Giovedì, 25 Aprile 2024
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RAFFAELLA BARIBIERI, NATA SOTTO IL SEGNO DEL GOL

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Nella sfida di Vittorio Veneto ha messo la firma in ognuna delle tre reti del San Bernardo Luserna, risultando decisiva nel 3-3 finale. Raffaella Barbieri, giovanissima attaccante classe 1995, al Barison ha fatto impazzire le "Tose" prima guadagnandosi il rigore del pareggio, poi segnando il gol del 2-2 e, infine, con l'assist che ha propiziato la terza rete. In sostanza il gol che aveva fatto sognare il San Bernardo portando la squadra di Tatiana Zorri sul 3-2, prima del definitivo 3-3 scaturito a pochi minuti dal termine dell'incontro. Un peccato, ma la nota positiva oltre alla classifica che vede il San Bernardo salvo (manca però ancora il risultato di Riviera-San Zaccaria) arriva dal rendimento di Raffaella Barbieri, che con i suoi sei gol in campionato da sola vale un terzo del totale delle reti segnate dalla squadra di Tatiana Zorri.
D'altronde con un padre allenatore e attaccante "numero nove" il futuro di Raffaella era praticamente già segnato ed il debutto in Serie A col Torino a soli quattordici anni ne è la conferma.

"La passione per il calcio è familiare - sorride -, il mio destino era già scritto ed ho iniziato a giocare a calcio a cinque anni con i ragazzi e per sei anni sono rimasta con loro prima di passare alla Juventus per un anno e tutto il resto l'ho fatto al Torino ad eccezione di una piccola parentesi di qualche mese con l'Alessandria. Il resto è storia attuale con il San Bernardo Luserna dove gioco da due anni".


L'avventura nelle giovanili assieme ai ragazzi per Raffaella non è stato un peso, ma anzi una bella esperienza di vita che non le ha creato nessuna difficoltà. "Ho sempre trovato delle società che accettavano le ragazze molto volentieri e quando giocavo assieme ai ragazzi mi sono sempre trovata bene. Anzi - prosegue - in campo mi difendevano e quando capitava che qualche avversario mi tirasse un calcio i miei compagni erano sempre i primi a difendermi. Si può dire che fossi la pupilla della squadra".


La ripresa del campionato di sabato ha riportato il San Bernardo a giocarsi punti importanti nella corsa alla salvezza. Prima però la formazione di Tatiana Zorri ha detto addio alla Coppa Italia, eliminata dal Cuneo e rendendo inutile proprio la rete di Raffaella. In generale il turno di Coppa ha visto quasi tutte le formazioni di Serie A avere difficoltà contro le squadre di B. "Si può fare un paragone tra maschile e femminile - analizza Raffaella - se pensiamo che l'Alessandria è arrivata in semifinale. Forse una squadra di A, sbagliando, ripone meno attenzione in una partita contro una squadra di B che tra l'altro è un campionato con ritmi più spezzettati della Serie A e questo può giocare a sfavore di quelle squadre che hanno un gioco più fluido".


La storia calcistica di Raffaella è costeggiata da momenti belli e brutti, ma per un attaccante abituata a segnare come lei la memoria del primissimo gol si perde nei grandi numeri, mentre resta indelebile anche grazie a Simona Sodini quello della prima rete in Serie A. "È stato il gol ad aprirmi un po' la strada. Ricordo - racconta - che Simona era squalificata e mi convocarono. Prima della partita mi scrisse un messaggio e per me, che avevo solo quattordici anni, ricevere un messaggio da lei che era il fenomeno del Toro fu un onore e quando vidi il pallone infilarsi nell'angolino andai subito ad esultare sotto alla tribuna dov'era per ringraziarla".


Il momento più difficile invece è rappresentato dal brutto infortunio al ginocchio subito nel corso di un torneo estivo al quale stava partecipando in Spagna. "È stato il momento emotivamente più forte e allo stesso tempo negativo perché arrivò in un periodo positivo e dopo che avevo segnato sedici gol nel girone di ritorno ad Alessandria in Serie B. Ero molto arrabbiata con me stessa". Al recupero dall'infortunio poi sono legati altri dei momenti più belli. "Il ritorno in campo per provare a tornare quella che ero una volta è stato bellissimo così come lo è stato il primo gol segnato col mancino, visto che era proprio il ginocchio sinistro ad aver subito l'infortunio".


Guai quindi a parlarne di altri tornei estivi. "Mai più. Sono molto scaramantica. Prima di ogni gara ascolto sempre la canzone Live is Life degli Opus. Poi - racconta - preferisco non andare in ritiro prima della partita, ma seguire tutta la mia routine a partire dal pranzo preparato da me a casa, il caffè e giornale nel solito bar. Ultimamente sto leggendo il libro di Mike Tyson e prima di ogni partita leggo sempre qualche pagina".


Concentrazione e dedizione alla causa del San Bernardo Luserna contraddistinguono ora il momento calcistico di Raffealla, il cui unico pensiero è aiutare la squadra torinese a mantenersi la Serie A. "Quest'anno l'obiettivo più grande è la salvezza, a livello personale vedremo: spero di poter andare avanti nel calcio e togliermi delle soddisfazioni, ma questo dipenderà dal destino. Adesso l'importante è la salvezza e poi quello che avrò meritato prenderò su".


I sei gol segnati fino ad ora da Raffaella sono anche un bel carico di responsabilità e, assieme a quelli di Erika Moretti, corrispondono al 60% delle reti totali della squadra di Tatiana Zorri. Una bella soddisfazione, ma anche una responsabilità che Raffaella accetta volentieri. "Sia io che Erika dobbiamo essere fiere di quello che stiamo facendo, ma dobbiamo dimostrare partita dopo partita di dare il nostro meglio per questa squadra e Tatiana che hanno creduto e continuano a credere in noi. Tatiana poi ha una marcia in più e credo che questo derivi dal fatto che lei ha vissuto da protagonista nel calcio femminile e nella nazionale. Lei è molto importante per noi perché ci sta insegnando a non avere mai la mentalità da perdenti, ma a lottare sempre per provare a vincere. La cosa che trasmette di più è la voglia di lottare su ogni pallone perché vive le partite minuto per minuto con noi e ci basta guardarla in faccia per caricarci".


La stessa carica che servirà fino alla fine sia per compensare la mancanza di esperienza delle giovani del San Bernardo sia per dimostrare di meritare la Serie A. "Abbiamo difficoltà nel gestire i risultati quando andiamo in vantaggio perché tendiamo a chiuderci in difesa". Prima del successo contro la Res Roma, il San Bernardo Luserna era anche l'unica a non aver ottenuto punti in casa. "Contro la Res Roma abbiamo fatto una partita perfetta, lottato tanto e giocato da squadra. È difficile dire cosa succedesse in casa, ma a volte va detto che ci è anche girata male. Adesso sarà importante cercare di vincere tutti gli scontri diretti, sia in casa sia fuori". E c'è da scommetterci che, con una Barbieri così, la corsa verso la salvezza del San Bernardo Luserna potrebbe essere meno complicata.

 

Daniele Pompignoli

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
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