Esordio casalingo per l’Imolese femminile nel campionato di serie A2 2012/13. Le ragazze guidate da Loris Poggi ospitano domenica alle 15 al campo Bacchilega il Mestre.
A disposizione del mister ci sarà anche Giorgia Galletti tornata sui campi dopo sette anni di stop. Nell’amichevole con il Riviera di Romagna la 24enne ha realizzato una rete e ora è pronta per un’eventuale chiamata già a partire dal match con le venete. Un infortunio l’ha allontanata dal suo sport preferito ma adesso ha rotto gli indugi: “Nel marzo 2005 – racconta - in una partita di calcetto all'Isola d'Elba con la squadra dell'Imolese, presi una pallonata che mi procurò un buco alla retina.
Fui subito operata e la mia vita cambiò perché dovetti stare ferma un anno per via del recupero della vista. Finito il calvario del recupero, ho provato a fare alcuni allenamenti, ma vedevo che non ero più io. La voglia c'è sempre stata, ma mancava la grinta perché il rischio di prendere un'altra pallonata e perdere del tutto la vista c’era e c'è anche adesso”.
Poi la decisione del ritorno: “Il calcio è lo sport che ho sempre amato e a fine estate mi sono detta che non avrei voluto rinunciare a una cosa che mi fa bene. Ho impiegato sette lunghi anni per decidermi ma alla fine ce l'ho fatta. E' una cosa che ti devi sentire dentro. mi sento pronta ad affrontare una nuova stagione, sono carica più che mai, ho voglia di far bene e ce la sto mettendo tutta per recuperare”.
I rapporti con l’Imolese sono ottimi: “In questi anni l'Imolese mi è stata sempre vicina, così come le compagne. Sono un bel gruppo, unito e compatto e mi trovo molto bene a partire dal mister, preparatori, dirigenti e compagne”.
Il gol contro il Riviera è un buon biglietto da visita: “Anche se era un’amichevole fare gol mi ha dato la carica”.
Infine il mister rossoblù Loris Poggi spende due parole per la centrocampista: “Sono molto contento per il ritorno di Giorgia per due motivi. Il primo è legato a una questione emozionale, si fece male a un torneo dove l'allenavo e il fatto che ricominci proprio con me mi riempie di gioia. L'altro motivo è tecnico perché Giorgia era il miglior trequartista che io conoscessi e giocare a calcio è come andare in bicicletta: anche se non ci si sale mai non si disimpara a pedalare e basta risalire in sella”.

Mirko Melandri
Ufficio Stampa Imolese femminile acfd