Domenica, 05 Maggio 2024
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ENRICO SBARDELLA…si RICOMINCIA…!

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Durante lo Stage - Calcio più’ - tenutosi in questi giorni a Norcia, Mister Enrico Sbardella mi ha concesso, come da qualche anno a questa parte, la consueta intervista per parlare di diversi temi riguardanti sia lo Stage, sia la situazione del Calcio Femminile Italiano in generale e del Club Italia in particolare.
“Dopo aver toccato “il cielo con un dito” per la grandissima prova offerta dall’Under 17 ai mondiali in Costa Rica con la conquista del terzo posto, ora io e il mio Staff siamo qui per RICOMINCIARE un nuovo percorso sportivo e ricreare in noi nuovi stimoli, nuove motivazioni, con la convinzione che fra qualche anno si potranno raggiungere, magari, i medesimi positivi risultati ottenuti nel recente passato, partendo sempre e comunque, come base fondamentale, dal LAVORO, dalla FATICA e dall’IMPEGNO. Questi Stage servono per far crescere queste giovani atlete, a migliorarne le loro capacità tecniche e soprattutto a prepararle ad affrontare le gare con coraggio e la giusta determinazione!”

“Ho lasciato una squadra che aveva raggiunto i suoi equilibri, aveva un suo gioco ed era formato da ragazze con caratteristiche diverse, sia a livello tecnico che mentale, ma che erano UNITE da una passione e da una voglia di emergere non comune!”
“Come non è stato facile allora, all’inizio, portare quelle ragazze a certi livelli, anche oggi l’impegno non è indifferente, ma noi qui, oltre che tecnici, siamo degli educatori e quindi abbiamo il dovere di trasmettere questi nostri ritrovati stimoli a tutte queste nuove leve.”
Come valuti queste ragazze che hai convocato qui a Norcia?
“ Devo dire che da qualche anno a questa parte, il livello tecnico GLOBALE è salito notevolmente ed anche da un punto di vista fisico-atletico le cose sono migliorate, è più facile insegnare loro a giocare a calcio perché la maggior parte di queste ragazze hanno delle doti naturali sorprendenti.”
“Quello che preoccupa me e tutto lo Staff qui presente e lo dico, credimi, anche con un certo disagio, è l’aspetto caratteriale, culturale, sociale ed educativo di molte ragazze che arrivano in questi Stage, non solo in quest’ultimo; è un problema che posso notare anche guardandomi intorno nella vita normale di tutti i giorni” “Sento i loro discorsi, vedo i loro atteggiamenti e mi accorgo che in molte di loro mancano i VALORI fondamentali e basilari che dovrebbero caratterizzare la maggior parte dei giovani.” “Valori che vedo deficitari anche in altri settori della Società attuale, nella Scuola, per non parlare della politica e in certi ambienti dello Sport, ma quello che mi rattrista di più anche nelle famiglie.” “Manca il rispetto per i ruoli (genitori, insegnanti, educatori, allenatori…), certo, problemi che sono stati sempre presenti, specialmente in questa età adolescenziale, ma credo che negli ultimi anni le cose siano peggiorate.”
E’ per questo che nello Stage si sta curando sempre di più l’aspetto psicologico delle ragazze?
“Sì, su questo argomento si sta facendo un intervento capillare ed in quest’ottica, alla dottoressa Sara Landi, nostra responsabile principale in questo settore, sono state affiancate due nuove figure, anch’esse preparate su questi temi, per ampliare le diverse tematiche relative all’aspetto psicologico delle atlete ed in particolare è stato dibattuto un argomento specifico nello sport: il loro approccio emotivo, prima durante e dopo la gara.”
“Purtroppo, nelle Società di appartenenza, questo problema è molto trascurato e passa in secondo piano.” “Spesso a questo scopo è demandato un Dirigente o lo stesso allenatore che non ha una preparazione specifica in materia e quindi si astiene dall’intervenire su certi rapporti personali e di squadra, adattandosi alla situazione, cambiando, per il quieto vivere, il proprio atteggiamento piuttosto che agire sulle ragazze in modo risoluto e deciso! Ho sempre pensato che sono le PERSONE preposte a far crescere i giovani che fanno la DIFFERENZA, sia in casa sia nella scuola che negli ambienti sportivi.!”
Cosa ne pensi del futuro della FIGC…dei cambiamenti necessari che tutti si augurano…?
“Ultimamente ho sentito parlare molto di questo specifico argomento, sento fare dei nomi, esprimere da più parte delle idee anche contrastanti, ma, per quel che riguarda il Club Italia ed il mio specifico lavoro, posso affermare che le cose sono andate molto bene, grazie anche all’interessamento del Presidente Abete e al fattivo aiuto e appoggio che ci ha sempre riservato Demetrio Albertini.”
"Grazie a lui, ad esempio, abbiamo ottenuto che nei corsi di allenatori UEFA a-b-c, ci fosse l’inserimento di SEI ore riservate esclusivamente al calcio femminile.” “Abbiamo poi ottenuto l’ampliamento del budget per fare dei corsi e degli Stage, nei settori giovanili in molte regioni italiane, dando il giusto valore e ampio spazio al movimento calcistico femminile.”
“Volevo a questo proposito ricordare che, nonostante l’esiguo numero di iscritte al movimento calcio femminile in Italia in confronto alla maggior parte dei paesi europei, l’Italia è all’11’ posto nel Ranking mondiale e questo non è cosa di poco conto.” “La Nazionale di Cabrini si è ben comportata nei recenti campionati europei, sono passati pochi anni dalla vittoria dell’Under 19 di Corradini nell’Europeo di categoria e nello scorso mese di marzo l’Under 17 ha ottenuto uno storico terzo posto ai mondiali.”
Come, secondo te, dovrebbe cambiare l’organizzazione del calcio in Italia e quello Femminile in particolare?
“Prima cosa, ribadisco per l’ennesima volta, che per me, la divisione in compartimenti stagni del calcio in generale tra Lega Dilettanti, Settore giovanile e Club Italia non ha giovato all’intero movimento.” “Spesso non ci sono fra di loro le giuste sinergie, manca la comunicazione e a volte capita che chi fa i calendari del campionato o quello delle partite di Coppa Italia non guardi neppure il calendario FIFA o UEFA delle squadre nazionali o impegnate in Champions, facendo nascere accavallamenti di date di difficile soluzione nell’imbarazzo generale!”
“Per quanto riguarda il calcio femminile, penso sia necessario un aumento degli investimenti da parte della Federazione e una revisione generale dei campionati di A e B…in base anche alla collocazione geografica delle Società per far regredire la spese sempre troppo alte.”
“Sento parlare negli ultimi mesi di accordi o più specificamente di “assorbimenti” di Società femminili da parte d’importanti Società maschili”- “Io sono contrario a questa politica un po’ “pasticciata”, ad una via di mezzo fra collaborazione e investimento diretto.” “Io credo che la soluzione più chiara e che potrà portare beneficio al calcio femminile sia quella di un inserimento delle squadre femminili nelle Società maschili…sull’esempio di quanto succede in Germania, in Francia, in Inghilterra ed in altri paesi europei, dove il calcio in rosa ha fatto grandi passi avanti anche per questo motivo.”
“In queste Società esiste la prima squadra, la Primavera, la Juniores e la SQUADRA FEMMINILE…, stesso nome, stesse maglie, stessa organizzazione, stesse strutture, stessi tecnici…Solo così si può veramente cambiare, valorizzando le stesse atlete e di tutto ciò ne potranno beneficiare anche le rispettive squadre nazionali!”

Ringrazio Mister Enrico Sbardella per la sua disponibilità, gli auguro un buon lavoro, certo che ci metterà, come già dimostrato negli anni scorsi, l’impegno necessario per raggiungere nuovi e positivi traguardi che possano soddisfarlo a livello personale e sportivo.

Mario Merati

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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