GIOCARE O VINCERE ?

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Domenica 19 giugno si è svolta nella splendida cornice delle Dolomiti Cadorine, la festa finale dell'annuale torneo under 14 veneto. Vinto per la cronaca dal Venezia 1984:1-0 contro un buon Bardolino. Il leitmotiv di queste sfide è stato il divertimento per le compagini che hanno partecipato a questa 2 giorni di incontri. Una problematica ho notato però curiosando tra i due campi di gioco: la difficoltà di conciliare la voglia di giocare delle atlete più piccole, con la voglia di misurarsi e di battersi delle veterane.Questo dualismo talvolta trasformava le partite, da una sfida a una gita fuoriporta.

La gioia per la vittoria delle lagunari era mescolata alla delusione per la sconfitta delle gardesane.

I mugugni serpeggiavano però nelle altre squadre, tra le giocatrici della stessa compagine, dove le più piccole si lamentavano dello scarso minutaggio e le più grandi invece del loro eccessivo impiego, con le ripercussioni negative sul risultato.

Ho visto" mister" ruotare l'intera rosa a disposizione puntando sul divertimento, altri invece misurarsi con le più esperte per ottenere la vittoria.

Un altro allenatore ha voluto giocare una partita con una squadra di "deb", per punire la scarsa applicazione delle sue titolari troppo svagate. Arrivo quindi ad un quesito. In uno sport come il nuoto o come il karate, una dodicenne può essere già una campionessa impegnata a misurarsi in tornei, spesso lontano da casa. Nel nostro sport invece si cerca ancora il gioco, per non perdere la giovane calciatrice, che stressata dalla tecnica e dalla tattica potrebbe abbandonare. E' giusto pertanto puntare sulla quantità, avendo la certezza dei numeri per comporre una squadra, seppur poco capace, con il rischio però di perdere le migliori perchè demotivate?

Oppure è meglio un gruppo consolidato e competitivo ,dove però fuggono le calciatrici poco utilizzate?

Maurizio Faretta