotidiani sportivi nazionali. Per fortuna che ci sono i siti web di settore, che svolgono da sempre un lavoro d’informazione importante, le iniziative realizzate dalle società e dai media privati come “Professione calcio”, che trasmette le partite in diretta e dedica spazi tv per trasmissioni sportive, oppure da RTV San Marino che promuove il movimento con un programma di approfondimento settimanale con higlights (inviati dalle società) e interviste, altrimenti seguire le vicende e rimanere informati sul nostro movimento sarebbe veramente complicato. Eppure, come vedremo, l’evoluzione del movimento (in Europa) è passata solo attraverso gli investimenti per la promozione. E la nostra FIGC che fa? La “commissione federale di sviluppo per il calcio femminile” tanto voluta da Abete si è rivelata un flop, ma, forse, oltre alla volontà mancano le persone capaci di stilare un vero progetto di sviluppo, come quelli realizzati da altre federazioni europee. Non sono stati nemmeno in grado di rinnovare il nostro calcio in generale, figuriamoci se pensano ad una “sorella” che disprezzano e rinnegano. Persone povere di idee e rispetto, brave solo a fare propaganda (elettorale) e illudere le speranze, infrante, di un intero movimento sempre più in crisi e senza futuro. Vedremo cosa cambierà con l’insediamento del nuovo presidente della FIGC. Per adesso, ritorno a proporvi il capitolo 10 del documento UEFA.
La distribuzione media dei budget – scrivi la UEFA - per il calcio femminile è mostrato nel grafico sulla destra. Le maggiori Categorie sono rappresentate da operazioni di squadre nazionali e le più piccole rappresentano lo sviluppo di arbitri donne e allenatori donne. La categoria "altro" include molte aree differenti come lo sviluppo dei volontari, il marketing, il calcio amatoriale, competizioni, sviluppo dei talenti e dei campionati. Le Federazioni nazionali che hanno presentato le dichiarazioni finanziarie per il 2012 hanno raccolto e compilato la tabella sottostante al fine di ottenere una visione totale dei costi principali per le Federazioni all'interno del calcio femminile. Con il 34% lo sviluppo del calcio femminile rappresenta chiaramente il costo individuale maggiore mentre la sicurezza per le squadre senior femminili ha la più bassa percentuale di tutti costi presentati nella tabella.
Negli ultimi 5 anni la somma di soldi spesa all'interno del calcio femminile è cresciuta di 10 milioni di euro. Nella stagione 2013-2014 un totale di oltre 11 milioni di euro è stata investita in operazioni inerenti le squadre nazionali femminili seniores da tutte le federazioni nazionali e più di 6 milioni di euro sono stati spesi per lo sviluppo del calcio femminile.
Ci sono state solo nove Federazioni che hanno condiviso informazioni a proposito del reddito del 2012: Belgio, Spagna, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Islanda, Russia e Slovenia. Giudicando queste informazioni appena lette, la più grande fonte di rendita proviene dalla trasmissione delle partite delle squadre nazionali femminili.
E' da segnalare che i budget delle associazioni nazionali sono maggiori quest'anno rispetto agli anni passati e la media del budget per il calcio femminile è di oltre un milione di euro e mentre alcune Federazioni hanno ridotto il loro budget oppure hanno mantenuto gli stessi della passata stagione, la maggior parte delle Federazioni hanno incrementato gli investimenti nel calcio femminile. La distribuzione del budget e una visione dei costi all'interno del calcio femminile mostrano entrambi che lo sviluppo di un'area dove sono stati investiti grandi capitali (qualcosa che può essere applicata a tutti tipi di sviluppo). Questo è molto positivo per il futuro del calcio femminile e per la crescita dei budget.
La UEFA spera di vedere un grande progresso negli anni futuri. Io spero che anche in Italia la FIGC e/o il GOVERNO delle quote rosa si decida a investire risorse per sviluppare e creare interesse verso lo sport femminile. Non è tollerabile che il calcio, sport principale in Italia, non supporti l’evoluzione dell’altra metà del calcio… quello meno fortunato, tenuto lontano dai riflettori e dalle pari opportunità di sviluppare e competere contro le rivali europee. E‘ un fatto di dignità nazionale, di emancipazione e crescita sociale che i nostri politici dovranno affrontare una volta per tutte.
Per adesso, ritorno a proporvi il capitolo 10 del documento UEFA. La distribuzione media dei budget – scrivi la UEFA - per il calcio femminile è mostrato nel grafico sulla destra. Le maggiori Categorie sono rappresentate da operazioni di squadre nazionali e le più piccole rappresentano lo sviluppo di arbitri donne e allenatori donne. La categoria "altro" include molte aree differenti come lo sviluppo dei volontari, il marketing, il calcio amatoriale, competizioni, sviluppo dei talenti e dei campionati. Le Federazioni nazionali che hanno presentato le dichiarazioni finanziarie per il 2012 hanno raccolto e compilato la tabella sottostante al fine di ottenere una visione totale dei costi principali per le Federazioni all'interno del calcio femminile. Con il 34% lo sviluppo del calcio femminile rappresenta chiaramente il costo individuale maggiore mentre la sicurezza per le squadre senior femminili ha la più bassa percentuale di tutti costi presentati nella tabella.
Negli ultimi 5 anni la somma di soldi spesa all'interno del calcio femminile è cresciuta di 10 milioni di euro. Nella stagione 2013-2014 un totale di oltre 11 milioni di euro è stata investita in operazioni inerenti le squadre nazionali femminili seniores da tutte le federazioni nazionali e più di 6 milioni di euro sono stati spesi per lo sviluppo del calcio femminile.
Ci sono state solo nove Federazioni che hanno condiviso informazioni a proposito del reddito del 2012: Belgio, Spagna, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Islanda, Russia e Slovenia. Giudicando queste informazioni appena lette, la più grande fonte di rendita proviene dalla trasmissione delle partite delle squadre nazionali femminili.
E' da segnalare che i budget delle associazioni nazionali sono maggiori quest'anno rispetto agli anni passati e la media del budget per il calcio femminile è di oltre un milione di euro e mentre alcune Federazioni hanno ridotto il loro budget oppure hanno mantenuto gli stessi della passata stagione, la maggior parte delle Federazioni hanno incrementato gli investimenti nel calcio femminile. La distribuzione del budget e una visione dei costi all'interno del calcio femminile mostrano entrambi che lo sviluppo di un'area dove sono stati investiti grandi capitali (qualcosa che può essere applicata a tutti tipi di sviluppo). Questo è molto positivo per il futuro del calcio femminile e per la crescita dei budget.
La UEFA spera di vedere un grande progresso negli anni futuri. Io spero che anche in Italia la FIGC e/o il GOVERNO delle quote rosa si decidano a investire risorse per sviluppare e creare interesse verso lo sport femminile. Non è tollerabile che il calcio, sport principale della nostra Nazione, non supporti l’evoluzione dell’altra metà del calcio… quella meno fortunata, tenuta lontano dai riflettori e dalle pari opportunità di potersi sviluppare e competere contro le rivali europee. E‘ un fatto di dignità nazionale, di emancipazione e crescita sociale che i nostri politici tutti dovranno affrontare una volta per tutte.

 

Walter Pettinati

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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