Noemi Asteggiano, portiere del Cuneo convocata in nazionale.

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cuneo-noemi-asteggianoUna ragazza tosta, grintosa, una promessa tra i pali... L'unica giocatrice convocata della serie B!
1) Da quanto sei portiere del Cuneo e prima dove hai giocato?
Questa è la mia ottava stagione che gioco nel Cuneo. Con questa società ho fatto il cammino dalla serie C alla A2, ora nuovamente B.
Ho iniziato il mio percorso calcistico con i ragazzi a 7 anni nel Salice Fossano, poi a 14 sono passata al femminile nella Virtus Fossano in serie C dove ho giocato un anno e poi dopo un paio di mesi di stop a causa del vincolo contrattuale ho ricominciato a Cuneo.
2) Quali passioni e hobby hai oltre al calcio?
Mi piacciono molto le moto e possiedo una Ducati Monster, anche se non riesco ad utilizzarla quanto vorrei. Recentemente ho gioito per il successo di Marquez, un vero talento che ha sempre il sorriso.


3) Che lavoro fai? E come fai a conciliare allenamento e lavoro?
Sono impiegata in banca e lavoro in una filiale a Trofarello.
Viaggio tutti i giorni in treno e poi la sera vado ad allenarmi a Cuneo.
Riesco a conciliare le due cose anche se sono sempre di corsa e trascorro poco tempo con la mia famiglia, ma ringrazio anche i miei superiori che mi concedono i permessi come per quest'occasione della convocazione con la nazionale.
4) Siete prime nel vostro girone di serie B, puntate a fare il salto di qualità in A?
Il nostro obiettivo non era certamente la promozione, però siamo molto contente dei risultati ottenuti che sono anche migliori delle aspettative. Comunque il campionato è ancora molto lungo, si vedrà.
5) Cosa si prova ad essere convocata in nazionale?
La convocazione è una gioia immensa, quando la società me lo ha comunicato non ci credevo.
Indossare la maglia della nazionale è il sogno di ogni bambino/a che gioca a calcio.
6) Ti aspettavi la convocazione o è arrivata inaspettatamente?
Assolutamente no... è giunta in modo del tutto inaspettato e la cosa mi ha resa ancora più felice!!!
7) Questo è un primo passo verso la convocazione ai mondiali del Canada nel 2015, è sempre stato un tuo sogno la partecipazione a un mondiale?
Beh... sarebbe fantastico!! Credo che per una giocatrice sia il massimo giocare in una competizione così prestigiosa e rappresentare un'intera nazione.
8) Chi devi ringraziare in questi anni che ti ha aiutata a raggiungere questi livelli?
Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto perché purtroppo ci sono ancora parecchie persone contrarie alla pratica del calcio per una ragazza e poi ringrazio la mia società e le mie compagne che credono in me, tutti gli allenatori che ho incontrato nel mio percorso ed un plauso in particolare al mio attuale preparatore Ferruccio Bellino.
9) La nazionale italiana in passato ha avuto diversi portieri, a chi ti ispiri e chi consideri sia stata la migliore finora tra i pali?
Non ho mai avuto una musa ispiratrice anche perché il calcio femminile non ha molta visibilità per cui giocando ed essendo impegnata con la mia squadra partite di serie A ne ho viste davvero poche. Il mio portiere preferito è Gigi Buffon.
10) Cosa pensa un bravo portiere, quale sei, quando l'avversaria sta per tirare un calcio di rigore o una punizione insidiosa?
I pensieri in quei momenti possono essere infiniti. Pensi se in passato hai già visto calciare quell'avversaria, ti immagini una probabile traiettoria, cerchi di interpretare la sua postura. Insomma ci sono un sacco di fattori da valutare e poco tempo a disposizione, diciamo che soprattutto sui rigori conta l'istinto secondo me.
11) Se tu avessi la bacchetta magica come trasformeresti il calcio femminile in tre azioni?
Creerei dei buoni sponsor in grado di sostenere le società; farei delle scuole calcio giovanili in modo che le calciatrici possano acquisire una buona tecnica di base già da piccole ed infine avendo a disposizione una bacchetta magica vorrei poter cambiare il pensiero degli italiani sul mondo del calcio femminile.
12) Come, a tuo parere, si può fare per investire di più su questo sport al femminile?
Io credo che il primo passo lo debbano fare dai piani alti.
Credo serva un cambiamento anche a livello di organizzazione poichè le squadre sono sempre meno e non ce la fanno a sostenere i costi anche perché con il perdurare della crisi gli spoonsor diminuiscono. Nel girone della mia squadra ad esempio, ci sono tre squadre sarde e per la società è un costo non indifferente affrontare queste trasferte.
13) Hai dei sogni nel cassetto che vorresti realizzare?
Mi piacerebbe giocare in serie A, ma in particolare mi piacerebbe vincere il campionato e raggiungerla con la mia squadra.
14) Ti piacerebbe diventare calciatrice professionista?
Sarebbe stupendo poter giocare da professionista. Però c'è ancora una differenza abissale tra calcio maschile e femminile, soprattutto in Italia dove il femminile è a livello dilettantistico; a tal proposito ho letto un'intervista di Manieri poco tempo fa in cui diceva di sentirsi una vera professionista ora che gioca all'estero.

Laura Pressi