Giovedì, 25 Aprile 2024
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Calcio Femminile: CALENDARI e tante promesse!

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presentazione campionati merati16
Nella prestigiosa sede del CONI, al FORO ITALICO, si è svolta la presentazione dei calendari di serie A e B dei campionati di calcio femminili 2016/17. Una giornata importante che ha unito in una sala gremita tutti i vertici del calcio Femminile Italiano: il Presidente FIGC Carlo Tavavecchio, il Presidente L.N.D Cosentino, il Presidente della Lega Pro. Abodi, il Responsabile del Dipartimento Calcio Femminile Dott. Morgana, Gianni Rivera, responsabile del settore tecnico della Figc ed Antonio Cabrini, Mister della Nazionale Femminile.
Importante a livello politico istituzionale è stata la presenza dell’Onorevole Valeria Fedeli Vice Presidente del Senato.
Alberto Miglietta rappresentante del CONI ha portato i saluti del Presidente Malagò ed ha sottolineato, durante il suo brevissimo intervento, l’importanza delle donne nello sport augurando al Calcio Femminile Italiano una decisa crescita e molte soddisfazioni.


Antonio Cosentino ha affermato che il Movimento ha fatto in questi anni dei passi avanti, ma certo “si può fare molto e molto di più”; ha voluto sottolineare poi la differenza di mentalità e di cultura sportiva che esiste fra il nord, il centro e il sud d’Italia per quanto riguarda l’approccio al calcio delle giovani atlete. Cosentino ha successivamente dato rilievo al problema delle strutture sportive che sono spesso insufficienti e inadeguate e come questa situazione frena spesso la promozione del calcio femminile in tante regioni italiane. Per incentivare la crescita del movimento calcistico femminile “sarà indispensabile entrare nelle scuole di ogni ordine e grado” e la LND farà di tutto per promuovere tutte quelle iniziative che le Società sportive e i Comitati regionali dovessero intraprendere verso questo specifico scopo.

La Vice Presidente del Senato, Valeria Fedeli, nel suo intervento, ha voluto mettere in risalto il ruolo delle Istituzioni verso lo sport delle donne:
“E’ molto importante che il Calcio Femminile entri nelle scuole e le Istituzioni devono sostenere queste iniziative superando stereotipi, convenzioni, discriminazioni, esclusioni che sono presenti spesso nella nostra Società”
“Una modifica culturale che deve sostenere anche l’attuale calcio femminile; tutti devono collaborare a questo scopo: la Lega, gli Sponsor, tv, giornali…, chi riprende il calcio per darle una maggiore visibilità; per accelerare una crescita occorre che i tifosi possano assistere alle partite! Il mio sogno è quello di vedere le Società di calcio femminile diventare professioniste come avviene in molte altre realtà calcistiche europee… è un’opportunità in più che occorre dare a chi pratica questo sport.”

Andrea Abodi sostiene che una via importante sia quella di ottenere la collaborazione dei club maschili di A e di B:
“Più che le parole oggi servono i fatti…partiamo con grandi deficit e grandi limiti, ma davanti ci sono grandi opportunità da cogliere, la presenza della donna in campo e sugli spalti è importante, da una recente ricerca il 40% del pubblico calcistico è femminile e questa presenza merita rispetto.”
“Dobbiamo superare tanti limiti che oggi esistono. È necessario essere più competitivi, ci sono le condizioni ma purtroppo anche limiti culturali enormi da oltrepassare, la cultura maschile ha sempre avuto il predominio assoluto.”
“Altri paesi hanno colto le opportunità, siamo in ritardo, ma dobbiamo farlo anche noi. Noi abbiamo cercato, con piccole attenzioni, di migliorare il movimento, abbiamo aperto alle ragazze di 12 anni, abbiamo dato la possibilità di trasmettere i risultati a 90mo minuto il sabato alle ore 18, ma cercheremo sempre di essere presenti anche in futuro”.

Gianni Rivera ha esordito dicendo:
“La fortuna del calcio femminile non dipende dalla politica: e questo è già un grande successo!” “Sono le Società maschili che devono aprire al mondo femminile che spinge…, per tanto tempo abbiamo fatto finta di non sentire, ma oggi l’organizzazione comincia a funzionare e quindi ci sono le possibilità di crescere e migliorare.” “Anni fa una Commissione europea ha fatto un sondaggio di come era inserito lo sport nelle scuole e l’Italia stava all’ultimo posto, oggi la situazione non è cambiata! Occorre che le Istituzioni ed il Coni si muovano per cambiare questa situazione, solo loro lo possono fare!”. Rivera ha poi proseguito: “Se non si muovono le Società professionistiche non si arriva a nulla; loro devono fare due cose: aprire alle donne, e questo si sta seppur lentamente facendo, poi lavorare molto nei settori giovanili… altrimenti il calcio, non solo femminile ma anche quello maschile, non avrà un grande futuro!”

Sandro Morgana ha sottolineato il lavoro svolto dal Dipartimento calcio femminile:
“Occorreva, oggi, dare certezze e questo è stato fatto. Abbiamo stabilito l’inizio del campionato il 1’ di Ottobre con la presenza di 12 squadre per la serie A e 4 gironi di B, riducendo le spese d’iscrizione. Abbiamo cercato la collaborazione ed il confronto con tutti dalla FIGC all’AIC e con le altre Leghe calcistiche nazionali.” “Dobbiamo credere in quello che facciamo e faremo in futuro, quindi abbiamo stabilito tre cose: Riforma dei campionati, sviluppo del calcio femminile, che presenteremo a giorni al Presidente Tavecchio, e la presentazione di ATENA, nuovo pallone del calcio femminile.” “Importanti sono state le scelte per migliorare il calcio femminile ed abbiamo ragionato con tutti (Leghe e AIC) per la Riforma dei campionati e per lo sviluppo del movimento che favoriranno un ampliamento del bacino del calcio femminile e le pari opportunità.”
“Questa è la nostra sfida per il futuro, dobbiamo aiutare le Società, ad esistere ed andare avanti e dobbiamo sostenere il disagio di alcune società specialmente quelle presenti nelle isole. Sono convinto che da soli non si va da nessuna parte ma tutti insieme possiamo scrivere una bella storia del Calcio femminile Italiano.”

Il Presidente Tavecchio ha aperto con una riflessione sull’importanza del volontariato nello sport senza il quale le Società non potrebbero esistere, il calcio non potrebbe esistere.
“Noi viviamo perché ci sono le Società di calcio… ed il sistema di volontariato sostiene tutto il movimento calcistico nazionale.”
“Vorrei parlare dell’apparentamento con le Società professionistiche, che però non sta decollando… Stiamo lavorando da 4 anni per questo progetto… Solo poche Società hanno aderito…” “Non capisco perché Società professionistiche, che gestiscono Budget di 200 milioni e oltre, non hanno la filosofia di investire nelle Società femminili ad un costo di 400…500 mila euro!” “Il fatto è che nello sport esiste una forte mentalità maschilista!”
“Poi abbiamo fatto una riforma che però deve essere ampliata… E’ stata creata un’under 12, ma dopo…? “Occorre avere anche un under 13…14… e così via… creare dei campionati altrimenti tutto finisce come la corsa di un treno se non ci sono più rotaie…, occorre una filiera di campionati: allievi, giovanissimi, esordienti… Juniores…”

Antonio Cabrini ha sottolineato la positività dell’organizzazione delle nazionali:
“La creazione di un Under 16 e di un under 23 è stata un’iniziativa lodevole. Ottime anche le sinergie fra i tecnici delle Nazionali e le Società.” Nel contempo ha anche rimarcato i problemi che si porta dietro il movimento da molti anni, mentalità, cultura in un contesto sportivo molto maschilista. “Occorre che le Istituzioni intervengano per far entrare il Calcio femminile nelle scuole dove, però, vengono favorite altre discipline.” “Buoni i rapporti con le Società che però devono essere aiutate; stanno facendo un grande lavoro, investono, ma i ritorni sono minimi… occorre maggior VISIBILITA’ media… tv, giornali… quindi sponsor…, portare DENARO al movimento calcio femminile! Come Nazionale stiamo andando bene, ma noi in Italia abbiamo circa 20.000 iscritte e ci confrontiamo con Federazioni che ne hanno 200…300…600 mila e quindi spesso la lotta è impari.”

Manuela Di Centa, capo delegazione Under 17, ha infine sottolineato l’importanza dello sport femminile anche come forza sociale:
“Le ragazze che vogliono giocare a calcio devono avere le pari opportunità, la possibilità di esprimersi, di dare il massimo di loro stesse… e di essere giudicate nello stesso modo, come lo sport giudica sempre.” “E’ per me un grande onore essere fra queste ragazze, poter dare loro un contenuto di speranza, di volontà e sacrificio, bisogna mettercela tutta…e dare valore al merito!”

Il Foro Italico, sede del CONI, è stata una scelta che ha reso onore al Calcio femminile Italiano, una location importante per uno sport che, sentendo le tante dichiarazioni delle autorità sportive e politiche intervenute, potrebbe essere davanti a quel cambiamento che da anni viene invocato, ma che poi, sul piano pratico, per tante ragioni non hai mai avuto una concreta attuazione.


Io spero, per il bene delle Società e delle giocatrici, che le parole, come ha detto Andrea ABODI, diventino dei fatti. La riforma dei campionati, il piano per lo sviluppo del Calcio Femminile, l’apparentamento tra le Società professionistiche maschili con quelle femminili (qui Tavecchio mi è parso molto deluso…), la creazione dei campionati giovanili (anche qui il Presidente ha avuto giustamente da ridire…) sono tutti progetti a VENIRE… Diamo tempo al tempo e anche la FIDUCIA a chi sta lavorando per attuarli, ma l’unica cosa che occorre fare SUBITO è, come ha suggerito Cabrini, “dare una mano concreta” alle Società… dare loro la GIUSTA VISIBILITA’ attraverso la TV, i giornali… locali e Nazionali, questo porterebbe nuovi sponsor e denaro nelle casse societarie. Magari la FIGC potrebbe anche dirottare qualche sponsor importante riservato al calcio maschile verso il calcio femminile (comincino loro ad essere MENO MASCHILISTI)… se le parole devono diventare fatti questo potrebbe essere il momento GIUSTO!


Staremo a vedere quello che riusciranno a fare… con fiducia, ma, nel contempo, con qualche lecito dubbio… visto quanto successo in passato!
Noi di Calciodonne abbiamo promosso una PETIZIONE per rivoluzionare il SISTEMA calcio femminile…andiamo avanti per la nostra strada perché crediamo che il VERO cambiamento sia quello di far nascere una LEGA FEMMINILE… che garantisca maggior DIGNITA’ e RISPETTO al calcio in rosa; tantissime le firme raccolte (quasi 14.000) con l’appoggio di molte associazioni, ultima arrivata il CODACONS… Noi con questa PETIZIONE, con questo 1% dei diritti Tv al Calcio femminile, VOGLIAMO restituire il MOVIMENTO calcistico femminile, alle SOCIETA’ e ai PRESIDENTI, che pagano e fanno sacrifici per portare avanti l’attività sportiva e, nel contempo, promuovere la possibilità di creare un ASSOPRESIDENTI per dare loro più “forza contrattuale” con i vertici calcistici.


Molti intervenuti hanno ringraziato le Società per quello che stanno facendo… MA, NON hanno mai parlato di dare più POTERI ai PRESIDENTI… che ora sono messi in seconda linea… E’ una sfida che stiamo giocando per le Società e per le RAGAZZE,… una partita che ci vede protagonisti IN CAMPO… che possiamo vincere o perdere, ma che stiamo comunque GIOCANDO alla grande…!

 

Mario Merati

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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