LAURA DONGHI: una milanese emigrante in terra friulana!

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donghi-lauraSono alcuni anni che Laura Donghi, "frequenta" con assiduità la terra friulana, dopo aver passato la sua " gioventù calcistica" quasi interamente in terra lombarda, militando prima in una squadra di Milano, poi per tantissimi anni nel FIAMMAMONZA, dove nel 2006 ha vinto uno storico scudetto e una Supercoppa Italiana.
Ho rivolto a Laura alcune domande sul suo "percorso sportivo ", sulle emozioni vissute sul campo di gioco in tutti questi anni, permettendomi anche qualche sconfinamento nel privato, perché le due cose viaggiano in parallelo e spesso si condizionano a vicenda.
1) -Ciao Laura, mi vuoi raccontare i tuoi inizi nel mondo del calcio, le prime volte che hai dato un calcio al pallone, chi ti ha cresciuto calcisticamente nei primi anni e chi ti ha dato poi la possibilità di migliorare costantemente sia da un punto di vista fisico- atletico che tecnico sino ad arrivare alla massima divisione?

Ho iniziato a dare i primi calci ad un pallone a sei anni; il mio primo avversario è stato mio fratello e il mio primo allenatore mio papà che mi ha insegnato le basi del calcio. Nei molti anni al Fiammamonza ho cambiato un pò di allenatori ma ne cito tre che mi hanno trasmesso qualcosa in più in vari aspetti. Gianni Radaelli per la grinta e la tenacia; il duo Solimeno-Padovan per le capacità tecnico tattiche; Nazzarena Grilli che con la sua passione ha dato la svolta alla mia crescita come calciatrice.
2) Principalmente hai sempre giocato a centrocampo, ma hai anche dimostrato di essere in grado di adattarti in altri ruoli, come ti definiresti come calciatrice?
Penso di essere una calciatrice duttile tatticamente, ma per le mie caratteristiche mi ritengo una centrocampista. Ovviamente per necessità e per il bene della squadra mi adatto a ricoprire qualsiasi ruolo (attualmente gioco come centrale difensivo) dando sempre il massimo perché non mollo mai dato che amo troppo questo sport.
donghi-fiamma3) Sei approdata al Fiammamonza da giovanissima, ci racconti in breve questa tua "corsa in biancorosso" sino ad arrivare allo scudetto del 2006?
Sono arrivata al Fiammamonza a 15 anni e posso dire che è stata una scelta azzeccata ed entusiasmante non solo a livello calcistico ma anche personale. Ho trovato un gruppo motivato che da subito mi ha
coinvolta, mi ha fatta crescere, migliorare e mi ha insegnato a lottare fino in fondo! La gran parte delle ragazze delle stagioni trascorse a Monza sono state e sono ancora mie amiche. La forza di quel "progetto" è stata qui...abbiamo fatto sacrifici, ma sempre con il sorriso e con la forza di un insieme di persone davvero coese nel raggiungere un risultato. Lo scudetto, forse inaspettato per gli addetti ai lavori, è stato il giusto riconoscimento per la tanta caparbietà messa in campo durante gli allenamenti e le partite. Merito nostro, ma anche di chi ci ha insegnato ad avere una mentalità vincente e ha curato nei dettagli ogni aspetto per farci diventare Calciatrici. Il mio grazie va ovviamente a Nazzarena e a Barbara.
4) Terminata l'esperienza alla Fiamma, quasi "sottocasa"..., è arrivata poi la chiamata del Chiasiellis, una cittadina in terra friulana, a circa 400 Km di distanza, una Società che ti ha accolto con simpatia e dove ancor oggi sei un punto fermo sia per le tue capacità calcistiche, sia per la tua tenacia e il "tuo dare tutto" per 90 minuti , tutte qualità che hanno caratterizzato la tua ormai lunga carriera. Cosa ci poi dire di questa tua esperienza "lontano da casa" ?
Dopo la lunga permanenza a Monza, ammetto che non era facile scegliere una nuova squadra. I dirigenti del Chiasiellis mi hanno parlato di un ambiente familiare e di un gruppo affiatato e motivato. Il fatto che avrei potuto continuare a giocare anche con Elena Rivolta e Michela Greco che sono mie grandi amiche mi ha ulteriormente incoraggiata. Ammetto che la distanza è molta, ma non posso parlare di esperienza lontano da casa...Continuo a vivere a Milano e raggiungo la squadra solo per le partite. Devo far coincidere un pò gli orari, chiedere in "affitto" allenamenti con altre squadre però questo è uno dei tanti problemi del calcio femminile che ancora viene considerato uno sport minore!!
5) Ti sei "scontrata" con tante giocatrici, quali sono, secondo te , quelle che ti hanno "fatto faticare" di più in tutti questi anni e che quindi ammiri particolarmente?
Ci sono molte giocatrici con qualità incredibili...quelle che però mi hanno fatta faticare di più sono Ilaria Mauro che è devastante per le caratteristiche fisiche che ha...(non so come il calcio italiano abbia potuto privarsi di una giocatrice del genere...) e la "solita nota" Patrizia Panico. Lei è attaccante puro e ha davvero esperienza da vendere. Quella che ammiro di più e con cui ho avuto il piacere di giocare è Daniela Stracchi...piedini magici e visione di gioco da grande!
6) Per quello che so, ti piace leggere libri e ascoltare le canzoni... e.... andare, quando puoi ai concerti; quale libro hai letto ultimamente e a quali autori "regali" la tue preferenze letterarie....,.poi dai ti do la possibilità di citare tre cantanti..e se vuoi tre canzoni preferite per cantante..!
Purtroppo il tempo per dedicarmi alla lettura è pochino visti gli impegni di lavoro e sportivi...l'ultimo libro che ho letto è "l'ombra del vento" di Carlos Luis Zafon. Non ho un autore preferito sinceramente perché amo leggere un pò di tutto!
Mi piace la musica italiana e sono una fan accanita di Biagio Antonacci! Mi piace lui, la sua musica, i suoi testi...se vuoi un titolo in particolare dico "in una stanza quasi rosa", ma è davvero difficile scegliere. In classifica metto anche Elisa e Tiziano Ferro indicandoti come canzoni preferite "qualcosa che non c'è" e "l'amore è una cosa semplice".
7) Nel futuro, ti piacerebbe continuare ad "esercitarti con il pallone" facendo l'allenatrice?
Dubito di volermi mettere in gioco con un ruolo diverso da quello di calciatrice...anche se si dice mai dire mai!! Nel mio futuro però vedo viaggi, più tempo libero per dedicarmi a me stessa, alle persone che amo e ai miei hobbies extra calcistici.

Grazie Laura per la tua disponibilità e simpatia. Diventare "anziani" in una squadra è una QUALITA' importante specialmente quando hai delle giovani accanto che aspettano di sentirTI vicina a loro nei momenti più difficili sia con qualche tuo incitamento, sia con qualche GIUSTO RIMBROTTO... questo è un compito gravoso, ma anche eccitante e appagante, compito che ti auguro di "assolvere" ancora per molti anni!

Mario Merati
Calciodonne .it
2-Ottobre 2013-