Amichevoli e tornei:i problemi non finiscono mai

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In questo periodo di incertezze del movimento calcistico femminile, trovare la possibilità di organizzare un'amichevole o solo per partecipare ad un torneo diventa un vero rebus. I Campionati Primavera, sono appena partiti con accorpamenti e limitazioni per cercare di limitare costi e trasferte esose.  In certe regioni i calendari per le categorie giovanissime ed esordienti non sono ancora ben definiti, così i dirigenti e gli allenatori devono barcamenarsi a cercare una squadra per disputare una partita, al fine mantenere il giusto ritmo fisico atletico.
 

Segnalo una situazione "fantozziana" occorsa ad una compagine esordienti veneta questa settimana. Dopo aver partecipato alla due giorni di un torneo internazionale, che si svolgeva però in regione si è trovata a disputare la semifinale con un unico pallone. Un forte tiro ha fatto scaraventare la sfera oltre il campo da gioco, dentro il cortile di un'azienda.  l'arbitro scandinavo, dopo 10 minuti di pausa si è improvvisato alpinista e dopo un'arrampicata è riescito a recuperare il pallone, intanto comincia ad imbrunire e l'organizzazione dimezza il periodo di gioco del secondo tempo, perchè il campo non è munito di fari.

La partita termina falsata da due tiri da lontano, dove i difensori e il portiere si accorgono della segnatura per l'esultanza delle avversarie. Il bello però deve ancora arrivare. La squadra veneta nonostante la sconfitta è comunque in finale e dovrà giocare il mercoledì successivo alle 16.00. L'organizzazione è irremovibile, distanze e rientri scolastici non contano, si deve giocare all'orario stabilito.

Il giorno successivo le scrupolose ragazze avranno un'amara sorpresa. Le loro avversarie scandinave che erano ospitate nei paraggi dell'impianto, seccate da dieci minuti di ritardo, abbandonano le ignare avversarie sotto l'acqua.

Addio finale e sacrifici fatti per niente.

Ho voluto segnalare questo episodio, perchè il "calcio femminile" non sparirà, fintanto continueremo a trovare ragazze, genitori e dirigenti disponibili a continuare per amore di questo sport.

Maurizio Faretta