Lunedì, 29 Aprile 2024
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Duisburg, Potsdam, Lione, Arsenal

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Le Fantastiche Quattro! Si chiudono con esiti abbastanza prevedibili i quarti di finale della Champions League, che pur se con vittorie e risultati sulla carta già segnati, non sono certo stati così altisonanti come ci si poteva aspettare, segno che anche il calcio femminile europeo sta cominciando a trovare un suo equilibrio.
Come da "copione" avanzano le due tedesche Duisburg e Turbine Potsam che daranno vita alla rivincita della semifinale della passata edizione, mentre nelle altre due gare trovano l'acceso agli ottavi un caparbio Arsenal e un costante Lione, ormai divenuto ospite fisso del salotto delle grandi d'Europa.

Veniamo ai risultati delle gare di ritorno...

DUISBURG - EVERTON  2 - 1
(22' Laudehr, 79' Grings (rig) (D); 90'+3 Harries (E))

Dopo il 3 a 1 costruito nella gara di andata, il Duisburg aveva solo il compito di portare a termine i novanta minuti restanti senza commettere ingenuità e possibilmente provando a mettere in cassaforte la qualificazione con un gol. Le tedesche ritrovano Inka Grings, dopo il forfait dell'andata ma questa volta si trovano di fronte un Everton più determinato e certamente voglioso di provare a ribaltare il parziale dell'andata. Le inglesi nei primi venti minuti imbastiscono una sorta di assedio nella mediana delle tedesche che contengono a fatica l'esuberanza delle avversarie che però non trovano fortuna in zona gol.
Capovoglimento di fronte e sulla prima azione del Duisburg, Laudehr lascia il segno. Calcio d'angolo battuto da Islaker e la numero 11 verde-nero insacca un gol tanto inaspettato quanto importante che dopo l'inizio in affanno, mette il Duisburg in acque davvero più calme.
L'Everton accusa il colpo e fa fatica a ritrovarsi ma allo stesso tempo le padrone di casa, forti del vantaggio non affondano il colpo e riorganizzano le idee dopo una prima parte di gara davvero difficile. Il primo tempo prosegue senza grosse emozioni con un Everton, che nonostante tutto, non smette mai di crederci e di provarci.
La ripresa si apre subito forte con un occasione per parte. Prima Fuss (D) prova a chiudere il match trovando però sulla sua strada l'estremo Brown, poi arriva il turno di Duggan (E) che deficita nella mira, mandando di poco al lato un pallone molto invitante.
La gara prosegue su buoni ritmi ma diventa piuttosto frammentata a causa dei continui falli che ambo le formazioni commettono senza riuscire a creare qualcosa di significativo. Al 75' si rivede l'Everton con Chaplen che impegna Bellinghoven autrice di una gran parata; le inglesi non mollano e due minuti più tardi ci riprovano con Williams che spreca una buona azione al momento del tiro.
Al 79' altro tuono tedesco sui cieli di Duisburg. Maes (D) entra in area e Whelan (E) la stende causando un rigore a favore delle tedesche. Dagli undici metri si presenta Grings che non sbaglia e raddoppia il parziale mettendo la gara sul 2 a 0.
L'Everton non perde la sua voglia di provarci; Duggan e Williams sono le due principali spine nel fianco per la difesa tedesca che non concede il gol alle avversarie sino al 93', quando Harries trova un meritato ma inutile gol della bandiera grazie ad un assist di Parris.
Si chiude 2 a 1, con un Duisburg che trova le semifinali e applaude comunque la caparbia prestazione delle avversarie che si sono battute sino alla fine nonostante il computo delle reti le dava già per spacciate dopo metà primo tempo.
Un match che ha davvero regalato del bel calcio, ma alla fine ha vinto la squadra più affamata, il cui obiettivo dichiarato è già da tempo la finale di Londra.


OLYMPIQUE LIONE - ZVEZDA 2005 PERM  1 - 0
(60' Dickenmann)

Questa volta il Lione non sbaglia e dopo la gara a reti bianche dell'andata, al Gerland ci sono solo le francesi in campo.
Ritrovata capitan Georges nelle retrovie, le francesi sembrano trasformate dopo un'incolore (se pur buona) gara d'andata. In terra di Francia è Necib che si rende subito protagonista con un uno-due fulmineo che scalda ben presto un match che il Lione deve assolutamente vincere, visto il risultato di una settimana fà.
Oltre a Necib, è Bompastor a prendere in mano la squadra offrendo grandi giocate per le compagne che però non sfruttano a dovere le invenzioni della centrocampista francese. Dopo i primi minuti davvero spumeggianti il Lione cala leggermente il ritmo ma lo Zvezda non reagisce e dunque sono poi nuovamente le francesi ad imporre il loro gioco. Le padrone di casa creano molto ma sfruttano poco, graziando in diverse occasioni le avversarie che faticano a trovare una loro identità all'interno del match. Il Lione le prova un po' tutte per cercare il vantaggio, ma le varie iniziative non ottengono il successo sperato e col passare dei minuti e delle azioni si chiude la prima parte dell'incontro.
Nella ripresa la musica non cambia e come per il primo tempo è ancora Necib che prova a dare la scossa alle sue compagne. Al 51' entra Dickenmann (un cambio che si rivelerà poi fondamentale ai fini del match) al posto di una spenta Thomis. E' proprio la giocatrice svizzera, dopo 9', ad infilare il suo sesto gol europeo e a regalare un vantaggio che il Lione aspettava da ormai troppo tempo.
Lo Zvezda non accenna nemmeno una timida reazione e da parte sua le francesi non smettono di fare ciò che da un'ora stavano facendo: attaccare. Tra i piedi di Dickenmann passano altri due ottimi palloni che questa volta però non si trasformano in gol anche grazie agli interventi di Baranova che quantomeno cerca di far salvare la faccia alla sua squadra. 
La gara prosegue senza altri sussulti e si chiude con un Lione che trova per il quarto anno consecutivo le semifinali. Che dire dello Zvezda? Novanta minuti da spettatore non pagante in una gara dove in troppe poche occasioni, le russe sono andate vicine alla porta avversaria. Dall'altra parte le francesi non entusiasmano; giocano bene ma sprecano troppo e questo alla lunga potrebbe risultare un problema, soprattutto in un'eventuale finale dove può bastare anche solo un gol per portare a casa il trofeo. Ora, col campionato quasi archiviato, mister Fair dovrà cercare di tirar fuori la vena realizzativa della sua squadra visti gli importanti traguardi che la aspettano ma soprattutto visto il grande potenziale a sua disposizione.


LINKOPING - ARSENAL  2 - 2
(17' Sallstrom, 57' Asslani (L); 40' Yankey, 80' Chapman (A))

Davvero tanto equlibrio nel return match tra Linkoping e Arsenal dopo un gradevole pareggio (1-1) nella gara di andata. Nessuna delle due squadre ci sta a perdere, visto l'importante obiettivo ormai alle porte e infatti la gara parte su ritmi piuttosto blandi con le due compagini che si studiano per un buon quarto d'ora prima di passare all'attacco.
Al 17' sono le padrone di casa che rompono gli indugi con Sallstrom che fa schizzare in piedi il pubblico presente al Kopparvallen. L'Arsenal prova un timida risposta senza però arrecare danno alle avversarie che dal canto loro cercano di evitare folate in avanti per preservare la fase difensiva. Al 35' le londinesi ci provano con White (a segno nella gara di andata) ma il suo tiro termina tra le braccia di Lundgren.
Prove di gol? Certo che si! Al 40' le ospiti trovano una miracolosa Yankey che regala il pareggio all'Arsenal con un gol che spedisce le squadre negli spogliatoi con un risultato complessivo di assoluta parità.
I secondi 45' saranno determinanti per il passaggio del turno e mister Pettersson (L) lo sa bene e infatti inserisce subito Asslani per dare man forte alla fase offensiva. Giusto il tempo di rimettersi in campo ed è proprio la neo-entrata a scuotere la gara con al 57' una rete che riporta in vantaggio le svedesi e che sembra spingere in semifinale le scandinave.
L'Arsenal però non ci sta e prova ad imbastire il contrattacco mettendo in cronaca diverse azioni che però si concludono nel nulla. All'80' però, cala il silenzio tra il pubblico presente quando Chapman trova un guizzo che vale il pareggio inglese; un gol che vale davvero tanto, visto che con questo punteggio sarebbe proprio l'Arsenal a passare il turno.
Dieci minuti restano al Linkoping per provare a mettere a segno un gol che cambierebbe le sorti del match e le svedesi ce la mettono tutta con Sallstrom e Rohlin principali protagoniste, ma in entrambi i casi la palla non gonfia la rete e rotola via, come le speranze delle leonesse di Svezia che pur non avendo mai perso, si trovano fuori dalla Champions.
Un doppio scontro davvero ricco di colpi di scena e di spettacolo che alla fine ha premiato l'Arsenal, orgoglioso e forse ancor più caricato dal fatto di poter provare l'assalto alla finale casalinga. 


TURBINE POTSDAM - JUVISY ESSONE   6 - 2
(18' e 75' Kerschowski, 31' e 33' Nagasato, 45'+1 Schmidt, 62' Mittag (TP); 37' Tonazzi, 52' Thiney (JE))

Potsdam sugli scudi che nella gara casalinga dilaga nonostante la coppia Sarholz-Bajramaj seduta in panchina e messa a riposo per l'impegno imminente nella finale della DFB Pokal. Il Turbine non si scompone, anzi mette a segno un punteggio tennistico che stende le francesi di Essone.
La gara parte subito sotto il segno tedesco con le padrone di casa che non perdono un attimo per portarsi avanti; Wesely e Nagasato le più attive con un Juvisy che prova a far capolino con Coquet e Thiney che scaldano le mani alla "seconda" Schumann. Al 18' il Potsdam rompe il ghiaccio con Kerschowski con un gol che stende il Juvisy visto che nei minuti successivi le francesi fanno acqua da tutte le parti concedendo alle avversarie praterie non debitamente sfruttate dalle avanti tedesche. 
Alla mezzora si scatena una furia nipponica di nome Nagasato che prima al 31', poi al 33' porta sul 3 a 0 le campionesse d'Europa. Il Juvisy trova un po' d'orgoglio e prova a rispondere alla supremazia tedesca con Trimoreau che viene bloccata da Schumann che però al 37' nulla può sulla conclusione di Tonazzi che realizza il gol del 3 a 1.
Il Potsdam non ci sta e risponde con un gran tiro di Mittag che non trova fortuna ma l'attesa per il poker dura davvero poco; nel primo minuto di recupero, Schmidt porta a quattro le reti del Potsdam mandando tutte negli spogliatoi.
La ripresa prende il via con il Juvisy che prova quantomeno ad accorciare il divario e se prima Soubeyrand ci va vicino, al 52' Thiney non sbaglia e porta il risultato sul 4 a 2.
Le padrone di casa non vogliono proprio chiudere così il match e nuovamente Nagasato e Kerschowski provano a suonare la carica senza lasciare il segno. Al 62' però, arriva puntuale il gol della sempre presente Mittag che anche in quest'occasione ci mette la firma per il momentaneo 5 a 2.
La serie di cambi da entrambe le parti non sposta l'ago della bilancia che anche in questa partita pende sempre a favore del Potsdam che al 75' chiude le danze con ancora Kerschowski che fissa il punteggio sul 6 a 2 finale.
Turbine che spazza via l'Essone senza troppi complimenti. Le tedesche hanno giocato un buon calcio, concedendo anche qualcosa di troppo in una gara che era comunque già segnata dal 3 a 0 dell'andata. Juvisy che esce dall'Europa contro le più forti e saluta la Champions per almeno una stagione (visto che in Francia il campionato non sta andando certo bene).
Turbine che rivivrà le emozioni dell'anno passato con un altro derby contro le rivali del Duisburg e chissà se anche questa volta saranno le tri-campioni di Germania a volare in finale?


Queste le gare delle semifinali che si giocheranno il 9/10 e il 16/17 Aprile:

DUISBURG - TURBINE POTSDAM

OLYMPIQUE LIONE - ARSENAL

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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