Il Brescia scalda i motori e si rinnova: intervista a Mattia Martini, nuovo consulente di mercato
- Lucia Pirola
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Dopo la stagione povera di successi e l'amaro rimasto in bocca a tifosi e dirigenti, quest'anno il Brescia sembra voler affrontare possibili vulnerabilità e bisogno di cambiamento prendendo la sfida di petto, e in breve periodo abbiamo assistito ad un radicale cambiamento dentro e fuori dal campo: dirigenti, organigramma societario e rosa delle giocatrici sembrano per certi aspetti irriconoscibili rispetto alla scorsa stagione, a riprova che le leonesse hanno intenzione di tornare a ruggire.
Un volto nuovo, giovane, ma al tempo stesso già conosciuto, é quello di Mattia Martini, nuovo consulente di calciomercato del Brescia, approdato tra le fila biancoblu dopo le esperienze a Firenze (tre anni presso la Fiorentina Womens) e Verona (l'ultima stagione). All'indomani dell'annuncio ufficiale del suo nuovo incarico abbiamo intervistato Mattia, a proposito della nuova esperienza alle porte, e su tanto altro..
Inizia per te una nuova avventura, cosa si prova ad arrivare in una squadra blasonata come il Brescia?
“Stimoli rinnovati, voglia di continuare a mettersi in gioco in un club che rappresenta la più importante storia recente del nostro calcio. Per il resto mi porrò a servizio della società, al servizio di un DS come Peri che rappresenta un esempio di professionalità del movimento, cercando di apportare il mio miglior contributo."
L'ultimo anno ha rappresentato un periodo difficile per il Brescia, qual é la tua idea per ridare identità e solidità alla squadra, in questo momento delicato?
"Ogni stagione è una stagione a sé e lo stesso vale per i campionati. Brescia si è nuovamente posta in gioco e mirerà a competere su alti standard e livelli in tutte quattro le competizioni a cui parteciperà: Champions League, Serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana.”
Cosa ti aspetti da questo campionato, ricco di novità e potenziali sorprese? Quale può essere la marcia in più delle leonesse?
“Mi attenderò una stagione caratterizzata da fame e stimoli, poi sarà il campo a parlare.
Per quanto riguarda noi, bisognerà approcciare ogni gara da squadra vera: portando rispetto a qualsiasi avversario incontreremo e cercando di chiudere sempre quanto prima la partita.”
Nella serie A di quest'anno si è moltiplicato il numero di squadre appartenenti a società già protagoniste nel calcio maschile: cosa pensi di questo fenomeno? Cosa comporterà nel futuro, a tuo avviso?
"È uno sviluppo ormai atteso da anni, quasi naturale e consequenziale alle riforme degli statuti sportivi delle precedenti stagioni. Sarà un fenomeno positivo, da gestire, regolare e controllare, che non potrà che far sviluppare il nostro calcio. Non credo, come spesso si sente, alla morte delle società esclusivamente dilettantistiche: in Germania accanto al Bayern Monaco e Wolfsburg non scordiamoci che vi sono Turbine Potsdam e Francoforte.”
Poche settimane fa ha dato l'addio al calcio Melania Gabbiadini, capitana della nazionale, tra i tanti meriti. Cosa pensi che perda il calcio femminile senza di lei? Cosa invece si può dire che abbia lasciato in eredità al movimento?
”Quando si parla di Melania non si può che riportare la sua grande umanità in campo e fuori. L’essere una grande donna, prima di una straordinaria giocatrice, l’ha portata a diventare la Gabbiadini che noi tutti fino ad oggi abbiamo conosciuto ed apprezzato. Una leader silenziosa che in quel silenzio però faceva moltissimo rumore interiore in ognuno di noi.
Sicuramente ci ha lasciato la serenità che, spesso, per vincere servono i fatti, umanità e poche parole.”
Lucia Pirola