E' un esempio a livello italiano, almeno per quel che riguarda i campionati ufficiali: l'Imolese è stata la prima squadra a lanciare una squadra mista nel settore esordienti, competizione che vede fronteggiarsi bambini e bambine di età compresa fra i dieci e i quattordici anni. Un disegno, questo, nato quasi per caso dopo il terremoto che nella primavera due anni fa ha colpito l'Emilia Romagna danneggiando, fra le altre cose, gran parte degli impianti sportive della provincia di Modena.

Caso volle che i ragazzi di Luigi Tadei, mister della Polisportiva Massese (una delle squadre le cui strutture furono rovinate dal sisma), si trovassero per il ritiro pre-campionato a Sportilia, laddove alloggiavano anche le ragazze dell'Imolese della presidente Milena Gandolfi. Da subito nacque una tenace intesa per la realizzazione di un progetto ambizioso ma fattibile, volto alla creazione di una rappresentativa in cui i ragazzi di Tadei si sarebbero aggregati alle ragazze.
Da ottobre l'Imolese, con la sua rosa di sedici femmine e sette maschi, si misura con i coetanei di squadre composte interamente da ragazzi. Anche con buoni risultati, dato che la mista rossoblù si è fatta valere a suon di vittorie e sconfitte costruttive, al termine di prestazioni esaltanti.

Risultati a parte, si tratta di un bel modello di integrazione che assicura crescita sotto il profilo caratteriale tanto per le ragazze, chiamate a far fronte ai maschietti dal punto di vista fisico e mentale, quanto per i ragazzi, che dovranno da subito imparare il rispetto per le compagne di squadre.
La strana storia dell'Imolese, ad ogni modo, non si esaurirà nel rettangolo di gioco: piccoli calciatori e calciatrici saranno difatti protagonisti di una puntata di un film-documentario “Fútbologia, Una storia di pallone” prodotto dalla SonneFilm (www.sonnefilm.com), azienda impegnata nella produzione di progetti per cinema e televisione, con le riprese pronte per iniziare il 9 aprile, in visione da Maggio su LAEFFE canale 50dt.

Alessandra Esperide