Sabato, 20 Aprile 2024
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INTERVISTA A GIANCARLO PADOVAN DIRETTORE DI TUTTOSPORT

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Come scritto nei giorni scorsi, ecco la seconda parte dell’intervista a Giancarlo Padovan, ricca di idee e spunti interessanti. Alla domanda su un’eventuale sua candidatura alla presidenza del calcio femminile, il noto direttore di Tuttosport ha iniziato dicendo: “si, mi piacerebbe candidarmi alla presidenza della divisione calcio femminile, se..” Questa è la risposta che speravo di sentirmi dire quando pensai di intervistarlo. Un intervista circoscritta a poche domande che volevo porre a Padovan quale uomo di sport e di esperienza professionale da trasmettere a tutti i visitatori del sito. “ Il calcio femminile ha bisogno di credibilità e di risultati sul piano economico. Ha bisogno di idee nuove, di andare presso le società, di promuovere, visitare, di parlare e inaugurare. Di organizzazione” e continua dicendo “qualche società di calcio femminile probabilmente chiederà in un futoro non lontano di passare in società maschili professioniste e bisogna essere pronti a rispondere”, “bisogna migliorare la qualità e la quantità delle società, istituire play off e play out” Ma andiamo a leggere integralmente le risposte di Padovan alla mia intervista. di Walter Pettinati

Nel 2008 scade il mandato alla Presidentessa Levati, ci potrebbe stare la sua candidatura alla guida della Divisione con personale scelto, più qualificato, composto da ex calciatrici d'esperienza e da personaggi provenienti dal mondo calcistico maschile? Secondo Lei, sono interessanti queste proposte e soprattutto realizzabili?? “Se sarò libero da impegni professionali ovvero se una mia candidatura sarà compatibile con la mia attività professionale e avrò una direzione diversa da un giornale sportivo, prenderò seriamente in considerazione la tua proposta per una mia candidatura. Sono a Tuttosport da 4 anni e 8 mesi e quindi tu sai che le direzioni non durano all’infinito. Passati cinque o sei anni in genere la direzione finisce. Potrei passare alla direzione di un giornale politico e questo mi faciliterebbe le cose. potrei sospendere la mia attivita’ di allenatore, cercando nella terza stagione a torino di raggiungere risultati ancora migliori, per poi dedicarmi concretamente a questa idea”. Dopo tanti anni passati sulla barricata tecnica, passati all’interno del mondo del calcio femminile (2 anni a Fiammamonza, 1 anno alla rappresentativa regionale del Piemonte e due anni al Torino) l’ho sentito disponibile a compiere questo passo. La domanda lo ha fatto riflettere, e a voce alta ha analizzato gli aspetti di una scelta di questo tipo “Per l’attività che svolgo e che ho svolto, per la conoscenza del mondo dello sport, per la dedizione che ho verso il calcio femminile, per la voglia che ho di cambiarlo. Potrei anche essere, non so se la persona giusta, ma una persona che può concorrere a candidarsi. Si, a me piacerebbe. Con un gruppo di lavoro scelto, consono, formato, come dici tu, da ex giocatrici e dirigenti competenti e qualificati di una certa caratura, anche salvando il buono che c’è, mi candiderei. Credo, che il calcio femminile abbia bisogno di una altra mano e di altre idee. Adesso comunque è ancora presto per avanzare candidature. Oltretutto, una candidatura mia o anche di altre persone sarebbe la strada per entrare a far parte della dirigenza sportiva istituzionale e finalmente avviare dal di dentro un cambiamento, perché non ne possiamo più. Continuiamo a dire che ci sono sempre le solite persone, ed è vero! Allora cominciamo dal calcio femminile e da li, se uno è capace ed ha idee riuscirà anche a scalare vette più alte per cercare finalmente di cambiare questo calcio italiano. Da un settore “gregario”, mi piacerebbe tanto che il calcio femminile diventasse un settore di primo piano che desse lustro al calcio Nazionale”. Come un fiume in piena prosegue dicendo: “Bisogna incrementare il rapporto con le società, con le televisioni locali e nazionali. Acquisterei in toto il sito di calciodonne.it o lo farei diventare una sorta di strumento vitale di comunicazione. Farei tutte quelle cose che riguardano la conoscenza del calcio femminile con un archivio d’immagini e di testi di calcio femminile. Farei sbarcare il calcio femminile al Museo del Calcio a Coverciano, che oggi ha qualche reperto, ma poca roba in confronto a cio’ che potrebbe mostrare. Il mio sogno sarebbe quello che attraverso i risultati delle società si arrivasse ad ottenere l’eccellenza ma per farlo non bastano le parole e le speranze. No! No! No!.. bisogna lavorare, bisogna lavorare. E’ questo il punto, bisogna la vo ra re... O si lavora e si agisce in modo da ottenere dei risultati oppure si chiacchiera invano e si continuano a fare le figure che facciamo in giro per l’Italia”. Visibilità e spazio sono legati ai risultati o mancano altre cose ? I risultati sono sicuramente molto importanti ma la visibilità è legata ad altro.Perchè il calcio femminile non ha spazio e visibilità? Perchè manca di credibilità”. Basta vedere cosa e’successo in Coppa Italia sabato a Torino. (l’intervista e’ stata rilasciata prima che si disputasse la gara di ritorno tra torino e bardolino per l’assegnazione della coppa italia. ma i timori della vigilia sono poi stati confermati con l’assenza della presidentessa levati. percio’ trofeo vinto dal bardolino senza consegna della coppa....). I ragionamenti continuano con tono di voce sempre piu’ accorato e coinvolto. “Ho impegnato me stesso e in parte anche il mio giornale mettendo le notizie di calcio femminile e i tabellini anche quando non ero l’allenatore del Torino. Non mi va di strumentalizzare il mio lavoro con l’attività calcistica. Credo però di fare già la mia parte dal punto di vista della comunicazione con diverse uscite settimanali di calcio femminile”. Cosa mi dice delle commissioni che furono istituite e poi di fatto non se ne fece nulla? “Magari all’inizio c’era la volontà di fare le cose, ma poi non c’è stata la continuità e la voglia di portarle a fondo. Ritengo che la Divisione deve essere decentrata a Roma con la sede, ma poi non sono le società che devono andare in divisione, ma la divisione dalle società. Si deve andare in giro per l’Italia, bisogna andare a parlare, andare a vedere, inaugurare, bisogna andare a promuovere e bisogna far vedere dei risultati concreti sul piano economico”. Perchè le società di calcio maschile non sono interessate ad inserire una squadra femminile? “Perchè non abbiamo una dirigenza nazionale che è in grado di proporlo e di far capire i vantaggi che il calcio femminile avrebbe all'interno di una società professionistica. Il problema è solo di persone, dirigenti autorevoli, capaci e .... Questa opportunità è già nei programmi di alcune società e prima o poi qualche società di calcio femminile probabilmente chiederà di farlo. Paradossalmente si trovera’di fronte una divisione calcio femminile che non sarà pronta a rispondere”. Come valuta lo spostamento di una maggiore attività a livello nazionale a discapito dei campionati regionali? “Male, perchè è come chiudere i bacini di utenza. Bisogna aumentare la qualità e il numero delle squadre con la necessità di istituire i play off e play out anche a livello regionale. Servono più stimoli e più competitività, spettacolarità e voglia di giocare. Io credo che la divisione sia ben strutturata come campionati di A e A2. Bisogna invece soffermarsi e studiare bene la situazione della serie b, formalmente nazionale con 5 gironi, ma di fatto si tratta di gironi ibridi, meta’ nazionali e meta’ regionali”. Una parentesi sulla Nazionale. Possono essere atletiche le cause dei mancati risultati delle nostre Nazionali? “La mancanza che viene palesata in Nazionale non è un difetto di preparazione atletica ma bensì di struttura fisica. Le nostre atlete,molto spesso piu’ brave tecnicamente, sono inferiori per esempio alle atlete nordiche per la struttura. dando per sottointeso che la maggior possibilità di scelta legata al maggior numero di tesserate, aumenta la qualita’. cosi’, anche nazioni più piccole della nostra, potendo contare su numeri superiori, ottengono buoni risultati”. Una critica forte al nostro sito? “Il vostro sito contiene già un buon archivio fotografico, di notizie e filmati. Un miglioramento si potrebbe avere mandando, ogni domenica, almeno i video di tutti i goal delle partite del campionato della serie A. Visto che ancora non lo fa nessuno, organizzare sul web una sorta di domenica sportiva”. Una provocazione che calciodonne.it raccoglie con stimolo. Forse non è poi cosi irraggiungibile come obiettivo. Ci proveremo! Un sincero ringraziamento a Giancarlo Padovan per la disponibilità e l’attenzione verso il nostro sito e soprattutto verso tutto il mondo del calcio femminile. Walter Pettinati

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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