PAPA ' : "BASTA CALCIO"......COSA FARE?

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bambina-arrabbiata2L' Abbandono dell'attività sportiva nell'adolescenza è purtroppo una problematica molto frequente nella crescita di una giovane atleta.
Il malessere nasce magari come uno scherzo o come una battuta, che nasconde però una turbativa più profonda. Dobbiamo considerare che l'elemento portante resta la motivazione, che rimane comunque e ad ogni livello la base di qualsiasi successo sportivo. La "voglia" è senza dubbio la chiave attraverso il quale la calciatrice nutre i suoi bisogni: l'interesse e il divertimento, la ricerca del feeling con l'allenatore e la capacità di fare gruppo con le compagne di squadra e non ultimo il bisogno di affermazione e di riuscita nello sport che si pratica.
I giovani amano lo sport, soprattutto come occasione di socializzazione e di divertimento. se la società sportiva lascia delle lacune che provocano insoddisfazione, la mancanza di tempo e gli impegni scolastici sempre più pressanti, potranno favorire l'abbandono.
Alcuni psicologi imputano il problema dell'abbandono ai difetti della gioventù d'oggi,che è troppo appagata dai tanti interessi, che avrebbe una scarsa attitudine a impegnarsi per qualcosa che costa fatiche e rinunce e non paga nell'immediato.
Noi vorremmo che la pratica sportiva possa salvaguardare l'adolescente dalle "distrazioni", ma tra le cause di abbandono si trovano invece proprio i fattori che vorremmo evitare, come il consumismo e la conformità al modus operandi del "gruppo".
Lo sport però ha le sue colpe: spesso non si verifica una fuga ''dal calcio'', ma ''dello sport'' in toto; e i motivi possono essere riconducibili alla già vista difficoltà di conciliare lo studio con l'attività sportiva, alle incomprensioni con gli allenatori o dirigenti o la lontananza dell'impianto sportivo dal proprio domicilio. In tale contesto, le società sportive tendono ad un avviamento precoce allo sport agonistico dei giovani, con selezioni ed allenamenti tali che conducono i soggetti "tagliati" a considerarsi fuori dal gioco, atlete che non potranno mai avere un particolare interesse per le future competizioni.
Nel nostro sport nell'ultimo triennio si è verificato un calo nelle iscrizioni nelle società di calcio femminile.
E' fondamentale non perdere per strada l'atleta, magari per un periodo di sfiducia legato al periodo adolescenziale.
Questa fase produce un atteggiamento di rinuncia ad ogni tipo di pratica sportiva, poiché la stessa viene vissuta dalla giovane come fallimentare e, di conseguenza, come fonte di insicurezza.
Per questo è importante che l'adolescente sia assistita in questa fase della sua vita, perché può facilmente fare delle scelte non costruttive prima di aver raggiunto la maturità .
Come potrà rinnovarsi il Calcio Femminile e lo sport giovanile italiano per rispondere ai nuovi bisogni degli adolescenti, che aiuti potremmo offrire alla famiglia per non perdere la nostra insoddisfatta calciatrice?

MAURIZIO FARETTA