Violenza, violenza e violenza..

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"Violenza, violenza e violenza.." Questo mi viene da dire nel leggere i provvedimenti disciplinari che riguardano la serie B Nazionale. Non parliamo delle serie regionali in cui ogni partita di campionato o coppa emergono dei veri bollettini di guerra Credo sia opportuno affrontare questo argomento a viso aperto. Tutte le atlete, dirigenti e società colpite da fatti di violenza fisica e/o verbale in campo e fuori dal campo sono sollecitate a farlo presente e mettere in risalto questi fatti vergognosi che scostano dal vero calcio femminile che si vive in serie A. Di seguito apro questa discussione con una mail che ci è stata inviata da Claudia Finizio, addetta stampa del Real Marsico, nel commentare la partita giocata contro il Picenum valida come 14° giornata di campionato serie B girone D. Come mai ogni domenica si verificano fatti incresciosi di violenza? Voi, cosa ne pensate? .. e soprattutto, di chi sono le colpe? bastano i provvedimenti disciplinari sportivi o dovrebbe scattare automaticamente una denuncia su esposto dell'arbitro? Di Claudia Finizio Il Real Marsico l’11/02 ha rimediato una sconfitta tanto immeritata quanto ingiusta, con un epilogo che rammarica poi più del risultato stesso. E’ triste pensare che il calcio di un certo livello, giocato da gente d’esperienza, con un background rilevante si abbassi e cada in azioni degradanti per chi davvero ama lo sport. Non doveva accadere, nessuno avrebbe dovuto assistere a certe scene, né sentirsi dire frasi offensive, legate ad una discriminazione che non può esistere. La gara di domenica è stata una competizione dai toni altissimi, grande gioco e ottimo spettacolo calcistico. Una formazione, quella ascolana, di grande esperienza, tatticamente la rosa più forte del girone D. I quattro gol subiti sono stati tutti frutto di errori commessi, in ogni caso alle lucane va il merito di aver tenuto testa ad una formazione davvero molto forte, troppo carente però in quanto a correttezza e sportività. Il calcio è un’altra cosa, lo sport tutto è un’altra cosa, lo sport è passione, divertimento, correttezza, anche agonismo, ma quello puro, attraverso il quale si dimostrano le proprie capacità, quando però si assiste a certe situazioni ci si pone un fondamentale interrogativo: siamo proprio certi che la violenza si scateni soltanto fuori dagli stadi? Non dovrebbero essere i calciatori i primi a dare esempio di correttezza ai proprio sostenitori? Aiutiamo il calcio a rinascere, ma coinvolgiamo anche i protagonisti! Ciò che ha lasciato l’amaro in bocca è l’atteggiamento delle avversarie, scese ”al Sud” con il chiaro intento di tornare a casa, con le buone o con le cattive, con i tre punti in tasca. Determinate frasi, e alcuni comportamenti poco edificanti, nel post Catania, non fanno altro che farci pensare come qualcuno non abbia ancora chiaro quale è lo spirito puro di una competizione sportiva. Le scuse a fine gara servono poi a poco, perchè lasciarsi andare senza ”riflettere” e non aver ”rispetto” degli avversari, ma soprattutto delle persone, non è corretto. Alla fine chi ne ha fatto le spese dal punto di vista fisico è stata La Casa. L’indecente, ma soprattutto inutile, fallo subito, ha costretto i dirigenti marsicani a trasportare in ospedale la calciatrice che ha riportato un trauma cranico, una frattura al polso e tre punti di sutura in testa. Il ”bollettino” parla da solo...