Transizioni positive e negative

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genta robertoNel calcio tutti noi conosciamo le 2 fasi principali che compongono un incontro: il possesso e il non possesso palla, ma molto spesso trascuriamo un "momento" che risulta determinante al fine di un risultato.
La transizione è quel tempo che intercorre tra la fase di possesso e quella di non possesso palla ( e viceversa ) , situazione spesso trascurata e ancor più spesso non allenata. La maggior difficoltà che si incontra nel gestire questa terza "fase" di gioco, sta nel insegnare al gruppo un atteggiamento elastico, cioè, la capacità di passare da una situazione positiva ( possesso) ad una situazione negativa ( non possesso).

Ogni giocatore durante la partita dovrà valutare la possibilità di una transizione ( positiva o negativa che sia) e ancor prima che la stressa si verifichi, analizzare le possibili mosse o contromosse.
1Fig.1
Vediamo ora di analizzare una transizione fig 1.La formazione blu è in fase di possesso ed il laterale sinistro cerca il passaggio al centrocampista sx. al di fuori del fatto che il passaggio avvenga in maniera corretta, la formazione blu dovrà prevedere la possibilità che il giallo intercetti il passaggio e venga cosi innescata una azione offensiva avversaria. Si parlerà quindi, per i blu di transizione negativa e per i gialli di transizione positiva.
Allo stesso tempo, il giocatore giallo, posto al centro del campo dovrà seguire l'evoluzione del gioco ed in caso di riconquistato possesso dovrà immediatamente cambiare il proprio atteggiamento ( da difensivo ad offensivo ).
Questi passaggi, ( possesso non possesso) dovranno avvenire in maniera estremamente rapida e la riorganizzazione dei reparti dovrà essere corale. Nel caso di possesso palla , la formazione intraprenderà una tattica d'attacco, volta al raggiungimento della profondità e dell'ampiezza, con schemi piuttosto liberi o con movimenti studiati , ma non curanti dell'avversario. In caso di transizione negativa , la formazione dovrà, nel minor tempo possibile attuare il marcamento a zona, ottemperare quindi, al principio del "sotto linea palla" ( portare il maggior numero possibile di giocatori sotto il portatore palla avversario) ed attuare le direttive tipiche del marcamento a zona ( diagonali, triangoli ecc).
Vediamo ora schematizzate le 3 situazioni ( per rendere più leggibile gli schemi ho utilizzato solo un giocatore giallo)
2Nella prima figura vediamo un possesso palla con formazione alta , ampia e ricerca della profondità. (tipica azione d'attacco)

3Nella seguente figura , assistiamo ad una transizione negativa per la formazione blu , che cosi disposta si potrà trovare in netta difficoltà.
Sotto la linea della palla troviamo 1 max 2 giocatori blu

4In questa figura vediamo come la rapidità della formazione blu a seguito di transizione negativa, ha reso nettamente più difficoltosa l'azione d'attacco della formazione gialla.
Sotto la linea della palla troviamo 7 giocatori blu
Una formazione che riesce a gestire tempestivamente questi passaggi ( possesso non possesso) risulterà estremamente pericolosa in fase offensiva dopo una transizione positiva e molto coperta in fase difensiva in seguito a transizione negativa.

Gli studi statistici eseguiti sul campo mostrano che molti goals nascono in seguito ad una palla recuperata nella metà campo offensiva seguita da una rapida azione che vede partecipare pochi giocatori ( contropiede). Il calcio moderno è più rapido e le ripartenze a seguito di riconquista palla risultano sempre più determinanti al fine del risultato finale. Lo scopo principale sta nel cogliere di sorpresa l'avversario ed evitare che lo stesso possa attuare una manovra difensiva efficace.
Il marcamento a zona, risulta facilmente attaccabile in fase di transizione, ed è per questo motivo che si dovrà allenare , oltre al movimento tattico, anche la velocità di posizionamento collettiva.

Roberto Genta