Venerdì, 19 Aprile 2024
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CONFERENZA UEFA RESPECT DIVERSITY A ROMA CON TAVECCHIO CHE MODIFICA LA NORMA SULLA DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE

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rispetto-diversita tavecchio2014
A Roma si sono riuniti i vertici Europei per l'eliminazione della discriminazione dal mondo del calcio con Tavecchio che depenalizza il reato di discriminazione territoriale. Per la FIGC si possono evocare e incitare disastri e morti a guadagno di quelle tifoserie verbalmente violente che influenzano le società di calcio, allontanano sportivi, giovani e intere famiglie dagli stadi. Il Governo e lo Stato dovrebbero intervinire per debellare questa vergogna tutta Italiana, perchè non appartiene alla gente perbene che vorrebbe andare allo stadio per assistere a 90 minuti di spettacolo, festa e divertimento.
Il sottoscritto e la redazione di calciodonne.it dicono NO alla violenza verbale negli stadi e alla presenza di tutti quegli Ultras, ai quali viene permesso di insultare, gratuitamente, gli italiani di altre regioni solo perchè tifano la propria squadra del cuore. (Walter Pettinati)
"Occorre CORAGGIO e FORZA - dice Mario Merati - per reprimere il SISTEMA... Lo Stadio deve essere RICONSEGNATO agli SPORTIVI e non a dei delinquenti frustrati, stupidi e...IGNORANTI!!!"

Vi riporto la relazione esposta sul sito UEFA:
Oltre 200 delegati si sono riuniti a Roma in occasione della conferenza UEFA Respect Diversity, una due giorni il cui obiettivo è quello di tracciare le linee guida future per l'eliminazione della discriminazione dal mondo del calcio.
Dopo aver ascoltato numerosi esempi virtuosi di lotta valla discriminazione, gli oltre 200 delegati riunitisi a Roma per la conferenza UEFA Respect Diversity hanno concordato sulla necessità di rafforzare gli strumenti educativi, utilizzando il calcio come veicolo di cambiamento.Dopo il discorso di apertura del Presidente UEFA Michel Platini, che ha dato il via alla due giorni romana, i delegati hanno intrapreso un dibattito su calcio ed eguaglianza che ha coinvolto Cécile Kyenge e Emine Bozkurt – membri del Parlamento Europeo – l'avvocatessa e donna d'affari britannica di origini giamaicane Heather Rabbatts e il membro del Comitato Esecutivo UEFA Karen Espelund.
"La diversità è la spinta che porta allo sviluppo di tutte le organizzazioni - ha spiegato Espelund -. Che si tratti di un club, di una lega o di una federazione, abbiamo bisogno di culture differenti per progredire e fare in modo che tutti abbiano una possibilità di partecipazione. Tra le sfide che ci attendono c'è quella di tramutare le parole in fatti: fare in modo che la presenza femminile nel calcio continui a crescere e che i giovani calciatori di talento non abbandonino il nostro sport per paura di essere discriminati nel caso in cui scoprano di avere un orientamento sessuale differente".
Ai rappresentanti di tutte le aree della famiglia calcistica, della politica e delle organizzazioni di governo, delle organizzazioni non governative e dei gruppi di minoranze sono poi stati illustrati alcuni esempi virtuosi. Johan van Geijn della Federcalcio olandese (KNVB) ha parlato di 'Football for Everyone', l'iniziativa lanciata nel paese per l'accettazione dell'omosessualità.
Successivamente, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha presentato le varie sfaccettature della campagna di rispetto lanciata dal club, soffermandosi sull'educazione e sul progetto 'gioca con me' (play with me), che permette a tutti di avvicinarsi al calcio a prescindere dalla propria condizione sociale. Raluca Negulescu (direttore esecutivo del Policy Centre for Roma and Minorities) ha quindi tenuto un appassionato intervento su come la comunità Rom possa acquisire maggiore dignità attraverso la pratica calcistica.
"E' molto interessante ai fini della conferenza che si siano affrontate in maniera approfondita molte tematiche delicate - ha dichiarato Piara Powar della rete FARE, uno dei partecipanti di spicco dell'evento di Roma -. Abbiamo discusso sulla presenza delle donne e delle minoranze etniche nei ruoli decisionalid el calcio e lo abbiamo fatto in un modo inedito per il mondo del calcio, con una profondità e un impegno che non hanno precedenti. Il Presidente [UEFA] ha acceso la scintilla con il suo discorso, che a nostro parere contribuirà a cambiare il panorama calcistico nei prossimi due anni".
I delegati hanno poi ascoltato l'intervento dell'atleta italiana di origine britannica Fiona May, che ha parlato della sua esperienza sportiva e della sua collaborazione con la FIGC per la promozione della diversità.
La conferenza si concluderà giovedì, quando un panel di giocatori illustrerà le proprie esperienze e le proprie opinioni sulle strade da intraprendere per eliminare la discriminazione dal mondo del calcio. Sono inoltre previsti una serie di workshop su numerose tematiche come la situazione nell'Europa meridionale, i piani di azione delle federazioni nazionali per la promozione della diversità, la lotta all'omofobia, la presenza delle minoranze etniche nel calcio e l'equilibrio tra educazione e repressione in ambito sportivo.

Tratto da "La Gazzetta dello Sport": 

Il Consiglio federale modifica la discriminazione territoriale.
L'era Tavecchio si apre con un atto che farà discutere: non verranno più chiuse immediatamente le curve, verrà usata la gradualità. Restano le ammende ai club e la responsabilità oggettiva.
Cambia la norma sulla discriminazione territoriale. La prima riunione del Consiglio federale targato Tavecchio ha modificato gli articoli 11 e 12 del codice di giustizia che equiparavano come illecito disciplinare la discriminazione razziale a quella territoriale. Le società risponderanno per insulti di secondo genere, "ma - spiega Tavecchio - con gradualità", e senza chiusura immediata delle curve.
ESPONSABILITÀ OGGETTIVA — Secondo quanto ha stabilito il Consiglio federale, la modifica della norma sulla discriminazione territoriale andrà immediatamente in vigore, intervenendo sui testi degli articoli 11 e 12 del Codice di giustizia sportiva. La modifica stabilisce che non costituisce più comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, la condotta che direttamente o indirettamente comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale. Tale offesa è stata cancellata dall'articolo 12, come causa di responsabilità oggettiva delle società. Il presidente Tavecchio ha spiegato che la modifica intende "evitare provvedimenti drastici" e vuole favorire "interventi più ponderati". Solo nei casi più rilevati, aggravati dalla recidiva, ci sarà la possibilità di veder adottato il provvedimento di chiusura delle curve.


Che altro dire... lascio a voi ogni considerazione..

Walter Pettinati

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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