Domenica, 28 Aprile 2024
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Protesta Pink: Interrogazione parlamentare al Ministro Gnudi.

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pink-interrogazione-parlamentareIl Deputato Dario Ginefra, appoggia la protesta della Pink e invia interrogazione parlamentare al Ministro dello Sport Piero Gnudi. Si riporta copia della nota inviata al ministero: INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE.Al Ministro per gli Affari regionali, Turismo e Sport. Premesso che:
• La Pink Sport Time è una associazione sportiva dilettantistica affiliata alla FIGC, costituita nel 2001 a Bari al fine di valorizzare e diffondere la cultura e la pratica dello sport "al femminile", con l'obiettivo di garantire, anche nella pratica sportiva, pari opportunità e dignità alle donne;

• con oltre 100 tesserate, la Pink Bari è oggi l'unica Società a rappresentare la Puglia a livello nazionale e gestisce l'unica Scuola Calcio "al Femminile" qualificata dalla FIGC nel meridione. Già da tempo la Pink milita nel Campionato Nazionale di serie A2 al quale è iscritta anche per la stagione 2012-2013;

• in tale percorso, la Pink e le poche altre Società del sud che "resistono" a livello nazionale, oltre ad affrontare le oggettive difficoltà derivanti dall'operare in un territorio - quello meridionale - scarsamente sensibile alle tematiche dello sport dilettantistico e per di più "al femminile", sono di fatto oggetto di una "ovattata" discriminazione da parte delle istituzioni calcistiche nazionali che, con decisioni improprie, "restringono" il calcio femminile del sud nei suoi confini geografici e culturali, negandogli la possibilità di confrontarsi, e quindi di crescere, con contesti sociali e organizzativi innegabilmente più avanzati;

• il Campionato Nazionale è organizzato annualmente dalla Divisione Calcio Femminile (DCF) della Lega Nazionale Dilettanti (LND) nell'ambito della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC);

• la stessa DCF, già nel Comunicato Ufficiale n.1 del 2 luglio 2012, stabiliva che il campionato nazionale di serie A2 fosse articolato in 4 gironi composti da 12/14 squadre ciascuno. Su tale previsione, per altro già "ufficiosamente" nota, tutte le Società – Pink inclusa- hanno ovviamente pianificato gli impegni stagionali: campo, collaboratori, atlete, sponsor, ecc.;

• l'articolazione del Campionato di A2 veniva ulteriormente ribadita nel Comunicato Ufficiale n. 7 del 31 agosto 2012 con il quale, preso atto che le Società iscritte erano solo 44 (insufficienti quindi a costituire 4 gironi con almeno 12 squadre ciascuno), e proprio in virtù di "quanto stabilito dal C.U. N° 1 pubblicato in Roma il 2 Luglio 2012 alla pagina 3 punto 2)lettera a) che recita "ILCAMPIONATO DI SERIE A2 DELLA STAGIONE SPORTIVA 2012/2013 E' ARTICOLATO SU QUATTRO GIRONI COMPOSTI DA 12/14 SQUADRE CIASCUNO"" (testuale dal comunicato, maiuscole incluse), riapriva i termini delle iscrizioni. Nonostante il tentativo, anche alla seconda scadenza le Società iscritte rimanevano 44, delle quali 39 ubicate al centro e nord del Paese e solo 5 al sud (2 in Sicilia);

• con il successivo Comunicato Ufficiale n. 17 del 6 settembre 2012 la DCF, disattendendo le sue stesse regole che prevedono la costituzione di gironi numericamente omogenei (e senza alcuna limitazione geografica), ha suddiviso le 44 squadre non come logica -e regolamento- avrebbero imposto (quattro gironi di uguale consistenza, 11 squadre), bensì in due gironi da 12 squadre per nord (est e ovest), uno da 11 per il centro-nord e uno da 9 per il sud (Lazio e Umbria incluse);

• tale decisione, assunta d'autorità dalla DCF e già contestata senza esito da molte Società, in tutta evidenza:
a) falsa in partenza la regolarità di una competizione che, anche se articolata in gironi, è pur sempre un unico campionato nazionale, con identiche regole di promozione in serie A e retrocessione ai campionati regionali (rispettivamente la prima e le ultime tre classificate per girone); tali regole applicate a organici diversi, determinano oggettivamente una differente probabilità di promozione, permanenza o retrocessione tra i diversi giorni;
b) discrimina l'attività agonistica tra le Società di A2, penalizzando fortemente le nove Società del sud che, pur obbligate a versare alla DCF la stessa quota di iscrizione al Campionato e a prestare la stessa fidejussione (per un totale di 20.000 Euro), dovranno disputare il 27% di gare in meno rispetto a quelle inserite nei gironi più numerosi; si evidenzia in tal senso una ulteriore discriminazione: il costo dei servizi erogati dalla DCF per partita è maggiore per le 9 Società del sud rispetto alle altre (1250 vs 910 Euro a partita);
c) incide negativamente sulla credibilità e l'affidabilità delle Società incluse nel girone più "ristretto", costrette necessariamente a rivedere gli accordi già presi (sovente già formalizzati) in vista di una stagione sportiva di ben più lunga durata;
d) determina differenti condizioni di attrattività degli sponsor, commisurate alla diversa durata della stagione sportiva (27% di partite in meno = 27% di mancata visibilità = 27% di probabilità in meno di attrarre uno sponsor);

• la composizione numerica dei gironi decisa dalla DCF sembra essere basata su un "criterio di vicinanza", teso a limitare i costi di trasferta a beneficio di tutte le Società. Criterio condivisibile, ma utilizzato in modo tanto "esteso" da sostituire "silenziosamente" il regolamento, del quale invece doveva essere solo strumento di attuazione. Ovvero, è il regolamento a stabilire che i gironi siano 4 e, sostanzialmente, con lo stesso numero di squadre (organico diviso numero di giorni); l'applicazione del "criterio di vicinanza" doveva essere finalizzata solo ad ottenere una composizione "geograficamente" più omogenea possibile dei quattro gironi e non anche a determinarne la consistenza, come in tutta evidenza appare;

• il criterio adottato per comporre i gironi, nei fatti, impone un sacrificio alle poche società del sud non compensabile con l'esigua riduzione dei costi di trasferta, riduzione che, paradossalmente, è certamente più significativa per le società del nord. In tutta evidenza, andare da Bari a Palermo o a Milano richiede, sostanzialmente, lo stesso tempo e lo stesso costo; andare da Milano ad Ancona o a Palermo richiede tempi e costi sensibilmente differenti.

Per sapere:

Se il ministro sia a conoscenza della vicenda illustrata in premessa e come intenda intervenire affinché possa essere ristabilito il diritto di pari opportunità per tutte le società sportive di serie A2, considerando che il Campionato Nazionale di serie A2 avrà inizio il 30 settembre 2012.

On. Dario Ginefra.

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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