Domenica, 28 Aprile 2024
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GIOCARE CON LE TETTE: UN LIBRO DENUNCIA LA DISCRIMINAZIONE DELLO SPORT FEMMINILE

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Il libro è già in vendita a Reggio alla Libreria dell’Arco (via Emilia S. Stefano 3/d), alla Libreria del Teatro (via Crispi 6) e Libreria 55 mq (via Due Gobbi 3/b). Da metà gennaio il volume sarà in vendita su tutto il territorio nazionale.
Provocatoria iniziativa della Fondazione per lo sport di Reggio Emilia. Anche Carlo Ancelotti promuove il volume, in cui è presente una sua intervista.

REGGIO EMILIA - Giocare con le tette è il titolo di un libro, dall'autore anonimo ed edito dalla Compagnia Editoriale Aliberti, che si inserisce nel programma "Irene: progetto di sostegno allo sport femminile" che culminerà della finale di Champions League femminile 2016 a Reggio Emilia.

Il volume è curato dalla presidente della Fondazione medesima Milena Bertolini e vanta la collaborazione di altre firme prestigiose: la prefazione infatti è firmata da Antonio Padellaro, noto giornalista e saggista, mentre la postfazione è un’intervista esclusiva a Carlo Ancelotti, curata e raccolta dalla giornalista Elisabetta Reguitti de “Il Fatto Quotidiano”.

In Comune per la presentazione, oltre a Milena Bertolini ed Elisabetta Reguitti, anche l'assessora alle pari opportunità Natalia Maramotti (il Comune è partner dell'evento) e Katia Serra, voce tecnica di Rai Sport e responsabile del settore calcio femminile dell'A.I.C. (l'associazione italiana calciatore). Presente anche l’editore, rappresentato da Manuela Mondello. Ha introdotto e moderato gli interventi Domenico Savino, direttore della Fondazione per lo sport.

“Questa pubblicazione, — ha detto l'assessora Maramotti — è significativa e coerente con la politica che da anni l'Amministrazione comunale di Reggio Emilia porta avanti, in tema di pari opportunità e di applicazione, nella vita reale, dell'articolo 3 della Costituzione, ossia per un'uguaglianza formale e soprattutto sostanziale degli individui. Nel libro, in sostanza, è raccontata la dominanza del 'patriarcato' nella storia, che si può sradicare solo con il protagonismo femminile. “La consapevolezza del corpo femminile anche nello sport si è raggiunta in Italia soltanto nel secondo dopoguerra, dopo la fine del fascismo, ma in molte altre parti del mondo, ancora oggi, il corpo femminile viene occultato, sfigurato; non è quindi così scontata una riflessione sulla donna come soggetto pienamente capace di disporre di 'corpo' e 'mente'”.


Con la pubblicazione di questo volume la Fondazione per lo sport denuncia la discriminazione nei confronti dello sport al femminile e segnatamente del calcio in gonnella. È un implacabile atto di accusa nei confronti del mondo del calcio,che parte dai tempi del fascismo, in cui il Coni di Iti Bacci, dalle colonne de “Il Littoriale” (giornale di regime che aveva rilevato “il Corriere dello Sport”), vietava senza mezzi termini la pratica femminile del calcio.
Ma da allora poco o nulla sembra essere cambiato. Sono note a tutti le dichiarazioni di Carlo Tavecchio, presidente di Federcalcio (“Finora si riteneva che la donna fosse un soggetto handicappato rispetto al maschio sotto l’aspetto della resistenza, del tempo, dell’espressione atletica. Invece abbiamo riscontrato che sono molto simili”) e quelle attribuite a Felice Belloli, ex-Presidente della Lega Nazionale Dilettanti: “Basta, non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche“.
Ad onta delle dichiarazioni dei vertici sportivi nazionali, che hanno evidentemente fatto propria certa cultura da “bar dello sport”, questo libro dimostra invece che anche a calcio “giocare con tette” si può.
È un libro che potrà dispiacere a molti, perché dimostra come, nonostante un profluvio di dichiarazioni verbali di stampo “illuminato”, è in realtà una vecchia cultura primordiale che riemerge spesso e magari senza saperlo tra le pieghe della storia e delle istituzioni.
Nella seconda parte del libro è infatti ben messo in evidenza come la serie di discriminazione nei confronti delle donne all’interno della società sia il frutto di retaggi antichissimi, in cui le donne erano relegate in ruoli di mera conservazione della stirpe, escluse da ogni istituzione ed in una condizione di minorità giuridica.
Indicatore straordinario di questo “pensiero fossile”, è appunto quello che accade appunto nel calcio femminile.

Il libro è già in vendita a Reggio alla Libreria dell’Arco (via Emilia S. Stefano 3/d), alla Libreria del Teatro (via Crispi 6) e Libreria 55 mq (via Due Gobbi 3/b). Da metà gennaio il volume sarà in vendita su tutto il territorio nazionale.

 

Vista l'importanza dell'iniziativa, riproduciamo il testo del lancio del libro:

 

Fonte: http://www.reggionline.com/?q=content/giocare-con-le-tette-un-libro-denuncia-la-discriminazione-dello-sport-femminile

 

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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