Giovedì, 18 Aprile 2024
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Spazio Tecnici

UN PENSIERO PER IL CALCIO FEMMINILE

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damico francesco cossato15Sono quattro anni che dedico il mio tempo condividendo questa passione con delle ragazze stupende, ho potuto notare in loro una grande voglia di far bene, un grande rispetto per questo sport e soprattutto l'unione tra loro. Ogni giorno in Italia si parla di Calcio, dove tutti si sentono allenatori e dove tutti sono pronti a criticare, parlano di calcio come un qualcosa dove potersi sfogare, senza capire che questo è uno Sport dove milioni di persone lo praticano per pura passione.
Oggi nelle categorie importanti, sono gli sponsor a decidere chi deve giocare e chi non deve giocare, la maglia di una Squadra è diventata una vetrina di un negozio, dove il logo della Società viene nascosto o reso invisibile. E' vero che gli aiuti economici servono per andare avanti e sono tante le persone che aiutano le Società a finanziare dei progetti ed è anche grazie a loro che possiamo vivere belle realtà, ma questo non deve permettere a certe persone di comandare, per chi deve e chi non deve giocare.
Nella nostra realtà vedo tante ragazze che praticano il calcio per pura passione, le vedi sudare, le vedi correre e soprattutto le vedi divertirsi dopo aver trascorso una giornata pesante a scuola e sul lavoro.

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INTERVISTA A FEDERICA D’ASTOLFO, ALLENATRICE DELLA REGGIANA E UNA EX STELLA DELLA NAZIONALE

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DAstolfo141) Quattordici anni da allenatrice nel settore giovanile, poi nel 2012 ha accettato di allenare la sua prima squadra femminile della presidentessa Betty Vignotto, la Reggiana, come vede il calcio femminile oggi?

1) Male perché non ci sono investimenti in termini economici e non c'è una progettualità. Per ora non vedo un interesse e neanche delle prospettive. Manca una politica di sviluppo del movimento. Bene per quanto riguarda le giocatrici, ci sono buone potenzialità e alcuni elementi di grande talento. Inoltre credo che il livello medio, individuale e collettivo, sia migliorato.

2) Parlando con tue ex compagne ed ex allenatori tu sei giudicata una delle migliori centrocampiste finora che la nazionale abbia mai avuto, quante presenze hai avuto in nazionale e come giudichi la battuta di arresto che la nostra nazione ha avuto per quanto riguarda il calcio femminile?
2) Le presenze in nazionale credo siano più di 90.
Le altre nazioni crescono perché investono e progettano, mentre noi siamo ferme. Pertanto mi sembra semplicemente logico che noi rimaniamo indietro.

3) Quanto un allenatore deve essere anche educatore?
3) Sempre. Credo non si possano dividere gli aspetti tecnici, tattici, fisici dalle competenze umane, emotive, sociali, relazionali, ecc... Tutti questi apprendimenti sono interconnessi tra di loro e la giocatrice è un'unità significativa di questa complessità. Per poter lavorare sulla motivazione, che è alla base di ogni apprendimento, l'allenatore si deve formare e costantemente aggiornare su tutti questi aspetti e considerarli nella loro complessità.

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NEW ENTRY NELLO STAFF TECNICO DELLA RES ROMA: ANTONIO GENOVESE NUOVO CONSULENTE SPORTIVO

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resroma-genovese14La Res Roma rende noto che lo staff tecnico delle giallorosse si arricchisce di una nuova figura, quella di consulente sportivo, che sarà ricoperta da Antonio Genovese.
Allenatore con Patentino Diploma B Uefa, Antonio vanta un'esperienza decennale come Talent-Scout di Inter e Monza maschile, per conto delle quali selezionava e segnalava talenti per il Settore Giovanile; nel suo curriculum anche l’esperienza con la Bocconi, la Sovicese Femminile e l’esperienza da stagista esterno al Femminile Inter Milano nella Categoria Giovanissime; inoltre ha allenato in Terza Categoria maschile, Juniores, nonché la Rappresentativa U.N.I.T.A.L.S.I. nel Triangolare benefico:

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INTERVISTA A ITALO QUINTINI, UN EX DIRIGENTE CON LA D MAIUSCOLA

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quintini141) A che età ha iniziato a occuparsi di calcio femminile, per quanto tempo vi è rimasto e che ruoli ha ricoperto e per quali società?
- Nel 1970, mia nipote, Mara Faroni, mi chiedeva di trovarle una squadra di calcio femminile. Io non l’avevo presa in considerazione, lei giocava nei tornei serali con i maschi. Giocava come ala sinistra e faceva dei bellissimi gol. Allora mi decisi e contattai la Sig.a Valeria Rocchi del GommaGomma, che voleva subito tesserarla. Ma nel frattempo venimmo a conoscenza dell’esistenza di un’altra società: l’Ambrosiana. Mia nipote che era interista preferì giocare con i colori nerazzurri. A quel tempo, io avevo 32 anni e lei 15.
Nell’Ambrosiana subito venni nominato Dirigente Accompagnatore. Allora era facile diventare Dirigente, bastava mettere una mano sul cuore e l’altra sul portafoglio. Era una Società gestita a carattere famigliare. Da allora, io fui sempre Dirigente.

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INTERVISTA A ORNELLA BRUNO, UN RITORNO IMPORTANTE NEL CALCIO FEMMINILE

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bruno-ornella-pressi0914Perché hai iniziato a giocare a calcio e cosa ti ha dato finora questo sport?
Ho iniziato a giocare a calcio a 4 anni con i maschietti del mio quartiere perché nella mia famiglia eravamo numerosi, uscivo e andavo sempre nel campetto da calcio vicino a casa e lì ho passato le ore più belle della mia infanzia.
Il calcio mi ha dato la possibilità di essere libera, mi ha dato autonomia, mi ha dato felicità, mi ha dato l’opportunità di conoscere e di giocare al fianco di grandissime giocatrici italiane e non.

A che età hai smesso di giocare, che ruolo solitamente avevi e quale è la squadra che ti porti nel cuore?
Ho smesso di giocare a 38 anni poiché non avevo più stimoli a continuare e perché vedevo che il calcio femminile stava scendendo di livello. Giocavo in difesa, spesso libero o terzino.
Forse tra tutte le squadre in cui sono stata mi porto nel cuore il Trani poiché è con questa società che ho fatto il salto di qualità all’età di 17 anni.

Come eravate voi calciatrici di 30 anni fa rispetto alle calciatrici odierne?
sicuramente più professionali, nel senso che la mentalità forse era un po’ diversa. Spesso non c’era nulla a livello di strutture e attrezzatura ma ci allenavamo con sacrificio e ci divertivamo con niente. L’idea era quella che per fare la differenza e ottenere qualcosa bisognava entrare nell’ottica di impegnarsi duramente.

Hai mai allenato e/o pensato di voler allenare intraprendendo questa strada per il tuo futuro?

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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