Lunedì, 20 Maggio 2024
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INTERVISTA A ENRICO SBARDELLA, CT DELLA NAZIONALE UNDER 17 CHE DA MARZO PARTECIPERÀ AI MONDIALI IN COSTA RICA

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sbardella-enrico-ct-ita1) Leggendo la sua biografia lei era un predestinato nel seguire il calcio, lo ha anche praticato e a che livelli?
Più che predestinato un fortunato. Lo sport ha portato nella mia famiglia benessere e fama, consentendomi di studiare e vivere esperienze professionali che molti ragazzi, anche più bravi di me, non hanno avuto la possibilità di fare. E' una responsabilità da onorare giornalmente con impegno e professionalità. Aver praticato calcio, anche a livelli dilettantistici come il sottoscritto (cat. Eccellenza), è una condizione necessaria per insegnarlo. Ci sono cose che i libri non possono insegnare.
2) Un CT giovane per la nazionale femminile under 17, ci racconti le sue esperienze da allenatore e come ha fatto ad ottenere questo prestigioso incarico.
Grazie per il giovane.... Dieci anni fa quando iniziai questa avventura lo ero veramente, il CT più giovane in Europa, gli altri mi guardavano con diffidenza e curiosità. Oggi (39 anni) sono un "veterano" del circuito e i giovani sono altri. La mia carriera da tecnico ha inizio quando ancora studiavo presso l'ISEF (ora IUSM) di Roma, grazie all'intuito dell'allora Direttore del Centro Tecnico Federale dell'Acquacetosa, Prof. Stefano D'Ottavio. Fu lui nel 1997 ad indicarmi la via, fatta di tirocini, scuola calcio, settori giovanili e prime squadre dilettantistiche. La passione era tanta che in un giorno riuscivo a calarmi in tre diverse realtà, dalle 15 alle 17 istruttore di scuola calcio, dalle 17 alle 19 allenatore giovanile e la sera preparatore atletico. Poi sono arrivate le fantastiche esperienze nel calcio professionistico maschile, sia come preparatore che come collaboratore tecnico (la più importante in serie C1, AC Reggiana), fino alla chiamata del Club Italia nel 2003. Vice Allenatore della U19 allenata da Betty Bavagnoli e Allenatore della nuova creatura, l'U17.
3) Lei, tra le tante, è stato direttore tecnico della Totti Soccer School, poi e poi Direttore Generale del Cinecittà Bettini. Ci racconti queste esperienze e se a suo giudizio sarebbe utile anche nell'ambito femminile creare realtà simili.
Sarebbe fantastico creare una realtà femminile sull'idea di quelle maschili citate da lei ma bisogna essere realisti, la Totti ed il Bettini hanno circa 400 bambini di scuola calcio e 5 squadre giovanili agonistiche...numeri da capogiro. Io partirei da un altro progetto, coinvolgere le grandi realtà dilettantistiche incentivando la creazione di un settore femminile al proprio interno, condividendo tecnici competenti e spazi...il grande limite della maggior parte dei settori giovanili femminili presenti in Italia. I tempi lavorativi della Nazionale mi consentono lo spazio utile per avere altre collaborazioni e portare avanti nuovi progetti, come quello avviato quest'anno di una nuova scuola calcio creata insieme ad un gruppo di amici. Diciamo che il tempo per annoiarsi non c'è!
4) Lei è anche tecnico federale, come ha fatto a diventarlo e quali titoli di studio ha?
Come già citato precedentemente sono entrato in FIGC nel 1997 come Istruttore del Centro Calcio Federale dell'Acquacetosa di Roma. Passione, volontà e fortuna hanno fatto si che nei successivi quattro anni di apprendistato ho conseguito la Laurea in Scienze Motorie, il patentino da Allenatore Uefa B e quello da Preparatore Atletico Pro. Nel 2003, con la chiamata del Club Italia, ho preso l'abilitazione ad Allenatore Uefa A. Dal 2012 sono Docente di Tecnica e Tattica per i Corsi Allenatori del Settore Tecnico di Coverciano oltre a far parte della Sezione per lo Sviluppo del Calcio Giovanile e Scolastico del medesimo Settore. Ma non sono i titoli che fanno un buon allenatore...è il campo di gioco che sa dire chi sei veramente.
5) Come mai ora ha scelto di lavorare per il calcio femminile e se si sta appassionando al calcio in rosa?
Non è stata una scelta ma un'occasione professionale da prendere al volo. Non sapevo a cosa sarei andato incontro, quali erano le problematiche del calcio femminile, il livello e il suo possibile sviluppo. Quando ti chiama la Nazionale Italiana non importa chi e cosa vai ad allenare ma cerchi di farlo comunque con la massima serietà e professionalità. Il fatto che io sia rimasto da dieci anni in questo mondo la dice lunga sulla mia passione per questa disciplina "in rosa". Con il Settore Giovanile e Scolastico abbiamo ripristinato il Torneo delle Regioni U15, abbiamo creato lo stage estivo formativo "Calcio+" dedicato ai migliori talenti del calcio femminile giovanile, siamo riusciti, con il Settore Tecnico, ad inserire ore dedicate alla nostra disciplina all'interno dei corsi allenatori che si svolgono in tutta Italia. Diciamo che facciamo anche noi il possibile per la crescita di questa meravigliosa disciplina.
6) Perché secondo lei il calcio femminile in Italia non cresce?
Questione culturale. Non serve analizzare i numeri del calcio femminile per rendersi conto che l'Italia è un paese maschilista, retrogrado, con un sistema scolastico medievale e totale assenza d'impiantistica sportiva utile allo sviluppo dei sport "secondari". Mi fermo qui e non vado oltre ma il problema non è soltanto per il calcio femminile, è un intero sistema sportivo che rischia il collasso.
7) Cosa si potrebbe fare per rilanciare il calcio femminile nel nostro Paese? Ad esempio vincere un mondiale under 17?
No, ci mancherebbe, l'U19 vinse uno storico Europeo nel 2009 eppure d'allora non è cambiato niente, anzi il livello dei campionati nazionali è anche peggiorato. Di progetti ne sono stati scritti e presentati tanti ma non c'è interesse a far crescere questa disciplina da parte della politica sportiva. Noi tecnici possiamo solo concentrarci sul nostro lavoro cercando di ottimizzare al meglio gli sforzi e i grandi sacrifici che fanno le nostre ragazze. Certo, un campionato a 10 squadre professionistico che possa "vendere" spettacolo ai media e far avvicinare gli appassionati di calcio non sarebbe male per iniziare....
8) A proposito di mondiale.. il mese prossimo sarete impegnati in Costa Rica, siete pronti? Come vede le ragazze?
Prontissimi per vivere tutto di un fiato questa splendida esperienza. Le ragazze sono cariche al punto giusto, consapevoli di poter scrivere una bella pagina per il calcio femminile italiano e soprattutto per se stesse, come atlete e come donne.
9) Le prime partite: il 15 Marzo contro la Zambia, poi il 18 contro il Costa Rica e il 22 contro il Venezuela, quale di queste squadre ritiene possa impensierire di più?
Al Mondiale arrivano ogni due anni le migliori 16 squadre del globo, dire che una squadra non possa impensierire vuol dire non conoscere le realtà internazionali della nostra disciplina. Mica penserete che il fatto di chiamarci Italia ci porterà di diritto ai quarti? Ho ancora negli occhi la gara della nostra U19 contro la Nigeria allo scorso Mondiale 2012 giocato in Giappone. Impressionante la forza fisica delle africane. Dovremmo essere pronti a tutto ma l'importante sarà sempre entrare in campo con la giusta dose di umiltà e con il sorriso.
10) Gli istituti superiori delle ragazze permetteranno a tutte di assentarsi per il periodo del mondiale senza problemi?
Grazie all'intervento della Figc e del Presidente del Club Italia, Albertini, il MIUR è riuscito a trovare una soluzione al problema delle assenze. Le ore che le ragazze accumuleranno durante il Mondiale saranno giustificate, quindi non andranno ad accumularsi sul monte ore annuale. Una piccolo sospiro di sollievo, per quanto riguarda i programmi invece, dovranno arrangiarsi da sole. Ma conoscendole sono certo che riusciranno a fare bene anche questo.
11) A livello mediatico per pubblicizzare il calcio femminile sarebbe importante far vedere le partite di questo mondiale in televisione magari su Rai sport?
Voci di corridoio danno per certa la visione su Rai Sport delle nostre tre partite di qualificazione. Se fosse vero è un bel segnale.
12) Quando pubblicherà le convocazioni ufficiali e definitive?
Quando la FIFA le richiederà. Ci sono delle date ufficiali da rispettare. Il 31 gennaio abbiamo comunicato la lista delle 35, il 28/02 dobbiamo comunicare le 21 partenti.
13) Quali sono i tuoi obiettivi, i tuoi progetti e sogni per il futuro?
Continuare a fare questo lavoro con la voglia di sempre, con il sorriso e la serenità necessaria. Obiettivi e progetti fanno parte della realtà, vivere è il sogno più bello che possiamo fare tutti i giorni.

Ringrazio Enrico Sbardella per la disponibilità e faccio un grande in bocca al lupo alla nostra nazionale under 17.

Laura Pressi

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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