Domenica, 12 Maggio 2024
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A proposito di "quando fare il massimo non basta"

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Non solo le squadre di serie A - come testimonia fedelmente il caso del Brescia -, a volte, sono costrette ad affrontare situazioni assurde. Ne è un buon esempio il Bannia, compagine nata a fine agosto dello scorso anno in un piccolo comune in provincia di Pordenone, Fiume Veneto. Il club, costituitosi come branca femminile del già esistente settore maschile, è sorto per volere di due coraggiosi dirigenti, Pietro Moras e Matteo Cieol, i quali hanno creato un gruppo di ragazze che non avevano trovato posto nelle altre squadre della zona, affidandolo nelle mani di Sara Castello, giovane allenatrice con un passato in serie A vestendo i colori della Friulvini Pordenone. Formata la squadra, era il momento dell'iscrizione al campionato regionale di serie C, effettuata regolarmente, e della ricerca di un campo dove svolgere partite e allenamenti.

Ed è in questo momento che le difficoltà del movimento si sono manifestate con chiarezza. Il Comune di Fiume Veneto, al quale la società si era rivolta, sostiene di non poter concedere alcun impianto alle biancazzurre, almeno per il primo periodo. Moras e Cieol non si abbattono e si mettono alla ricerca di una soluzione alternativa, stringendo in extremis un accordo che porta all'utilizzo della struttura di Roraigrande, un quartiere di Pordenone. Non si giocherà nel territorio di riferimento, certo, ma almeno si giocherà. Inizia il campionato e l'avvio non è certamente esaltante, poi le ragazze si amalgano, riuscendo a centrare la prima vittoria e alcuni pareggi che contentono loro di andare allo sprint finale per evitare la maglia nera del torneo.

Nel frattempo, si è fatta vivo il Doria/Zoppola, società di Seconda categoria, espressione del comune di Zoppola, a meno di 10 chilometri di distanza da Fiume Veneto. Il club presieduto da Roberto Del Francia incontra Moras e Cieol e invita il Bannia a giocare e allenarsi nell'impianto che il sodalizio ha in gestione, lanciando anche la proposta di un ingresso definitivo del gruppo all'interno della sua società. A volte le store possono avere un lieto fine.

Massimo Pighin

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
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