"PRIMAVERA" LA PAURA DEL GRANDE SALTO

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Arriva l'estate, i campionati terminano e finisce la scuola. Le nostre ragazze però oltre al dubbio su quale scuola scegliere, o se è stato giusto preferire un liceo ad un istituto tecnico, accantoneranno un altro problema sotto l'ombrellone, un passaggio importante, per il loro progetto di calciatrici: il grande salto nella squadra "Primavera".

E' il vero esame di maturità, allenarsi e misurarsi con ragazze molto più grandi,con un gruppo già consolidato, dove non è sempre facile integrarsi. In certe regioni manca purtroppo l'anello di congiunzione tra le squadre esordienti, dove la componente ludica è ancora basilare e la "primavera", dove il gioco sparisce e diventa impegno e serietà. Nelle regioni trainanti del movimento calcistico femminile, come la Lombardia, esiste un campionato: "Giovanissime", che riesce a fare evolvere con una certa costanza le adolescenti, con una scrematura meno traumatica tra le giovani calciatrici. Purtroppo dove non esistono queste campionati, molte ragazze non riescono a sopravvivere al primo anno di squadra "primavera". 
Panchine, ma soprattutto tante mancate convocazioni, aggiunte alla difficoltà di integrazione delle quindicenni, con un gruppo affiatato e granitico di diciottenni, portano all'abbandono di molte atlete.  
Sarà pertanto basilare che le società, i dirigenti e i tecnici creare un ambiente competitivo, ma sano, perchè le adolescenti continuino a coltivare la loro passione per il calcio.

Maurizio Faretta