Venerdì, 26 Aprile 2024
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BUON ANNO! CHE IL 2013 CI PORTI UNA BUONA STELLA!

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pettinati walter111111Cortani candidata al ruolo di Coordinatore del Dipartimento; Marras disponibile a collaborare con il futuro Dipartimento; Aquilini si rende disponibile come consigliere.
Siamo giunti alla fine del 2012. E' trascorso un altro anno... di calcio femminile, accompagnato dalla crisi che sta penalizzando anche il nostro movimento, sorretti solo dalle speranze, concrete, di sviluppo e rispetto che ci giungono dall'UEFA, concretizzate in molti paesi europei. Purtroppo in Italia non si è ancora compresa l'importanza delle donne nello sport e del calcio femminile a differenza delle altre federazioni e istituzioni che sono riuscite, insieme, a coinvolgere le squadre di calcio professionistico e sviluppare il settore con risultati e ritorni stupefacenti: stadi colmi di spettatori e grande interesse mediatico e pubblicitario.
I nostri vertici si difendono raccontndoci che in Italia non ci sono praticanti perché le donne italiane non sono attratte dal calcio. Invito i nostri dirigenti a visitare le squadre di calcio femminile e ascoltare le speranze e i sogni infranti delle nostre atlete, dalle più piccole alle più grandi prima di continuare a raccontarci e raccontarsi le favole. Intanto l'Europa ci ha dato una bella lezione da percorrere, umilmente, per non rimanere fuori dalla civiltà.., sociale e sportiva. L'Inghilterra del calcio non è imitabile si sa.., è troppo avanti. Il loro vecchio piano quinquennale, di sviluppo del calcio femminile, è stato realizzato dopo appena tre anni: un vero boom! Anche in tanti altri paesi europei dove il calcio femminile è ancora dilettantistico come Francia, Spagna etc etc  il movimento si è evoluto. Non parliamo poi di Stati Uniti, Germania e Svezia dove il calcio è svolto a livello professionistico. Un altro mondo!
Torniamo alla nostra realtà! Di positivo troviamo tante società che si sono organizzate superando i sacrifici, puntando sullo sviluppo dei settori giovanili, trascinate dalle prime squadre che tentano di emergere a piccoli passi mentre le avversarie, supportate dai loro paesi, corrono veloci dentro stadi stracolmi di spettatori e fantastiche pubblicità dentro le grandi metropoli. Ammirazione per tutte le nostre società e per tutte quelle atlete che riescono a combinare la loro vita privata con il calcio. In Italia il nostro campionato è bello e avvincente, forse con troppe squadre, con la Torres che vola solitaria a suon di vittorie verso il suo quarto scudetto consecutivo e le altre big: Brescia, Tavagnacco e Verona che si contenderanno, salvo imprevisti, la prima piazza, onorevole, delle vinte. Fondamentale sarà il big match tra Tavagnacco - Torres. Queste quattro squadre, al momento, stanno facendo un campionato a se con la neo promossa Napoli che chiude il 2012 al quinto posto avanti di un punto al Mozzanica, pronto a insidiarsi tra le prime posizioni con la sorpresa Riviera di Romagna che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per confermarsi una bella realtà. Elogi per il Pordenone, altra neo promossa, che sta facendo un ottimo campionato e potrebbe stupirci nella seconda parte del campionato insieme al Como. Firenze e Chiasiellis fanno da collante con la fascia bassa della classifica e sono in lotta, al momento, per evitare i fastidiosi playout, anche se manca ancora una partita a metà campionato e il girone di ritorno potrebbe riservarci delle sorprese. In Nazionale è arrivato un grande del calcio mondiale: Antonio Cabrini! Ha dimostrato un grande coraggio, per tanti motivi, a prendere in mano le redini della Nazionale femminile e può essere l'uomo giusto per il rinnovamento che dovrà gestire in prima persona. Spero che continui a illuminarci con quella classe che appartiene solo ad un grande campione e riesca a trasformarci la dove tanti si sono arresi. Un ringraziamento a mister Sbardella per la passione e professionalità con la quale porta avanti la sua missione e sforna, ogni anno, nuove giovani promesse alla nazionale under 19 del ct Corradini, vincitore dell'unico titolo prestigioso vinto dalle nostre Nazionali, criticato per l'organizzazione della sua nazionale nelle ultime apparizioni al Campionato Europeo e Mondiale.
Chiusa questa doverosa e breve considerazione sul campionato e sulla Nazionale, a movimentare la stagione sono state le vicende politiche che hanno portato al dipartimento.
A Tavecchio è bastato sospendere l'importo, da sempre erogato per pagare i dipendenti, in esubero, imposti  dalla LND alla DCF per produrre il grosso debito biennale che sommato all'incapacità della gestione finanziaria della DCF ha portato al commissariamento. Forti di una vigente normativa federale, lo sperpero del denaro, prodotto dalla DCF, è stato indebitamente presentato alle uniche vittime: presidenti, lesi nella dignità, nel portafoglio e nella libertà di scelta del loro futuro.
Personalmente sono sempre stato in prima linea contro questo sistema all'italiana ma ero consapevole, e l'ho detto più volte ad alcuni amici e protagonisti dell'AICF, che la loro crociata non sarebbe servita a niente. Ormai il destino era stato scritto e rimanendo divisione avremmo perso anche quel poco sostegno garantito. Per tanti motivi non mi sento di criticare la scelta di tanti presidenti che hanno cambiato opinione all'ultimo momento.
In passato, il mio intendo è stato quello di "cambiare il calcio femminile", la politica l'ha impedito ma almeno ero riuscito, prima di dissociarmi dall'inciucio, di far cadere il vecchio potere per partire con nuovi propositi. Tutt'ora ne sto pagando le conseguenze ma non mi sono mai permesso di deridere i presidenti di società e le loro opinioni come ha fatto qualcuno nel suo sito, nonostante ricopra una posizione ufficiale di addetto stampa di una bella società che sta arrivando alla serie A. Definire "quattro amici al bar" i presidenti di società, che non hanno ceduto all'imposizioni, tenendo fede nelle loro idee sostenute dai soldi che investono in questo movimento da tanti anni, ci fa capire con quali personaggi potremmo avere a che fare nei prossimi anni. In un futuro prossimo potrete capire da soli che certe dichiarazioni fanno parte di una strategia e niente è detto senza un motivo! 
Adesso che il dipartimento è deciso, potremmo vedere, una volta per tutte, quanto Tavecchio ami il calcio giocato dalle donne. In caso di successo e di evoluzione del movimento, sarò il primo a complimentarmi con lui.  Al momento, analizzando la realtà dei fatti, le promesse iniziali si stanno dissolvendo come fumo nell'aria: le tanto reclamizzate entrate dai diritti televisivi sono sparite ed emerge solo la possibilità di risparmi e sacrifici con la speranza che la FIGC, forse, ci sostenga con l'erogazione di una somma. Mi viene da pensare che siamo abbandonati al dipartimento anche se un ruolo importante lo potrà giocare il futuro coordinatore eletto da Tavecchio a fine gennaio dopo la votazione consultiva dei presidenti. Nel cielo del potere, gli "Dei" indicano il nome di Marras, fautore del dipartimento, anti Padovan insieme a Salerno, come futuro coordinatore del calcio femminile. Esperienza maturata come vice presidente della DCF dell'era Levati, presidente della blasonata Torres, capace di stupire e divertire con una grande squadra e altrettanto capace di tarpare l'evoluzione del suo settore giovanile. Marras, chiamato da Mario Merati ha puntualizzato che nell'ultima riunione si è reso disponibile a collaborare con il futuro Dipartimento. Il 30 dicembre spunta il nome di Elisabetta Cortani, che al telefono mi ufficializza la sua scesa in campo: "Concorrerò da sola alla candidatura insieme con una squadra forte di valori ed esperienza che lavorerà alla stesura di un progetto nell'interesse delle atlete e delle societa, a fianco della Lega". La vulcanica presidente laziale ha dimostrato in questi anni di essere sempre presente e disponbile alle problematiche di tutte le squadre di calcio femminile e di farsi portavoce di ogni suggerimento. Al momento non emergono altri nomi di candidati.  
Iniziato il nuovo ho fatto una telefonata di auguri all'esperto presidente lariano Antonio Aquilini che conferma la sua candidatura a consigliere del Dipartimento:"dopo tanti anni di calcio femminile, credo di meritarmi la candidatura nel consiglio del Dipartimento; Ho molte idee da proporre per il rinnovamento del calcio femminile che ti trasmetterò con una bella intervista con la quale annuncerò i punti chiave del mio progetto da mettere al servizio del movimento e del futuro coordinatore... [.....]"

A questo punto, restiamo in attesa di nuovi candidati e dei loro rispettivi programmi in modo che i presidenti di società potranno valutare i contenuti e scegliere la persona giusta per coordinare il dipartimento. Molti di noi, compreso il sottoscritto sono stati contrari al dipartimento ma poichè c'è dobbiamo essere tutti coesi per collaborare per la migliore riuscita. 

Detto questo, a mio modesto parere, ci aspetta un  periodo di congiuntura nel quale potremmo contare, per promuoversi, solo sull'inventiva e fantasia di ogni singola società. Dobbiamo però potenziare le armi a disposizione, senza contare su nessun sostegno, per cercare di emergere a livello agonistico in Europa e fornire atlete competitive alle Nazionali. A tal proposito, con il prossimo articolo si aprirà una nuova rubrica per raccogliere opinioni e suggerimenti delle protagoniste e addetti ai lavori, iniziando con la pubblicazione del mio personale punto di vista sulla riorganizzazione dei campionati e i requisiti minimi che dovrebbero avere le atlete che ambiscono a far parte delle varie Nazionali.

Nel frattempo auguro a tutti gli sportivi, atlete e dirigenti di società un migliore nuovo anno.

Walter Pettinati

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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