GIADA PILATO….. UNA GIOVANE “SARACINESCA” NEROAZZURRA!

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Giada, 18 anni….professione studentessa, ma nel contempo, come molte ragazze della sua età, amante dello sport e del calcio in particolare, come è anche particolare il ruolo che ha scelto: Giada fa il PORTIERE!

Un ruolo difficile, dove ci vogliono tante qualità messe insieme: fisicità, elasticità, coraggio, personalità ed anche un “pizzico di sana pazzia”, così altre sue colleghe e anche colleghi hanno illustrato la figura del PORTIERE di calcio.

Giada l’anno scorso militava nella squadra Primavera dell’Inter femminile, quest’anno ha fatto il salto di qualità ed è stata aggregata come secondo portiere in prima squadra, credo con la “segreta” speranza (ma questo lo dico io… ), un giorno, di vestire la maglia di titolare.

Ho fatto a Giada alcune domande per conoscerla meglio da tutti i punti di vista, in primis quello sportivo, ma anche con qualche “intrusione” nel privato, perché credo che molto spesso le cose debbano andare di pari passo in quanto l’uno condiziona l’altro e viceversa!

 

- Ciao Giada, allora racconta ai tuoi tifosi la tua storia calcistica, come è nata la passione per questo sport, quando hai iniziato e come mai hai scelto il ruolo di portiere? 

Diciamo che sono nata con il pallone in mano. Questa passione me l’ha trasmessa mio padre, anche lui amante del calcio; da piccolo giocava, anche molto bene, ma per motivi familiari ha dovuto smettere. Ora sono io che porto avanti
questa passione nella famiglia. Ho iniziato quando ero in quinta elementare. Sono andata tramite consiglio di un allenatore, a fare una sorta di “provino” all’Inter Femminile, che allora si chiamava: “Le Azzurre”. Il provino andò molto bene e la ex presidentessa mi disse che sarei potuta restare ad allenarmi, ma che ancora non potevo giocare per l’età troppo giovane rispetto alle altre ragazze. La stagione successiva, il mio ex mister Antonio Naplone, mi ha portato a giocare con sua figlia in una squadra maschile: la Virtus Ozzero. Ero una punta a quel tempo, me la cavavo. In una partita è servito che uno di noi della squadra andasse in porta perché ci mancava il portiere, ed ho esordito io con coraggio. Da quel giorno, quando l’ASD Inter Femminile Milano ha formato il settore giovanile, nella squadra delle
esordienti io facevo parte della rosa come portiere. Da li ho continuato sempre in questo ruolo.

- Non tutti i genitori, quando una ragazza dice loro di aver scelto il calcio come sport da praticare fra i tanti che ci sono più adatti alla figura femminile, storcono il naso e mettono dei paletti…i tuoi come hanno reagito alla notizia?

I miei ammetto che non hanno reagito bene alla notizia, tanto che non mi volevano far fare questo sport. Quindi nel frattempo ho provato il nuoto e in seguito il ballo, personalmente amo ballare, ma la mia testa insisteva che la strada giusta per me era di giocare a calcio. Dopo tanti sacrifici, tante sgridate, i miei genitori si sono convinti a portarmi. Ora mio papà mi segue tantissimo e con un entusiasmo enorme, doveva semplicemente entrare nell’ottica che anche sua figlia stava coltivando la sua stessa passione.

 

- Capisco che in questo ruolo si deve essere un po’ bravi in tutto: uscite basse, alte, saper comandare la difesa…, mettere bene la barriera ad esempio è importante quando tira “il PIRLO della situazione”……, “trattare” bene il pallone anche coi piedi…! Tu che tipo di portiere ritieni di essere e in cosa ritieni di poter migliorare?

Credo di riuscire a giocare molto bene con i piedi pur essendo un portiere. Penso che nel mio ruolo, sapere usare i piedi, oltre a tutto il resto è fondamentale. Ritengo non di potere, ma di dover migliorare in tutto, non perché non sia capace di far nulla, ma semplicemente perché ritengo che in questo sport, come nella vita, non si è mai arrivati e c’è sempre qualcosa da imparare, da chiunque.

 

- Avrai qualche preferenza per alcuni portieri che militano nella serie A femminile e maschile, mi citi qualche nome?

Di portieri della serie A femminile mi viene in mente la Marchitelli, oppure un’altro portiere che ho sempre stimato, che ha smesso da poco, il nostro ex portiere Giulia Stefanello, i suoi consigli mi hanno fatto crescere tantissimo. Mentre in serie A maschile stimo molto Donnarumma, al quale faccio un in bocca al lupo per una favolosa carriera, del Milan, ma in particolare il mio portiere preferito è Manuel Neuer. Se devo essere sincera seguo poco i portieri in televisione e quando mi capita di guardare lo faccio solo per imparare, perché preferisco pensare a me stessa e crescere io.

 

- Ogni atleta che pratica il SUO sport ha nella mente e nel cuore dei traguardi da raggiungere…quali sono i tuoi?

Il mio traguardo da raggiungere sarebbe quello di diventare una calciatrice professionista. Com’è diciamo il sogno di tutte le ragazze che giocano a calcio. Sarebbe bello fare esperienze all'estero, è un traguardo che devo raggiungere sudando e faticando tantissimo, ed è per questo che mi piace di più e sono più spinta a raggiungerlo. Una volta arrivata in fondo alla mia carriera avrei un altro obbiettivo, ovvero quello di diventare un’allenatrice.

 

- Entriamo nel privato,...ma non troppo…Che scuola frequenti? 18 anni c’è la maturità quest’anno! Ti senti preparata per affrontare questa “difficile partita?”

Vado a scuola a Corsico e frequento l’indirizzo di Grafica e Comunicazione, indirizzo che ho sempre amato fare e che come lavoro mi entusiasma tantissimo. Quest’anno ho la maturità e penso che sia una partita molto difficile, ora come ora siamo a un pareggio, ma so di riuscire a ribaltare il risultato e portare la vittoria a casa. Come nei 4 anni passati d’altronde.

 

- Andiamo “sul leggero”…il calcio e lo studio ti prendono molto tempo, ma avrai certamente altri HOBBY…che so…, la musica, i libri, il cinema…..Allora: il tuo…o i tuoi cantanti preferiti, il tuo ultimo libro letto, il film che ti ha più emozionato e se hai degli attori o attrici che ammiri in particolare…. (puoi aggiungere anche altro se vuoi…)

Il calcio mi prende tre sere alla settimana, e ringrazio il fatto che ci sia altrimenti non saprei come staccare la testa da tutto il resto. I miei hobby?! Amo ballare, e vivo perennemente con le cuffiette della musica alle orecchie per isolarmi completamente da tutto, ascolto e ogni tanto ritengo sia la mia isola di pace, la musica latino americana, perché mi da una carica assurda. I libri?! Non fanno per me, preferisco uscire con gli amici parlare e divertirmi,Perché amo stare in compagnia e quando sono da sola mi sento sola.

 

- Segui altri sport oltre il calcio?...Se sì quali? Hai qualche campione sportivo che ami particolarmente?

Non seguo nessuno sport in particolare, ma qualsiasi sport mi si chiede di fare lo faccio sempre bene al meglio divertendomi e mettendomi anche delle volte in competizione. Non ho nessun campione sportivo in particolare ognuno riesce a darmi qualcosa a suo modo sinceramente.

 

- Capitolo vacanze: mare, monti o lago?....Se ti proponessero di fare un viaggio in una città italiana dove vorresti andare?...e quale paese nel mondo vorresti visitare da sola…o in compagnia?

Amo il mare, e come città italiana adoro Cattolica che fa parte di me, dato che è da tanto che passo l’estate li. Mentre all’estero amo la Spagna e l’Australia, ma se avessi l’opportunità dato che è un sogno nel cassetto, andrei a Bora Bora; però mi sa che rimane nel cassetto ancora per un po’.

 

Grazie Giada per la tua simpatica disponibilità e in bocca al lupo per la tua vita sportiva e scolastica… N. 1 o 12… l’importante è sempre andare in campo con la voglia di migliorare se stessa da un punto di vista di atleta e di donna ma soprattutto con lo scopo di DIVERTIRSI e di condividere questo divertimento con tutte le tue compagne di
squadra!

 

Intervista di Mario Merati - Calciodonne.it