CAROLINA PINI AL BAYERN MONACO

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CAROLINA PINI al BAYERN MONACO DOPO LUCA TONI IL BAYERN MONACO SI RINFORZA CON CAROLINA PINI La giovane centrocampista (1988) dell'Agliana e della Nazionale ha firmato il trasferimento alla famosa società Tedesca. Pini sarà la prima calciatrice Italiana a giocare nella Bundesliga, il campionato delle Campioni del Mondo. Dal 27 luglio Carolina sarà in terra straniera a disposizione della nuova società per il ritiro pre campionato. Carolina Pini ha esordito titolare in serie A con l'Agliana nel campionato 2003-04 (15 anni). Capitano della Nazionale under19 con 29 presenza e 5 goal, e 2 presenze in Nazionale Maggiore e un gol. Ragazza seria, schiva e professionale ha saputo combaciare con ottimi risultati gli studi allo sport. Sempre disponibile ad iniziative promozionali per il calcio femminile e scopi benefici Carolina ha dimostrato di avere la maturità, l'umiltà e l'intelligenza per rappresentare le giovani calciatrici Italiane in Italia e adesso anche all'Estero. Un'esperienza di vita che, a nostro avviso, Carolina a scelto di fare nel momento migliore della sua gioventù e che sicuramente rafforzerà ancora di più il suo carattere e carisma sportivo. Calciodonne.it augura a Carolina una stagione esaltante e ricca di buone esperienze. Siamo andati ad intervistarla prima della sua partenza.. di Walter Pettinati Acquistata a parametro zero dall’Agliana, Carolina era stata notata dall’allenatrice Karin Donner lo scorso agosto a Francoforte durante un Germania – Italia in cui Carolina aveva brillato malgrado un secco 4 – 0 per le tedesche. Il Bayern ha peraltro dovuto vincere la concorrenza dell’Arsenal. “Alla fine ho scelto di andare a Monaco”, dice Carolina, “Per due ragioni: perché il Bayern è una grande società con uno staff tecnico di straordinario valore, che lo scorso anno ha portato la squadra al terzo posto in classifica e che ora punta a programmi più ambiziosi. Poi, perché la Germania è la nazionale leader del calcio femminile. Non dimentichiamo che ha vinto sia gli ultimi Mondiali che gli ultimi Europei”. Carolina come mai questa scelta di andare in terra straniera? Penso che il sogno di ogni ragazza che gioca a calcio sia quello di provare ad affrontare un’esperienza all’estero. Si sa, il campionato italiano femminile non è paragonabile a quello di altri paesi quali per esempio gli Stati Uniti, la Germania, la Svezia.. Quando iniziai a giocare a pallone all’età di 6anni, avevo quel sogno dentro di me che è di ogni bambino, riuscire a raggiungere i massimi livelli e giocare in Nazionale. Quando passai dalla squadra maschile a quella femminile, mi accorsi che il mio obbiettivo sarebbe stato quello di imparare e crescere il più possibile. E so che per farlo, ho bisogno di confrontarmi con i migliori e la Germania mi sembra la meta ideale, è la nazionale leader del calcio femminile. Non dimentichiamo che ha vinto sia gli ultimi Mondiali che gli ultimi Europei. Ti senti matura per fare questa esperienza? E’ da molto tempo che penso a questa scelta. Tutti quelli che mi conoscono sanno che finita la maturità sarei partita. E così sarà. Mi sento pronta, ho voglia di imparare. Era già nelle tue intenzioni di fare questa esperienza dopo la maturità scolastica, adesso si è avverata.. Questo per me è la realizzazione di un sogno che portavo con me da molto tempo. Ho sempre creduto che potesse avverarsi, perché nei sogni bisogna crederci sempre….. IL calcio tedesco (femminile!) è senza dubbio uno dei campionati più prestigiosi al mondo, con quale spirito ti avvicini a giocare in un campionato profesionistico e misurarti con le campioni del mondo? Prima di tutto spero di recuperare in fretta dall’infortunio (frattura del perone). La società tedesca mi ha messo nelle miglior condizioni possibili, nessuna pressione, ho tempo per recuperare al 100% e con serenità. Poi io non vado con l’intento di giocare. Intendiamoci meglio, io vado per imparare, quindi non ho pretese, so benissimo che ci sarà molta concorrenza dato che il Bayern è la terza squadra tedesca. Non esigo nessuna maglia, voglio solo riuscire ad arrivare a fine stagione e dire che sono arrivata al loro stesso livello. Cosa speri di acquisire nel prossimo anno? Spero di acquisire la loro mentalità. I tedeschi affrontano il lavoro in maniera diversa, prendono tutto in modo professionistico. Ho scelto di andare in Germania perché voglio imparare, voglio mettermi alla prova. Bisogna sempre puntare alla migliore possibilità e penso che non ci sia paese europeo che affronti meglio il tema del calcio femminile come lo fa la Germania. Così eccomi pronta a confrontarmi con le più forti calciatrici del mondo. Cosa vorresti migliorare di te ? Ah tutto. Partendo dalla parte psicologica per finire alle doti fisiche, tecniche, tattiche. Molte giovani mi manifestano l'intenzione di andare all'estero, quali sono secondo te le cause? Il campionato femminile in Italia non offre ciò che invece c’è all’estero. Partiamo dalle società, qui in Italia le squadre femminili si creano da sole e tirano avanti con i propri sforzi. In Inghilterra, Germania, Francia, Spagna e altri paesi le squadre maschili, oltre ad avere tutti i settori giovanili, hanno anche la squadra femminile. Per questo può crescere, perché può contare su un sostentamento sicuro. Poi, i campionati sono più competitivi, i metodi di allenamento più professionisti, e come detto prima la mentalità è molto diversa. E adesso.. i rapporti fututi con la Nazionale? Purtroppo ho finito quest’anno con l’under19. Tre anni bellissimi che mi hanno aiutata a crescere come persona e come giocatrice. Dalla Nazionale maggiore non pretendo niente, sono giovane, e devo ancora imparare e crescere tanto. Arriverà il momento giusto anche per questa esperienza. Cosa Vorresti dire che non hai mai detto al carismatico presidente Marrassini e all'agliana ? Io e il presidente Marrassini abbiamo avuto sempre un rapporto particolare: poche parole, tanto rispetto e ammirazione per l’altra persona. Francesco mi ha accolta nella sua squadra quando avevo appena 15anni, si è preso la briga di portarmi in ritiro, e poi mi hanno fatta esordire alla mia prima partita. Da lì è nato un grande amore (calcisticamente parlando eh). Per lui solo tanti grazie per tutto ciò che è stato e che ha fatto per me.