Sabato, 27 Aprile 2024
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SS LAZIO A 5 FEMMINILE – COPPA ITALIA: TO BE CONTINUED…

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“….contro la Ternana sarà la partita più importante. E che se la Lazio è arrivata fino a qui è grazie a tutti. Un gruppo che nelle difficoltà si è saputo riscattare. Un gruppo che ha tremato e che ha avuto la lucidità di segnare cinque rigore su cinque (mica facile). Un gruppo che al di là dei lividi, della stanchezza e delle responsabilità ha regalato a questa Lazio un sogno che oggi vogliamo vivere. Fino alla fine.
To be continued………..”

Questo era ieri mattina. Poi il pranzo, la tensione sulle facce smorzate dalle cuffione stile Balotelli di alcune, anche qualche sorriso abbozzato perché no. Ok basta ridere, saliamo in macchina. Fuori dall’entrata del Pala Giovanni Paolo II c’è un po’ di tutto: tifosi, giocatrici di altre squadre, mamme, papà, bambini e anche qualche paninaro ignaro di tutto quello che da lì a poco succederà nel palazzetto. Che intanto si riempie. A destra i tifosi delle ferelle, a sinistra gli instancabili Orgogliosi, anche sugli spalti si deciderà molto tra sfottò e cori. In campionato con la Ternana non c’è stata storia né all’andata né al ritorno ma sulla carta neanche con il Montesilvano o l’Az c’erano stati problemi. E invece……..la coppa è un’altra storia. L’abbiamo capito. Parte la musica, via al riscaldamento. In palio c’è l’appuntamento con la storia. Il tempo sembra non passare mai c’è da dirlo. C’è chi fuma, chi parla, chi trema, chi scherza. Poi le 16,30. Fischio d’inizio e via, partiti. Quaranta minuti da vivere, da giocare. Quaranta minuti per soffrire, con quella sofferenza che solo lo sport riesce a trasmetterti. Bisogna aspettare quattordici minuti per gioire, quando Lucileia di destro batte Cedrino. Un minuto di tempo effettivo e poi ancora Blanco. Fine primo tempo si va negli spogliatoi. Ma la gara è tutt’altro che finita. La Ternana risponde subito nel secondo tempo prima con Neka, poi ci prova con Sanchez. E allora ci pensa Gayardo a risolvere tutto su punizione dopo otto minuti dall’inizio della ripresa. Ancora un tiro libero, ancora Lucileia sul pallone. Dopo averne sbagliato uno nel primo tempo si prende la responsabilità di riprovare e viene premiata. E’ un tripudio sugli spalti perché mancano undici minuti e i gol di differenza sono quattro. Amparo decide di farla sudare alla squadra di Calabria segnando esattamente a dieci minuti dalla fine. La Ternana si carica ma stavolta la Lazio non si impensierisce. Altro tiro libero, altro gol stavolta con Nanà che spiazza Cedrino e corre……verso quell’amore che dopo di lei si giocherà un’altra finale, quella maschile. Nei due minuti finali ancora Lucileia per due volte servita da una Blanco devastante. E poi il fischio. Game over. La Lazio vince la sua prima Coppa Italia, staff, dirigenti, giocatrici, tutti a centrocampo a esultare. Da squadra, da famiglia. Perché questa coppa è davvero di tutti e a nulla servono i fischi quando Giustiniani e Lucileia vincono il premio rispettivamente come miglior portiere e miglior giocatrice del torneo. I fischi non bastano a rovinare un viaggio iniziato male e finito con il classico lieto fine. Perché questa è la Lazio di tutti: della Sara para tutto, di una Presto che la sera prima della finale aggiustava il vetro della macchina di Massimiliano, di una Violi vero muro difensivo e di Siclari, piccola fuori dal campo e immensa nel rettangolo di gioco. Del trio brasiliano Cely, Nanà, Lucileia, ognuna con il suo mondo, ognuna con il suo carattere. E di Gimena che un anno fa non poteva giocarsi la finale con il Sinnai perché espulsa a un minuto dalla fine ingiustamente. Del sorriso di Pamelina Guercio, delle risate di Giandesin e “Ruspinha”, della volontà di Brenda Cary e del sostegno dalla tribuna della povera Melissa infortunata. Una squadra, poi, allenata da uno staff eccezionale a partire dal maestro David Calabria sempre supportato da Carlo e Massimiliano. Ne mancano tanti all’appello: Nicoletta e Cecilia, Maria Luisa, Gabriele, Giorgio, Luciana, Paola Pierucci e Paola Durante, Fabrizio. E poi quei quattro. Valerio, Leonardo, Umberto e Gianluca. Grazie a tutti ragazzi per questa grande Lazio. Per questo pezzo di storia scritto INSIEME.

Serena Cerracchio

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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