INTERVISTA A KATIA SERRA

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Giancarlo Abete: "sarò il presidente di tutti" Ho contattato telefonicamente Katia Serra, delegata AIC delle calciatrici, di ritorno da Roma dopo l’elezione del nuovo Presidente Federale e ne è uscita un intervista molto interessante per il movimento femminile. di Walter Pettinati Katia Serra, giocatrice della Reggiana, è la rappresentante dell’Associazione Calciatori per il calcio femminile. Consigliere federale dal 2006 è stata confermata anche nel nuovo Consiglio presieduto dal neo-presidente Giancarlo Abete.

Allora, Giancarlo Abete nuovo Presidente Federale? Era già stato deciso,dopo numerose trattative, e oggi è stato eletto all’unanimità da tutte le componenti federali. Nessun voto contrario. Noi tutti, addetti o semplici tifosi del calcio femminile, come ci dobbiamo ritenere? Soddisfatti? Certamente. Abete è stato l’unico, anche in passato, che ha dimostrato un’apertura mentale, una sensibilità nei confronti del nostro mondo. Ti racconto un episodio: alcuni anni fa, noi ragazze della nazionale (Io, Panico,Pasqui,Guarino)siamo state ricevute da lui. Ha preso atto del progetto che avevamo elaborato insieme all’AIC, ha ascoltato le nostre idee. C’è un documento che lo testimonia. Non mi sembra che sia cambiato molto da allora… Questa domanda me l’aspettavo! Ritengo che l’episodio vada visto sotto un altro profilo. Siamo realisti, il calcio femminile è uno sport di nicchia, come tanti altri(sia maschili che femminili) d’altronde. Ma se a priori non ci fosse stata nessuna volontà di conoscere e di capire, non ci sarebbe mai stato l’incontro. Non l’ha obbligato nessuno. E noi solo in lui, tra i capi, abbiamo trovato disponibilità. E ora cosa prevedi? Con tutti i problemi che ha il calcio maschile…figurati se si preoccupano del femminile. Primo: non ci vuole fretta. Si deve ragionare a lungo termine. Parlo di anni. Secondo: spesso abbiamo la brutta abitudine di lamentarci o parlare in maniera distruttiva senza muovere un dito. Ora c’è l’occasione per avanzare proposte. Bisogna agire però. Terzo: ci vuole confronto sistematico tra tutte le componenti(Divisione,LND,Club Italia,AIC,AIAC) e la ferma convinzione che si deve lavorare per un obiettivo comune che è “lo sviluppo del calcio femminile”. Un progetto in sostanza? Sì, un progetto dove il protagonista è il calcio femminile, non gli interessi individuali. Che spazia dalla base fino al vertice. Abete ha dichiarato che lui sarà il Presidente di tutti, in modo democratico e leale. Per me è una frase molto significativa. Al momento non ho motivo di non credergli. Quali, in dettaglio, le novità introdotte che ci riguardano da vicino? Con l’approvazione del nuovo statuto, per la prima volta nella storia, nel Consiglio Federale della FIGC siederà anche il Presidente della Divisione(Natalina Levati)ed è stata confermata la mia presenza come Consigliere per l’AIC in rappresentanza delle calciatrici. A livello regionale, i Delegati per il Calcio Femminile saranno eletti direttamente dalle società, non più nominati. Novità importanti! Importanti si, se sapremo sfruttarle. È doveroso ringraziare il commissario Pancalli. Da uomo di sport, non di calcio, ha trasmesso la sua mentalità con importanti riflessi su di noi Tu personalmente come intendi procedere? Io sono la voce di noi che giochiamo. Propongo migliorie. E sto facendo informazione su quali sono le normative che ci tutelano. Diritti ma anche doveri, non va dimenticato.E continuerò a farlo perché ho sempre lottato per le cose in cui credo. Ma attenzione: ogni ragazza è libera di decidere come meglio crede. Il mio compito è solo di fornire gli strumenti, poi ogni giocatrice ne fa l’uso che vuole. E la giocatrice Katia Serra cosa ne pensa? Io gioco da tanti anni e la mia priorità è continuare a giocare ancora per alcuni anni. Anzi, nonostante abbia già vinto scudetti e coppe, non nascondo che la voglia di ottenere altri risultati sportivi importanti è sempre la stessa e forse è addirittura aumentata. Sicuramente il ruolo che ricopro all’interno dell’Associazione mi permette di capire meglio quali sono i diritti ma anche i doveri delle giocatrici nei confronti delle società. E per questo mi alleno con una determinazione e con una passione, se possibile, ancora maggiore che in passato. Sono assolutamente convinta che la professionalità debba pagare e, per il momento, la mia prima “professione” è quella della calciatrice. E cerco di farlo nel migliore modo possibile. Ora poi ho anche la possibilità di dare un aiuto concreto all’intero movimento femminile. Anche se a volte ho la sensazione che non si faccia distinzione tra Katia Serra calciatrice e Katia Serra delegata AIC. Il mio ruolo all’interno dell’Associazione è un lavoro, al pari di tanti altri che le ragazze fanno. Anche perché sappiamo che il calcio femminile non ci offre la possibilità economica di fare solo l’atleta. Soprattutto se si pensa al futuro. Ho sempre conciliato calcio e lavoro o calcio e università, anche nel periodo della nazionale(grazie all’educazione ricevuta). Far entrambi al massimo è possibile, serve solo costanza e sacrificio. Ti saluto. E ti faccio gli auguri per i tuoi prossimi traguardi sportivi e professionali. Speriamo per i prossimi traguardi del calcio femminile in Italia. Ciao, grazie.