ALESSANDRA BARRECA...

Stampa
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

“Quando si vuole veramente qualcosa si può raggiungere qualunque traguardo” Intervista ad Alessandra Barreca.. di Pamela Rovaris Calpestava l’erba verde di Tours (in Francia) lo scorso 20 Luglio, con la maglia azzurra numero 8, ora il suo nome è inciso fra le campionesse d’Europa under 19 .. si, stiamo parlando della giovane Alessandra Barreca! Nata il 17 maggio 1989 a Genova, dopo sette anni dedicati al calcio può gia contare numerose soddisfazioni tra cui l’essersi aggiudicata con la sua squadra la terza posizione nel campionato primavera del 2005, ha poi vinto il campionato di serie A2 sempre col Firenze, ha fin ora vestito 17 volte la maglia della nazionale U17, altre 20 in nazionale U19, e vanta 5 convocazioni anche con la Nazionale Maggiore. Alessandra però non ha sempre rincorso il pallone. Prima di scegliere il calcio ha praticato ginnastica artistica e giocato a pallavolo per quattro anni. A 13 anni, comincia a farsi spazio nel rettangolo verde con le giovanissime del Firenze (stagione 2002-2003), l’anno successivo gioca nella primavera dove si fa notare, fino ad ottenere due presenze in prima squadra, che militava allora in A2. Nel marzo del 2004 arriva anche la sua prima convocazione con la Nazionale e nelle due stagioni successive veste la maglia della prima squadra con la quale ha conquistato la promozione in serie A, nel 2005-2006: una scalata a tempi record! Conosciuta come Barrex, quest’anno ha deciso di “cambiare aria” trasferendosi nella capitale per affrontare la stagione calcistica con la formazione capitolina, la Roma, squadra ..

..neopromossa in serie A che occupa già la parte alta della classifica. Grazie al suo carattere forte e alla società, ha subito superato le difficoltà di ambientamento; un po’ più problematica da superare è stata l’infiammazione agli adduttori che l’ha accompagnata nelle ultime partite.. ma Alessandra non si ferma di fronte a nulla, non per niente sui parastinchi l’amica Parisi le ha scritto “barcollo ma non mollo” una frase che è ormai diventata parte di lei. Determinata come pochi, si definisce “alla Gattuso”, vorrebbe migliorare la sua velocità e la tecnica, e con vena ironica si definisce “poco buona con i piedi”… Un vero centrocampista, anche se col Firenze ha giocato un po’ come jolly, adattandosi in ogni ruolo. Gioca con nel cuore la sua Fiorentina, ispirandosi ai suoi fenomeni De rossi e Aquilani. I genitori hanno accettato la sua decisione con tranquillità fin dall’inizio, l’hanno sempre sostenuta in ogni sua scelta, anche se tuttora la mamma preferirebbe che giocasse “tutta imbardata”; hanno però subito messo in chiaro che “prima la scuola e poi il calcio”, ma per Alessandra non ci sono mai stati problemi, ha sempre fatto del suo meglio anche tra i banchi di scuola ottenendo ottimi risultati; attualmente dopo il diploma è impegnata nella facoltà di ingegneria gestionale all’università Sapienza di Roma. Pur allenandosi 4-5 volte la settimana è sempre riuscita a conciliare lo studio, il tempo libero e gli impegni sportivi, spinta dalla determinazione che “quando si vuole veramente qualcosa si può raggiungere qualunque traguardo”. La giovane ventenne ha gia in mente qualche obiettivo che vorrebbe ottenere, partendo dalle tante soddisfazioni che vorrebbe togliersi con la sua squadra, come quella di conquistare quello scudetto che fin ora non ha ancora avuto il piacere di raggiungere, inoltre sogna di giocare una partita di Coppa del Mondo; “è sempre bello vincere cose importanti” afferma, ma continua dicendo “però non è obbligatorio”, riserva infatti il ruolo di primaria importanza al rapporto con le sue compagne e la società. Sulle spalle porta ancora il numero 8, fin dalla primavera del Firenze, e anche in nazionale, ma per lei questo non è rilevante, l’importante è giocare e divertirsi, che è l’obiettivo principale. Quanto a portare la maglia azzurra ormai ci ha fatto l’abitudine; in under19 si è trovata molto bene, ha trovato un gruppo fantastico con uno staff eccezionale, che le ha permesso di vincere l’europeo. In Nazionale Maggiore la storia è più complessa, i ritmi di gioco sono diversi, molto più veloci, c’è bisogno di abilità particolari, senza contare che si entra contatto con ragazze di età molto differenti alle volte, ma Alessandra affronta nel migliore dei modi anche questo e ribadisce “ho tanto da imparare dalle altre ragazze”. Un grande “in bocca al lupo” ad Alessandra per la sua rincorsa verso nuovi traguardi! Pamela Rovaris